diciasette.

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Lauro

abbottono la camicia azzurrina chiaro che ho deciso di mettere dopo aver fatto una doccia rilassante essendo stremato dal viaggio, sebbene non sia stato molto lungo.
le camere sono due matrimoniali e naturalmente i due innamorati non hanno esitato a mettersi l'un con l'altro e quindi un po' imbarazzati, io e Azzurra, dovremmo condividere tutto, persino il bagno.
infatti busso alla porta di quest'ultimo dopo diversi minuti in cui Azzurra è chiusa dentro.
"ragazzì, è tardi!" quasi urlo sedendomi al bordo del letto con su le lenzuola bianche candide e pulite.

"come sto?" chiede una vocina timida appena davanti alla porta del bagno; con su un vestito azzurro che praticamente si abbina alla mia camicia, la scruto attentamente mentre lei si sistema la gonnellina corta e pian piano si colora di rosso le guance dopo il mio lungo silenzio che la mette in soggezione.
"sei meravigliosa" sussurro avvicinandomi pericolosamente alle sue labbra dipinte di rosso in modo naturale.
"Lauro.." sussurra Azzurra mentre io cercavo di avvicinarmi sempre di più, ma mi fermo immediatamente.
"capisco" dico lasciandole un ultimo sorriso prima di uscire dalla stanza e dirigermi in camera dei due innamorati per fargli tornare coi piedi per terra per non fare ulteriore ritardo.

spalanco la loro porta e quando vedo che si stanno scambiando effusioni gli interrompo rimproverandoli.
"gente, è tardi, perché sono l'unico puntuale?" urlo per farmi sentire anche da Azzurra che dopo qualche secondo mi raggiunge e sbircia dentro la camera di Edo ed Elisa.
"direi di andare, sennò l'orologio svizzero potrebbe stare male" scherza Edo che insieme a le ragazze escono di casa lasciando me per ultimo.

dopo aver fatto quei pochi passi per arrivare davanti alla villa della famiglia Marconi, mi guardo attorno e quando noto Azzurra più nervosa del solito, le accarezzo il fianco destro come per farle sentire la mia presenza, non voglio stia in pensiero per un semplice ex.
dopo aver bussato e fatto le presentazioni con tutti ci sediamo in tavola, quest'ultima è preparata in giardino essendo che la serata è proprio una delle prime estive.

"allora ragazzi, raccontateci un po' di voi, siamo curiosi" dice Susanna, da quel poco che posso dedurre sembra una buona persona, lo si vede da come tratta Azzurra, come se fosse la figlia femmina sempre desiderata.
"non c'è molto da dire su due semplici ragazzi di Roma, ci conosciamo da una vita e quando ho conosciuto Elisa abbiamo legato tutti quanti" prende parola edo che non mette bocca su quello che vorrebbero sapere i genitori, il lavoro.
"e di cosa vi occupate?" non sapendo che rispondere alla domanda io rimango in silenzio ad aspettare che edo si inventi qualcosa.
"di musica, io faccio il produttore e mi piace molto suonare, Lauro invece scrive musica" che poi non ha tutti i torti edo davvero passa ore in studio, ma io ho sempre dubitato di poter lavorare insieme con la musica, ma da quando ho scoperto quanto è bello scrivere e potermi esprimere forse più di un pensierino potrei farlo.

ad interrompere la piccola chiacchierata che si era creata per aspettare che tutti arrivassero in tavola, è proprio uno dei ritardatari: un ragazzo alto, meno di me, ma moro e con un viso beffardo, indossa una camicia bianca con dei pantaloni neri molto stretti.
non appena fa la sua entrata tutti si girano immediatamente e quando vedo Azzurra quasi sussultare capisco che forse codesto è il fatidico ex.
"piacere Andrea" si presenta prima di tutto a noi due e poi si avvicina ai genitori per salutarli con due baci, ma quando arriva vicino ad Azzurra le lascia un occhiolino di sfuggita che mi fa serrare la mascella.

"amore mi' come stai?" si rivolge ad Azzurra con un nomignolo che mi fa immediatamente irrigidire e quando codesta lo nota cerca di fare finta di nulla.
"tutto bene, tu?" gli chiede.
"molto bene, ora" dice lasciandole l'ennesimo occhiolino che non reggo più, infatti decido di congedarmi e chiedere dove sia il bagno.
apro la porta e prendo dei grandi respiri, non capisco che mi prende.
la situazione con Azzurra è del tutto incerta, non stiamo insieme, possiamo dire che ci frequentiamo, ma prima in camera Azzurra mi ha allontanato come se non volesse quello che volevo io.

"ao" interrompe i miei incasinati pensieri edo che si fa avanti dentro al bagno.
"ao"
"senti ma tu e Azzurra.."
"no, non stiamo insieme, le avevo chiesto di frequentarci, ma oggi mi ha come respinto" dico appoggiandomi al lavandino che riflette dato il materiale in vetro.
"forse è per Andrea"
"come fai a saperlo?"
"Elisa, mi ha raccontato tutto, è uno schifo"
"ma cosa? che stessero insieme?" chiedo confuso.
"oddio forse non lo sai o almeno non sai tutto" dice quasi scioccato.
"cosa?"
"non so se faccio bene a dirtelo, ma Andrea ha usato e tradito Azzurra più e più volte, lei ci casca ogni volta e non riesce a gestirsi quando sta con lui, infatti le fa uscire solo il peggio di lei, ecco perché ora ha quel problema... aspetta come si chiama?"
"arfid" dico con un filo di voce, quel poco che mi rimane data la mia arrabbiatura e tristezza che si fondono insieme.

"tu non devi metterti in mezzo, non ora, non è quello di cui ha bisogno Azzurra"
senza riuscire a sentire nient'altro mi fiondo in giardino e non appena tutti i presenti si girano verso di me, fisso Andrea che fiero vacilla nella sua sedia orgoglioso di essere stato, fino a qualche secondo fa, al centro dell'attenzione.
"scusatemi" rilasso le mani che tenevo serrate e mi siedo vicino ad Azzurra che un po' imbarazzata si pulisce le labbra con il tovagliolo in tessuto bianco.

eiii
scusate se spezzo così il capitolo ma almeno ne avete uno più vicino, spero vi piaccia fatemelo sapere.
buona lettura

La Bella e la Bestia|| Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora