Capitolo 12

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Io e Jaehyun ci sedemmo, e poco dopo l'aereo cominciò a muoversi

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Io e Jaehyun ci sedemmo, e poco dopo l'aereo cominciò a muoversi. Tirai fuori le mie cuffiette iniziando ad ascoltare un po' di musica. Chiusi gli occhi non prestando attenzione alle cose intorno a me.

Sapevo che il mio capo mi stava guardando mentre sorseggiava il suo vino; ma non mi importava, volevo solo rilassarmi,  e chissà magari potevo anche leggere il mio libro in santa pace.

L'aereo smise di andare verso l'alto così da volare pacificamente tra le nuvole, tirai un sospiro di sollievo aprendo gli occhi e vidi Jaehyun guardarmi.

Alzai gli occhi al cielo tirando fuori il mio libro cominciando a leggerlo.

"Questa è la quinta volte che ti vedo leggere questo libro" Mi prese in giro tirando fuori il suo telefono "Stai zitto, Twilight è bellissimo" Gli sibilai contro rivolgendo la mia attenzione al libro. Ridacchiò lasciandomi in pace,  ne fui grata.

-

Presto atterrammo ad Osaka, il tempo era bellissimo e la gente andava on giro.

Un ragazzo dello staff ci diede le chiavi per un'auto dove si trovavano i nostri bagagli. Tutto era già preparato per lui, ed onestamente ero un po' gelosa, nella vita ha sempre ottenuto tutto quello che voleva: nato con la camicia, le persone si inchinarono a lui già dalla sua nascita e facevano di tutto per soddisfarlo.

Io ero l'esatto opposto, figlia di un addetto alle pulizie e una cameriera, la bambina più piccola su tre, e l'unica femmina.

I miei fratelli hanno avuto tanto successo: quello più grande ora è medico mentre il secondo è avvocato... e cosa sono io? Una segretaria.

Sono sempre stata io a prendermi cura dei miei genitori, ma rinunciai. Non mi hanno mai rispettata, non hanno mai voluto prendere soldi dai miei fratelli mentre a me chiedevano di darglieli, e quando una volta dissi di no, non mi parlarono più.

Dato che i miei genitori hanno fatto di tutto per mandare i miei fratelli a studiare negli Stati Uniti, non abbiamo mai avuto un rapporto molto stretto. E quando volevo andare a studiare fisica, mi dissero che era troppo "costoso".

"Stai bene?" Saltai per la sorpresa, guardando Jaehyun che era seduto al posto del guidatore.

"Oh si, sto bene, stavo solo sognando ad occhi aperti".

"Lo sai che puoi parlarmi di tutto, Siamo amici" Ridacchiai sentendomi in qualche modo grata, ma comunque non capirebbe.

"Siamo troppo diversi, non capiresti" Dissi girandomi per guardare fuori dal finestrino.

"Potrei provare"

"Sono gelosa di te" Confessai senza vergogna. Mi guardò confuso "Perché dovresti essere gelosa di me?"

"Sei nato in una famiglia ricca, la gente si è inchinata a te fin dal tuo primo respiro, e nessuno ha mai osato ferirti o andare contro di te, se ti dovesse accadere qualcosa, molte persone lo noterebbero e ne sarebbero influenzate, mentre io potrei scomparire ed il mondo andrebbe ancora avanti" Dissi con gli occhi rivolti su di lui.

"Non ho mai saputo che ti sentissi così"

"Nessuno l'ha fatto, ai miei genitori non è mai importato niente di me, spendevano ogni soldo per educare al meglio i miei fratelli, mentre per loro io ero solo spazzatura dicendomi che ero troppo "costosa"; ma non gli ho mai chiesto niente se non sostenermi come hanno fatto con i miei fratelli" Ero arrabbiata con i miei genitori: non gli ho mai chiesto un telefono, vestiti nuovi, trucchi o soldi. Passavo le mie giornate a casa, a studiare.

"Cosa fanno i tuoi fratelli? Se non ti dispiace che te lo chieda"

"Beh, il più grande è un medico, e sta progettando di aprire un proprio ospedale, mentre il secondo è un avvocato e sta avendo molto successo" Ridacchiai, non mi importava tutto quello che era successo, ero lo stesso orgogliosa di loro, anche se non mi hanno mai prestato molta attenzione.

"Ma anche tu sei andata all'università"

"Si, ma volevo studiare fisica o biologia" Ricordai la mia vecchia camera, piena di poster di animali, scaffali zeppi di libri. Tutto sulla terra, sulla natura e sull'universo.

"Non avevo i soldi per poter studiare nessuno di queste due, quindi decisi di studiare management, mentre lavoravo part-time per pagare le bollette"

"Non so come ci si sente, perché sono nato in una vita che non posso controllare, dal momento in cui nacqui, la mia vita era già stata scritta. Non mi è stato mai permesso di sognare, immaginare o innamorarmi di qualcuno, perché anche se fosse successo, l'azienda veniva prima di qualunque cosa e i miei genitori non mi hanno mai mostrato pietà nel lasciarmi di essere me stesso" Questa volta lo stavo effettivamente guardando. Mi dispiaceva tanto, e la gelosia se ne andò via, proprio così.

"Quindi non sei mai stato innamorato di nessuno o non hai mai sognato qualcosa?" Gli chiesi volendo sapere la risposta.

"I miei genitori, mi mandarono in una scuola per soli maschi, niente ragazze o distrazioni. Amo lo sport, le auto veloci e la musica. Se non fossi nato nella famiglia Jung, sarei voluto diventare un atleta o un pilota professionista" Mi sentii veramente in colpa per aver pensato che la sua vita fosse perfetta.

"Pensavi che la mia vita fosse perfetta...beh, non lo è. Non ho problemi reali, ogni mossa che faccio viene controllata, ogni parola che dico può rovinarmi e fa male essere qualcuno che non voglio essere. Voglio correre in giro, fare basket, ballare, cantare, correre in auto veloci e soprattutto essere me stesso. Ma non posso, perché non sto vivendo la mia vita, sto vivendo la vita che i miei genitori hanno pianificato per me" È stato ferito, ed è stata la prima volta per me vederlo.

"Perché non hai mai cercato di seguire i tuoi sogni ed essere te stesso cercando di ribellarti alla tua famiglia?" Gli chiesi, sapevo che lo voleva con tutto se stesso.

"Non ho mai avuto nessuno che mi sostenesse, se mai dovessi farlo, mi ritroverei sa solo. Non ho amici perché mi è permesso di stare solo con persone che sono della stessa classe sociale della mia famiglia. Se provassi qualcosa, rimarrei da solo, ed è troppo tardi, ora ho 23 anni".

" Beh, ora hai me, e non è mai troppo tardi, puoi correre anche se hai quarant'anni" Scherzai, ma lui smise di guardarmi per un secondo.

"Cosa vuoi dire che ti ho?"

"Sono tua amica, puoi essere te stesso di fronte a me, perché non mi interessa davvero la tua immagine, i tuoi soldi o il tuo potere"

"Stai solo scherzando"

"No, sono qui per te se decidi di essere te stesso e parlare"

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Buongiornooo!!!! Oggi un capitolo un po' più sentimentale e profondo.

Cosa ne pensate? A me personalmente è piaciuto molto, abbiamo capito che Jaehyun non è la persona che pensavamo che fosse. 💚

xoxo, ludo🦋

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xoxo, ludo🦋

FAKE OR NOT | JAEHYUN [TRADUZIONE ITALIANA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora