dodici.

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Azzurra
"in realtà non c'ho pensato molto o mi sto abituando a voi o mi sta passando"
gli rispondo sedendomi nel letto.
"so che non passa così dal nulla, ma non ho intenzione di farmi film su film" dice ridendo rumorosamente.
"fai bene"
"a proposito, volevo conoscere tua madre e non lo dico per noi due, ma mi farebbe piacere parlarle, su questo argomento" dico un po' imbranata.
"ti ci porto anche ora, se vuoi"
"vedi sei esagerato, un giorno la chiami e glielo chiedi e se ti dice che può, allora me lo fai sapere" dico cercando di prendere tempo.
"stronzate, sono suo figlio" alza le spalle e prendendo le sue cose si dirige verso la cucina dove ancora seduti gli altri presenti parlano.
"Sofia, ti ringrazio per il pranzo è stato un piacere, se non è un problema porto Azzurra a fare un giro e prima della festa te la riporto qui" dice fin troppo educato.
"Lauro, è stato un piacere anche per me, passa più spesso senza farti problemi, andate pure" mia madre si alza e da due baci alle guance del biondo tinto con fin troppa confidenza.

faccio capolinea in cucina e saluto tutti per poi uscire di casa seguendo Lauro.
dopo mezz'ora e passa in macchina scendiamo e mi faccio strada davanti a Lauro pronta o meglio cercando di far finta di esser pronta.
"prego" dico io scherzando a Lauro che subito dopo citofona e risponde con un "Lauro" alla domanda "chi è?" di una voce dolce ed avvolgente.
"madame" si mette di lato facendo passare la mano destra contro la mia schiena come per indicarmi la strada.
"ma', te devo parla'" appena mettiamo piede in casa Lauro diventa più cupo, non so per quale motivo, ma non appena arriva la madre mi ci concentro.
"piacere signora, Azzurra" le do due baci e lei sorridente mi abbraccia felice.
"cara chiamami pure Cristina, mi raccomando"
"a ma', ce sta'?" chiede riferendosi a qualcuno e guardandosi intorno.

"parli del diavolo" dice una voce tenebrosa dal salotto che fa capolinea davanti a noi sorridente.
"pà, so qui pe'..."
"pe' i soldi, vè? lo sapevo che non duravi molto" lo interrompe maleducatamente.
"no non ne ho bisogno, sopratutto dei tuoi, so qui pe' mamma" Lauro si avvicina a suo padre in segno di sfida ed io un po' preoccupata mi avvicino a sua madre che sembra esser stufa di questa situazione.

"la vogliamo smettere, almeno oggi  che abbiamo ospiti" alza la voce la madre prendendomi la mano destra.
"ah si? e chi abbiamo?" dice il padre guardando fisso negli occhi lauro.
"non te deve interessà, stamo qui pe' mamma, te l'ho già detto" si avvicina sempre di più lui.
"eh quindi? è casa mia, non vorrai mica cacciarmi?"
"no infatti, mà, Azzurra, usciamo" alle sue parole io e Cristina ci guardiamo negli occhi e decidiamo di uscire per aspettare Lauro.

"mi dispiace molto che ti abbiamo accolta così male, è un periodo di conflitto in questa casa purtroppo" mi guarda la madre sincera e con una voglia di parlare e sfogarsi immensa.
"non si preoccupi, se ne ha bisogno ne parli pure con me" le dico attenta.
"non azzardarti a darmi del lei, che mi sento più vecchia del dovuto" dice smorzando una risatina.
"vabene"
"comunque come mai siete venuti?" mi chiede sviando il discorso che non riprenderò per rispetto.
"oh Lauro ed io siamo amici... si ecco e mi ha parlato di te, fin da quando ha scoperto il mio problema con il cibo"
"mi ha subito detto che pure tu non riuscivi a mangiare attorno a persone che non fossero le solite ed ho deciso di affrontare l'argomento, avremmo dovuto avvisare, ma Lauro non mi ha voluto ascoltare" continuo io.
"o cara, sediamoci che ne parliamo un po''' mi indica una panchina a fine della staccionata dove ci sediamo e riprendiamo a parlare.

"non so per te, deduco di si, ma ho sempre pensato fosse normale il mio atteggiamento, come se nulla fosse"
"prima che Lauro me ne parlasse era così, affrontavo poche volte il discorso con mia madre"
"e ora che ne pensa lei?" mi chiede presa dal discorso.
"non lo so, ecco, ha capito ci fosse qualcosa che non andava, la fame a cena con i parenti lontani diminuiva ed anche con gli amici, ma non ha mai messo bocca in questa questione"
"e tu non ne hai mai parlato?"
"oggi me ne sono uscita con "è strano che ci sia un ragazzo a casa o che riesca a mangiare davanti ad altre persone?" ma lei è rimasta in silenzio così ho cercato di cambiare discorso"
"è molto importante che ne parli con le persone con cui hai confidenza sopratutto con tua madre"
"lo farò" le rispondo sorridendole.
sentiamo delle urla che arrivano da dentro casa e all'istante ci allarmiamo entrando velocemente in casa.

Lauro

mi guardo le mani arrossate che mi stringo tra sé ed il volto pian piano diventa sempre più bagnato di lacrime salate.
"Che cazzo avete fatto?" urla mia madre con dietro nascosta ed impaurita Azzurra.
"ma' porta a casa Azzurra" non voglio che veda come mi sia ridotto, lei non sa nulla e non deve saperlo.
"no, ora mi dite che a che cazzo serve arrivare alle mani o per lo meno ad incazzarsi così" urla ancora mia mamma.
"Cristì, ma che cazzo voi? centri? no te lo dico io" le rispondo maleducatamente quel lurido di mio padre.
"senti pa' nun te devi permettè, me ne vado perché nun vojo famme vedè ridicolo come stai a fa te"gli rispondo senza guardarlo per poi andarmene e prendendo sotto braccio Azzurra che rimane in silenzio.
"ciao Cristina"
"ciao cara, ci vediamo in un giorno più tranquillo" le risponde velocemente.

eii
come vi avevo detto sapevo che ci sarebbe stata una pausa e mi dispiace molto, ma purtroppo la mia testa non è molto concentrata e quando cerco di staccare non mi viene nulla da scrivere.
molto probabilmente questa storia la continuerò seriamente quando avrò finito gli esami e le idee mi torneranno insieme alle vibes dell'estate.
grazie per la pazienza, ci sentiamo.
buona lettura♡

La Bella e la Bestia|| Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora