Capitolo 3

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"Vai tu ad aprire!" urlò mia mamma.

Scesi le scale di fretta e mi misi una felpa prima di aprire la porta.

Dietro la porta c'era un ragazzo non tanto più alto di me, con la faccia sporca di fango e una fascetta che teneva indietro i lunghi capelli bruni. Nel volto spiccavano due grandi occhi azzurri molto espressivi. Probabilmente era intento a giocare a calcio.

"È andata la palla nel vostro giardino sul retro... Posso andarla a recuperare?" mi chiese.
Aveva una voce dolce anche se avrà avuto circa 18-19 anni. Mia mamma mi aveva parlato di un giardino sul retro, ma non avevo ancora avuto il tempo di andarci.

"ehm.. Sì certo" risposi imbarazzata.

Il ragazzo ringraziò e corse nel retro della casa a recuperare il pallone e io chiusi la porta. Fece un rumore che rimbombò in tutta la casa. Poco tempo a Doncaster, già delle novità. Non mi esaltai troppo, non ero in vena. Mi mancava già tutto della vecchia casa, dei miei amici, della mia scuola. Tutto. Una parte di me era rimasta là... E lasciare i pezzi del proprio cuore sparsi in giro, non è mai un bene per noi stessi. Soprattutto quando questi pezzetti crollano causando un dolore immenso.

Decisi di dare una mano a mia mamma giù in cantina a mettere a posto gli alimenti.

A metà scala risuonarono alla porta.

SEE WITH ME || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora