quindici.

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Azzurra

sento delle carezze sulla tempia e quando mi rendo conto di essermi svegliata e di esser affianco Lauro sorrido inconsciamente, lo guardo e mi accorgo che si è già svegliato.
"giorno" dico con voce impastata.
"ei, dormi ancora un po' è presto" mi risponde lui che con il telefono acceso s'illumina il viso.
"che ore sono?"
"sono le cinque"
quando sento dei piccoli brividi attraversarmi la schiena mi avvicino al biondo tinto e cerco di scaldarmi un po'.
"che fai?" gli chiedo non curante del sonno che mi chiude lentamente le palpebre.
"scrivo" dice sorridente, fiero di aver trovato un qualcosa che lo renda felice o semplicemente tranquillo e sollevato.
non riesco a non cedere alla sonnolenza così dopo aver posato meglio la testa sul petto di Lauro mi addormento di nuovo.

"piccioncini la colazione è pronta" urla una voce, quella che penso di riconoscere come quella di Edo.
"Azzurra" ne dice un'altra, più calda e tranquilla, mi volto e scorcio Lauro intento ad alzarsi e fare colazione.
"buongiorno"
"aribuongiorno" dice ridendo.
ci alziamo e dopo essermi messa la felpa che mi ha passato Lauro apriamo la porta e notiamo subito edo ed Elisa intenti a svegliarci se fossimo rimasti un minuto di più a letto.
"dormito bene?" chiede Elisa dandomi un bacio in fronte.
annuisco semplicemente e mi siedo a gambe incrociate su una sedia libera.

"ah giusto, dovete sapere che Azzurra non parla la mattina, scusatela" dice Elisa.
"si è visto" dice edo aggiungendo una rumorosa risata finita la frase.
"non è vero, mi sto svegliando e stavo pensando ad una cosa" dico io.
"dica"
"ti ricordi la casa al mare?"
"si assolutamente si" mi risponde Elisa.
"ma non volevi non andarci per.."
"si, ma ho cambiato idea, vorreste venire per qualche giorno?" la interrompo chiedendo ai due ragazzi che spaesati si guardano.
"certo cazzo" risponde entuasto Edo.
"ci fa piacere, voleva dire edo" lo corregge Lauro che sorridente si siede sulla sedia vicino alla mia.

dopo aver fatto colazione io ed Elisa decidiamo di tornare a casa per chiedere conferma per andare alla casa al mare e dire ai due tinti i giorni in cui potremo andare, mentre Edoardo e Lauro hanno detto che dovevano andare a salutare un loro amico e poi sarebbero stati entusiasti di aspettare una nostra chiamata per sapere i giorni.

"Azzurra, ma sei sicura di voler andare?"
"certo, tu no?"
"si, ma tu avevi detto che non ci saresti più andata"
"lo so, ma con Lauro è diverso, non ha senso che mi privo di una piccola vacanza per uno stronzo"
"mi fa piacere tu te ne sia resa conto"
ci abbracciamo, saliamo in casa e quando ci viene incontro mia madre in salotto la salutiamo.
"mà, pensavamo di andare alla casa al mare dei nonni, possiamo?" le chiedo di sfuggita.
"certo, ma solo voi due?" chiede sapendo già la risposta.
"no, abbiamo steso l'invito a Lauro ed Edo, sempre se per te vabene" dice Elisa che era già pronta a rispondere.
"vabene, potete andare anche questa settimana che viene così portate a Marina i saluti che è da tanto che non la vediamo" dice parlando di una sua amica.
"vabbene, nessun problema" rispondo frettolosamente io per poi guardare Elisa che ha già capito a che penso.

Lauro

"cercamo de fa veloce, nun c'ho voja de sta qui un minuto de più del dovuto" dico ad edo camminando per il camminamento che ci porta davanti al portone di casa, o meglio, quella che una volta era anche casa mia.
"sta tranquillo, laurè" mi appoggia la mano destra sulla spalla sinistra edo che pure lui nervoso cerca di calmarsi.
suoniamo e senza domande aprono e noi ci facciamo avanti nell'atrio di casa.
"a pà, abbiamo i soldi della prima faccenda, ecco qua" gli appoggio sul tavolino del salotto e quando vedo che non si degna di nemmeno un saluto mi volto e faccio segno a Edoardo di andarcene, infondo era quello che volevo: andarmene il più presto possibile, ma allora perché ci rimango male?

ci penso su così intensamente che quando mia madre mi chiama in preda all'agitazione non me ne accorgo, ma edo si e si ferma all'istante, si volta e dopo aver visto mia madre mi rivolge la parola:"ti aspetto in macchina" mi guarda rassicurante e dopo aver salutato mia mamma se ne va lasciandosi dietro il portone.
"mamma, dimmi" dico girandomi e guardandola con tristezza.
"amore, come stai?" mi chiede.
"bene" rispondo semplicemente.
"e Azzurra? ti va se un giorno di questi ci prendiamo da bere e parliamo insieme con lei?"
"in teoria andiamo qualche giorno in vacanza a casa di parenti suoi insieme alla sua migliore amica ed Edo, però appena torniamo ti chiamo e andiamo" dico accennando un sorriso.
dopo avermi spettinato i capelli ed avermi sorriso mi saluta con un abbraccio forte.

"com'è andata?" mi chiede Edo appena metto piede in macchina.
"mia madre deve andarsene da mio papà, devo trovare un modo" dico pensando tra me e me.
"dai torniamo a casa"

eii
capitolo tranquillo, ma vi anticipo che quando si parte per la piccola vacanza arriverà qualcuno a smussare la tranquillità a cui ci eravamo un po' abituati.
spero vi stia piacendo.
buona letturaa

La Bella e la Bestia|| Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora