Dopo aver aiutato Jaehyun a stendersi sul letto, non voleva lasciarmi andare, per cui mi sedetti accanto a lui.
Si stese sulle mie gambe con la guancia che premeva sulla mia pelle nuda."Cosa è successo?" La mia voce era morbida, simile ad un sussurro. L'ultima cosa che volevo era farlo piangere di nuovo.
"I miei genitori... l'azienda sta affrontando qualche problema, e mi hanno dato la colpa" Le mie dita cominciarono a giocare con i suoi capelli ormai asciutti.
Mormorai in risposta facendogli capire che aveva la mia attenzione.
"Ha iniziato a prendermi a pugni, e non ho nemmeno cercato di fermarlo. Dopotutto è mio padre, non lo colpirei mai" Alcune delle sue parole non erano ben scandite, l'alcol ancora circolava nel suo corpo.
"Ti ha ferito?" Le mie dita scorrevano delicatamente sul suo viso sfregiato, alcuni lividi si stavano formando sulle tempie. Lui annuì in risposta gettando le braccia intorno a me.
"Ha detto che un giorno mi ucciderà" La sua voce emanava puro dolore, cercava in tutti i modi di trattenere le lacrime.
"Jaehyun" Mi guardò negli occhi quando pronunciai il suo nome.
"Perché sei stato così scortese ieri?" Distolse lo sguardo rimanendo in silenzio per un po' di tempo.
"Avevo ricevuto una chiamata dai miei genitori. Non volevano che io mi innamorassi di qualcuno che non fosse del nostro stesso ceto sociale. Mi dissero anche che ogni donna che mi fosse stata accanto, l'avrei fatta soffrire; dovevi credere che fossi uno stronzo, volevo che mi odiassi".
"Avresti potuto dirmelo, perché volevi che ti odiassi?" Le mie mani erano ancora tra i suoi capelli e le sue braccia sempre intorno alla mia vita.
"Perché volevo impedirmi di tornare da te" I miei occhi si spalancarono dallo shock, Jaehyun si alzò portando i suoi occhi allo stesso livello dei miei.
"Ma non riuscivo proprio a fermarmi" Mi guardò profondamente negli occhi. Cercai in tutti i modi di non incontrare il suo sguardo, ma non ci riuscii. La debole luce si specchiava nei suoi bellissimi anelli marroni, facendoli sembrare dorati.
Mi aveva intrappolata.
Prima che potessi procedere con quello che stava succedendo, il suo corpo cadde verso il mio buttando il suo viso verso il mio petto, proprio dove il mio cuore batteva all'impazzata.
Cercai in tutti i modi di calmarmi, provando a spostarlo sul letto, ma non voleva lasciarmi. Non voleva spostarsi dal mio corpo anche mentre dormiva.
"Credo che dormirò con te" Feci un sospiro cercando di mettermi comoda allunando le gambe e tirando la coperta verso di noi. Potevo sentirlo respirare profondamente, mi chiedevo se a tutto questo ci poteva essere una soluzione.
Stava vivendo una vita che lo faceva stare male.
-
La mattina dopo mi svegliai nella stessa posizione della sera prima, la testa di Jaehyun era ancora accanto alla mia, ma ora mi stava abbracciando di fianco.
Guardai l'orologio che mostrava le sette del mattino, cercai di alzarmi ma Jaehyun si svegliò.
I suoi occhi incontrarono i miei, e potei vedere il suo sguardo confuso ma non si mosse.
"Buongiorno testa assonnata" Lo presi in giro cercando di alleggerire la situazione. Doveva sentirsi veramente imbarazzato o dispiaciuto, la mia mano si fece strada verso la sua fronte spingendo via i capelli che gli ricadevano sugli occhi.
"Ti ricordi cosa è successo ieri sera?" Annuì in risposta con le braccia ancora intorno ai mie fianchi, non credo che aveva intenzione di muoversi.
"Devi lavorare oggi" Il suo viso stanco si trasformò in un cipiglio.
"Non voglio" La sua voce era debole, e non potei fare a meno di avvicinarlo di più al mio corpo.
"Cosa farai con i tuoi genitori?" Gli chiesi mentre la sua testa era sulla mia spalla; i suoi capelli mi solleticavano il viso.
"Devo liberarmi di loro"
I miei occhi quasi spuntarono fuori dalle orbite per quanto la sua voce era piena di odio.
"Non puoi far loro del male" Rise amaramente.
"Non lo farò, hanno coperto molti crimini: gioielli rubati, contrabbandi d'oro oltre i confini, e non parliamo di quante vite hanno rovinato i miei genitori".
"Quando lo farai?"
Si alzò prendendo il telefono dai jeans che erano accanto al letto componendo un numero guardandomi.
"Ora" Scossi la testa, lasciando la stanza in modo che potesse risolvere la questione da solo. Dopotutto era un problema di famiglia, se avesse avuto bisogno di me, io ero nella stanza accanto.
"Chip, ecco il tuo cibo e la tua acqua" Il cane corse per tutto il salotto dalla felicità dopo aver visto il cibo nella piccola ciotola.
"Ehi Ash, posso farmi una doccia?" Saltai dallo spavento, girandomi verso Jaehyun che era dietro di me.
"Certo, ti lascio un'asciugamano e uno spazzolino nuovo davanti alla porta del bagno"
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FAKE OR NOT | JAEHYUN [TRADUZIONE ITALIANA]
Fiksi PenggemarQuando il mio capo mi chiese di essere la sua ragazza per finta, in modo da non sposare un'altra donna, ero rimasta più che sorpresa. Ma se il falso diventasse reale.... e lui non volesse accettarlo. - - Storia originale di: @binniee_ che ringraz...