Capitolo 7

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And I’m thinking ’bout how people fall in love in mysterious ways
[E sto pensando a come le persone si innamorano in modi misteriosi]
 
LAUREN POV
 

Quando mi sveglio, sento un corpo dietro di me e cerco di capire chi possa essere. Tento di aprire gli occhi del tutto, e quando riesco ad avere una visione dettagliata della stanza in cui mi trovo, sorrido piano. Sono nel letto di Camila, il suo corpo attaccato al mio in una stretta salda. La sua mano sul mio ventre, il suo viso tra i miei capelli, il respiro ancora profondo, immerso nel sonno della notte.

Non è neanche mattina, la finestra in camera di Camila è chiusa ma le luci della città filtrano da essa. Guardo il cellulare, cercando di muovermi con calma, per non svegliarla. Sono le 3 di notte.

Sorrido per la soddisfazione di poter dormire ancora un po’. I nostri corpi incastrati però non mi danno la possibilità di riprendere sonno facilmente. Una sensazione che mai avevo provato prima per Camila mi sta attraversando la pelle. Dopo quel bacio tutto ciò che facevo con lei, tutte le nostre parole, prendevano significati diversi, mi davano emozioni diverse. Ancora non avevo capito, ancora non riuscivo a chiedermi se potessi veramente provare qualcosa per la mia migliore amica.

Dopo quel bacio, mi sono sentita così confusa da non aver voluto affrontare realmente quella situazione. Mi sentivo in colpa, mi sentivo sbagliata, mi sentivo di aver creato un ricordo in lei che non avrebbe dovuto avere me come protagonista. Sapevo quanto Camila tenesse al suo primo bacio e io gliel’avevo rubato senza grazia e senza consapevolezza. Senza chiederglielo.

Aveva tentato di rassicurarmi prima di addormentarci definitivamente, ma non era bastato a farmi sentire meglio. Eppure se da una parte avevo questa sensazione che tutto fosse sbagliato, dall’altra avevo quasi la certezza che baciarla fosse stata la cosa più giusta da fare.

Come può una cosa così bella essere sbagliata? Qualche volta penso al fatto che amiamo etichettare le cose e quando qualcosa è diversa ed è difficile porgli un vero e proprio nome, l’unica cosa che siamo in grado di fare è scappare.

Non volevo veramente pensare che potesse essere amore. Non volevo pensare di aver passato un anno con la mia migliore amica, condividendo la nostra passione per la musica e i nostri segreti, e ora provare qualcosa che non potevo più etichettare come amicizia.
In più, non mi ero mai innamorata di una ragazza. Quei pensieri avevano attraversato la mia mente ad ogni mio risveglio e durante tutta la giornata, lasciandomi qualcosa volta da sola, ma mai del tutto. Non sapevo e ancora oggi non so darmi una risposta. Non so etichettare, e così scappo. Non sono tanto diversa dalle persone che ho sempre ritenuto codarde.

Eppure la paura di provare qualcosa di più per lei è così forte da far male. Eppure stare lontana da lei per tanto tempo è troppo difficile e quindi la mia mente in quei momenti prende strade diverse e il mio cuore mi dice semplicemente di seguire quello che provo. E quella notte volevo sentirla vicina, come non succedeva da tanto tempo.


Poso una mano sul braccio di Camila e chiudo gli occhi, scacciando quei pensieri che so avrebbero ripreso a girare nella mia mente la mattina seguente. Mi addormento col sorriso sul viso e sento di non poter stare meglio che tra le sue braccia.
 

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Quando la luce del sole finalmente filtra dalla finestra e il mio cervello ricomincia a prendere i sensi, mi rendo conto che è mattina. Guarda la sveglia e il numero 7 di colore rosso spicca rispetto al nero della radiosveglia. Di sottofondo le parole di un presentatore radiofonico che non conosco. Porto la mano sul viso, sfregandomi gli occhi, stanca e spossata. Quando realizzo di essere in camera di Camila, mi rendo anche conto che vicino a me, nel suo letto, non c’è nessuno. Tento di non allarmarmi e di rimanere ferma. Prendo il cellulare e spengo la radio, selezionando la playlist che di solito ascolto la mattina per svegliarmi con un sorriso. Mentre strizzo gli occhi per mettere a fuoco il cellulare che ho di fronte al viso, sento il letto diventare più pesante e il corpo di una persona sul mio. Il cellulare rimane schiacciato tra i nostri corpi, mentre la risata di Camila rimbomba nelle mie orecchie.

“Buongiorno!”

Mi sussurra all’orecchio, prima di staccarsi dalla presa e guardarmi negli occhi.

Mi manca il fiato. Il mio corpo è tra le sue gambe, un groviglio di lenzuola che copre le sue cosce lasciate nude dai pantaloncini del pigiama. Le sue mani sono appoggiate sul cuscino, a fianco al mio capo. I capelli le ricadono in avanti, lunghi e profumati, e quasi sfiorano il mio viso.

Se i pensieri di ieri notte avevano soltanto rimarcato quanto mi fosse mancato il suo sorriso, il risveglio al mattino insieme a lei, la sua risata, gli occhi gonfi e i capelli scompigliati, questo momento accentua ogni parte di lei e ogni sentimento che provo.

È possibile innamorarsi della propria migliore amica dopo un anno di completa inconsapevolezza?

Perché, quello che provo in questo momento, non è affetto; quello che provo in questo momento è voglia di baciarla dappertutto e farla mia in un modo che non conosco affatto; quello che provo in questo momento è la voglia di guardare questo sorriso ogni giorno, rivolto solo a me, a nessun altro.

Questo è amore?

La guardo negli occhi, e vorrei veramente godermi questo attimo di completa intimità. Nonostante sia un nuovo sentimento per me, non mi sento per niente a disagio. Sono sempre stata abituata a toccare Camila, ad averla stretta a me, a tenerle la mano e abbracciarla senza sosta.

Sorrido, perché nonostante tutti i pensieri negativi, la sua vicinanza mi fa sempre star bene. Nonostante quei due baci, nonostante i silenzi, nonostante l’indifferenza e le incomprensioni, siamo ancora qua, a ridere tra di noi, a condividere attimi solo nostri, a farci sogghignare a vicenda.

Nonostante tutto siamo qua a dormire insieme, l’una stretta nell’altra; a parlare di qualsiasi cosa, ad avere alti e bassi; a volerci bene.
Il cuore mi batte forte e non so perché; le mani mi sudano e non so perché; la testa mi scoppia e non ne conosco il motivo. Conosco solo il suo sorriso, i suoi occhi marroni luminosi e il profumo della sua pelle. La mia mano senza controllo le sfiora piano il braccio. I miei occhi seguono quell’arto che inerme e senza avviso compie gesti che non ho comandato. Ma è bellissimo.

Il mio sguardo rincorre i brividi sul suo braccio e le mie dita che causano l’increspatura sulla sua pelle. Quando raggiunge la scapola dove i suoi capelli scendono lisci, la mia mano li sfiora, li snoda, li accarezza. Questa volta i miei occhi sono nei suoi, le pupille allargate, la bocca un po’ aperta, il respiro che sento un po’ affannato.

Sta provando quello che sento io? È così che funziona quando ci si innamora di una persona che si conosce già da tempo? Si scoprono parti di lei di cui eri già consapevole e le si guardano da un’altra prospettiva?

Perché quella ragazza sopra di me non è la Camila che ho sempre guardato e toccato. Questa Camila è attraente di prima mattina, è bellissima e ha due occhi che ti mozzano il fiato. Questa Camila ha le gambe più belle che io abbia mai visto, il profumo più buono che abbia mai odorato, il suono del respiro più piacevole del mondo.

È questo che succede quando si ama? Pensavo di essermi innamorata prima, ma ora è tutto completamente diverso. I suoi occhi rispecchiano i miei e tutto ciò che sento sono i battiti del nostro cuore, le sue cosce attaccate al mio corpo e la mia mano tra i suoi capelli.

Diventa difficile definire quanto tempo possa essere passato. La stanza è silenziosa, anche se in sottofondo sento Dinah che sta cantando una canzone che non conosco, probabilmente sotto la doccia. Ma i miei sensi sono offuscati e non so se sta succedendo effettivamente.

Quando la mia mano smette di giocare con i suoi capelli, sento la sua venire verso il mio viso. Accenno un sorriso prima che mi sfiori il naso, lisciandolo col dito, per poi finire sulle mie labbra. Il mio respiro diventa più affannato e automaticamente la mia bocca si apre di poco. È stata una reazione non controllata, e ho paura che lei la possa prendere come un invito a qualcosa di troppo intimo.

Invece mi capisce, come succede da sempre, e sposta un dito sul mio labbro superiore e poi su quello inferiore, con uno sguardo che non le ho mai visto. Ma non ho molto tempo per notarlo, perché i miei occhi si chiudono al contatto della sua mano sulle mie labbra e le mie mani si stringono, ora appoggiate al letto. Nonostante non possa vederla, sento il sorriso sul suo viso e questo mi fa calmare.

Come può un gesto così minimo, come può anche solo sfiorandomi, farmi provate sensazioni che non avrei mai immaginato di sentire? È come se stessi riscoprendo il mio corpo tramite Camila, ed è la cosa più bella ed intensa del mondo. E paurosa, e c’è Dinah che sta facendo la doccia in bagno e potrebbe uscire da un momento all’altro, e probabilmente in pochi minuti anche Ally e Normani vorranno scendere a fare colazione e questa dannata camera è la prima del corridoio

Apro gli occhi di scatto, impaurita e dispiaciuta, l’ansia che mi sale. Non voglio interrompere questo momento in modo brusco, ma non so come altro fare. Porto la mano sulla sua, scuotendo la testa.

Lei inizialmente non capisce, poi con occhi consapevoli annuisce. Quando Camila si stacca dal mio corpo per sdraiarsi sul letto e io riprendo il cellulare in mano, con l’intento di mettere casuale alla playlist, la porta esattamente di fronte alla stanza della mia migliore amica si spalanca e la figura di Dinah, con un asciugamano messo a mò di turbante in testa e l’accappatoio stretto attorno alla vita entra nel nostro campo visivo.

Hola Chicas

Dinah sembra poco sorpresa, vedendo la mia presenza sul letto di Camila, nonostante il nostro allontanamento degli ultimi mesi. Tenta di salutarci con uno spagnolo dall’accento californiano e ci fa l’occhiolino. Il mio cuore prendere a correre velocemente quando il mignolo di Camila sfiora il mio, in un gesto completamente voluto. La guardo per un attimo e sul viso ha uno sguardo impassibile, poi mi rigiro, l’altra mano occupata col cellulare che mi sta quasi per scivolare sul letto, il cervello totalmente offuscato. Un piccolo dannato gesto o movimento, crea in me una scossa che non può essere descritta. Finalmente dal mio Iphone cominciano ad uscire le note di “The eye of tiger”, canzone piuttosto vecchia ma che mi ha sempre dato una carica enorme.

Sento nel frattempo che Dinah sta parlando con Camila, ma non sto realmente capendo di cosa. Lei continua a passare il mignolo sul mio, una parte della mia mano coperta dalle lenzuola. Quando sento il suo dito sfiorarmi la coscia, decido che è ora di andare nella stanza che condivido con Normani per cominciare a prepararmi per la giornata.

Proprio in quel momento a Dinah cade un indumento dalle mani e si china per riprenderlo dal pavimento. In uno scatto fugace esco dal letto e rivolgo il mio sguardo a Camila, sapendo già si incontrare il suo triste causato dal mio comportamento. Quando invece trovo solo un sorriso malizioso, il cuore si stringe e la testa mi formicola.

Mentre attraverso il corridoio, mi chiedo se Camila, pochi secondi prima, stesse provando a flirtare con me.

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