CAMILA POV
“Camz… sveglia”
Sento una voce soffice sussurrare il mio nome. Non sono pronta a svegliarmi, non sono pronta ad aprire gli occhi e a ritornare al mondo reale. La serata di ieri è stata perfetta e voglio riviverla, oggi, domani, sempre.
Una mano mi sfiora la guancia e i capelli e il sorriso increspa le mie labbra. Con gli occhi ancora chiusi stiro le braccia, sentendo la sensazione di godimento che le mie ossa stanno provando.
“Camz…”
La sua voce dolce raggiunge ancora le mie orecchie e il mio cuore palpita: prima volta della giornata. Apro gli occhi, stanca ma incapace di non posarli sulla persona che sta tentando di svegliarmi dolcemente.
“Buongiorno”
Le sorrido di nuovo e lei ricambia. La luce del mattino filtra dalle finestre e si infrange sui suoi capelli e sul suo viso. Il mio respiro fa fatica ad uscire per un momento, a lasciare le mie labbra, così presa dai suoi occhi smeraldo, le sue labbra gonfie, il suo profumo e quello sguardo così dolce da farmi sciogliere. Senza pensarci due volte, una volta ripresa coscienza del mio respiro, le lascio un bacio sulla bocca, leggero. Lei automaticamente chiude gli occhi per poco, finché le nostre labbra non si separano.
“Buongiorno”
Mi risponde, un sorriso sul volto. Mi aggrappo al suo corpo. Le sue gambe sono intrecciate alle mie ed ora le mie mani sono sui suoi fianchi. Sento l’impulso di starle vicina, di sentire il calore della sua pelle contro la mia. È tutto così spontaneo e rilassante che mi fa sentire sicura e amata.
Amata.
Il ricordo della sera prima mi riempie la mente di ricordi, e non posso far altro che darle un altro bacio, quando i miei occhi finiscono sulla sveglia, che a pochi minuti avrebbe cominciato a suonare. Forse non era di quello che mi sarei dovuta preoccupare.
FLASHBACK.
“[…] Quindi Camila Cabello ti amo, e questo è tutto”
Il mio cuore batte e tutto ciò intorno a me diventa nullo, bianco, incerto. Mi ama.
Mi sembra quasi impossibile. Sto sognando? Senza farmi troppo notare mi do un pizzicotto sul fianco, ma quel gesto serve solo a crearmi un dolore non richiesto.
Non è un sogno, Camila, lo sta dicendo sul serio.
Mi giro e la guardo e non posso fare a meno di sorridere. Dopo più di un anno di assoluta tristezza, di speranze celate, di rapporti cambiati. Dopo giornate a ricordarmi che tutto quello non sarebbe mai accaduto, che la vita a volte ti riserva alcuni dolori per renderti forte, e non debole. Dopo giornate a piangere frustrata, a ridere senza sentirlo davvero, a guardarla da lontano senza ben sapere cosa fare. Dopo giornate passate a tenerle la mano, nonostante non lo volessi, perché solo un gesto di amicizia; ad ascoltare ogni sua parola; a sentire la gelosia avere la meglio, a fingere di farmi piacere qualcuno di cui mi importava poco e niente. Dopo giornate del genre, ora mi ritrovo in un letto, con Lauren vicina a me, i suoi occhi nei miei, una delle sua mani che mi accarezzano la schiena, un viso dolce e la sua solita bellezza a cui non so dare descrizione.
Mi ritrovo in un letto con colei che ho amato sin dall’inizio, che mi ha fatto scoprire una parte di me che non conoscevo; mi ritrovo con la ragazza che ho sempre voluto. Mi ritrovo a sentirla dire quelle parole che ho sempre desiderato, sognato, a cui sempre ho aspirato. Quelle due parole che a volte vengono usate troppo e male; quelle due parole che pochi secondi fa sono volate libere dalle sue labbra e hanno raggiunto il mio cuore.
E il mio cuore sta esplodendo, il mio cuore nega e accetta, il mio cuore rincorre, il mio cuore è eccitato. Il mio cuore non vede l’ora di ricambiare quelle parole, il mio cuore ha bisogno di essere preso e posseduto.
Sbatto gli occhi, rimettendo a fuoco la stanza, dopo alcuni secondi di pensieri.
È reale Camila, diglielo.
“Io…”
E provo a dirglielo, ma le mie parole si fermano. Le parole si fermano perché mi sembrano così insignificanti ora. Come fanno due parole ad esprimere ciò che provo per lei? La tempesta di sensazioni ed emozioni che mi colpiscono appena mi guarda o sorride?
Scuoto la testa, portandomi una mano tra i capelli.
“Camz, te l’ho detto, non devi sentirti obbligata-”
Ma la interrompo, alzando la mano. Lei si blocca e mi guarda confusa. Alzo gli occhi sul suo viso e le accarezzo le guance.
“Io non ti amo” le dico, e i suoi occhi si riempiono di terrore e mi affretto a continuare perché non voglio farla stare male. “Io non ti amo, io provo adorazione per te. Credo di essermi innamorata di te da subito. Cioè, l’ho realizzato dopo, ma quando mi sono accorta di amarti la prima volta mi sono resa conto che non riguardava solo quel momento, ma tutto il nostro passato insieme. Ricordi quando sono finita in ospedale e mi sono persa una tappa del tour coi Vamps?”.
Lei annuisce e il suo corpo è più rilassato di quando ho iniziato il mio discorso.
“Stavo dormendo e mi hai svegliata e mi hai accusata di non volere dormire con te e di aver trovato nell’ospedale una scusa per starti lontana. C’è stato un momento in cui siamo rimaste in silenzio e lì ho capito. Lì ho capito che mi ero innamorata di te. È stata una sensazione strana, non mi era mai successo e non potevo paragonare quei sentimenti con niente, perché erano così forti da farmi quasi male. Quel giorno ho iniziato a capire perché non riuscivo a pensare ad altro, ma solo a te. Quel giorno ho iniziato a capire perché quando ti prendevo per mano mi sentivo al sicuro e mi sentivo così bene che il mio cuore si riempiva di qualcosa che non conoscevo allora, ma che era amore.
Io… non mi va di dirti che ti amo, perché non descrive effettivamente cosa provo per te, non rende minimamente l’idea di quello che provo per te. Mi sembra di minimizzare tutto ciò che sento e non voglio. E so di essere impazzita quando mi hai detto che eri innamorata di me, perché non ci credevo e ho avuto paura che non fosse vero. Credevo di essermi messa il cuore in pace e mi ero convinta che non avrei mai avuto una vera possibilità con te, che non riuscivo a mandare giù l’idea di averti veramente. Quello che voglio dirti con questo discorso confuso Lo, è che non ti amo, io ti sento, ti voglio e ti respiro ogni giorno. Io ti conosco e ti capisco, ti osservo e ti percepisco. Io non ti amo perché amare a volte limita, e tutto il resto non lo fa. E io non voglio più limiti, sono stufa. Voglio abbracciarti e sentire la tua voce; voglio respirare il tuo profumo; voglio capire ciò che sei ancora di più di quello che faccio oggi e voglio conoscere ogni minima parte di te. Voglio osservarti mentre il tuo sguardo è sereno, voglio osservarti quando arricci le labbra, agitata, o quando fai una delle tue solite smorfie, troppo abituata a dire la verità per non capire quando nascondere le tue emozioni. Voglio percepire la tua presenza, voglio averti e voglio fare l’amore con te. E so quanto possa sembrare sdolcinato e magari stupido, ma io non ti amo, io voglio darti tutto quello che a volte l’amore non può dare e forse anche di più.”
Non so cosa stia pensando Lauren in questo momento, ma il mio cuore si sente così libero e pieno allo stesso tempo che non potrei provare sensazioni più belle.
“Lo sai che se fossi debole di cuore a quest’ora mi sarebbe già venuto un infarto?”
Rido piano, abbassando il capo, imbarazzata, le guance rosse. La stringo a me, così contenta da non poter far altro che baciarla intensamente.
Quando ci stacchiamo, i respiri sono affannati e il mio corpo è sopra al suo.
“Spero che tu sappia a cosa vai incontro, perché mi avrai tra i piedi per un bel po’”
Le sorrido, gli occhi gonfi, la voglia di averla mia per un’altra notte.
“Lasciami mostrarti quanto io abbia voglia di averti tra i piedi”
Con quella frase chiudo il discorso e con calma comincio a baciarle il collo, mani tra i capelli e respiri che si incastrano tra di loro. Con la sola voglia di sentire ogni parte di lei, la spoglio e la faccio mia, sperando che quel “un bel po’” sia più di quanto io possa solo desiderare.
FINE FLASHBACK
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Thinking Out Loud
FanfictionCamila ama Lauren. Lauren è l'unica a non saperlo. Dalla storia: “Te l’ho mai detto che non sei per niente silenziosa?” Sento le sue dita sfiorarmi il ventre, il suo respiro nei miei capelli, così vicina e sexy, con quella voce rauca. Cerco di non m...