Capitolo 2

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La macchina di mia mamma accostò vicino ad una villetta rossa sul lato destro della strada. Era la prima volta che la vedevo e a primo impatto era carina. Non avevo mai amato le case lontano dalla città, lontano dai giovani, ma la tranquillità di questo posto in qualche modo mi affascinava.

Presi la mia valigia e qualche sacca e mi avvicinai alla porta. Mi voltai un'ultima volta per scrutare nuovamente il mio nuovo quartiere. Tutto nuovo, un po' faceva paura, un pi' mi incuriosiva.

Le chiavi scricchiolarono nella porta ed entrammo. C'era un leggero odore di chiuso e notai subito l'arredamento antico che era presente in tutto il piano inferiore. Di certo non era l'ideale per una ragazza di 15 anni, ma mi accontentai.

Portammo tutto all'interno e poi salii le scale di mogano per andare a vedere la camera da letto, la mia camera da letto.

Era una piccola stanza in fondo alla casa ed aveva le pareti azzurrine un po' sbiadite. C'era una grande finestra che si spalancava su un piccolo balcone che appoggiava sul tetto della veranda del piano di sotto.
Si sarebbe potuto salire e scendere molto facilmente, ma la mia voglia di provare in quel momento non era molta.

Sistema i libri su uno scaffale già presente nella stanza e poi feci il letto, misi qualche cuscino e mi sedetti sulla sedia vicino alla piccola la scrivania. Guardai il soffitto e mi sembrò così vuoto. Attaccai qualche stellina fluorescente e, dopo aver trovato il chiodo giusto nella cassetta degli attrezzi della mamma, appesi un piccolo modellino di Saturno. Quando tolsi la mano dal pianeta in polistirolo, ciondolò un attimo, come ognuno di noi quando viene lasciato solo. Poi si stabilì, all'angolo destro della mia nuova stanza. Si era abituato.

Mi guardai attorno, era tutto così monotono, non che la vecchia casa non lo fosse, ma questa non la sentivo per niente "mia". Era tutto diverso. 

Qualcuno bussò alla porta.

SEE WITH ME || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora