Capitolo 10

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Camila Pov


Mi trovo davanti al portone dell’appartamento, una rosa in mano e un sorriso sul volto. 

“Grazie per la serata” 

Dico ad Austin, nel modo più sincero che conosco. 

Ho effettivamente passato una bella serata. 
Dopo ciò che avevo sentito uscire dalle labbra di Lauren, avevo bisogno di distrarmi e di uscire. Cercare di non pensare a lei per tutta la serata era stato quasi impossibile, ma ero riuscita comunque a godermi una cena diversa.  Austin era un bravo ragazzo, gentile e premuroso. 

“Grazie a te”

Mi dice, un sorriso dolce sul viso. Mi avvicino, appoggiandogli le mani sulle spalle, per sporgermi a dargli un bacio sulla guancia. Presa alla sprovvista, Austin sposta il viso e le mie labbra sfiorano le sue, in un gesto inconsapevole. 
Sento che cerca di di approfondire il bacio quando non mi allontano, ancora paralizzata da ciò che sta succedendo. Appena le sue labbra si fanno più insistenti lo allontano, le guance rosse di imbarazzo. 

C’è stato un momento in cui ho realmente pensato che Austin potesse piacermi. E’ stato poco prima di Capodanno, nonostante tutto il tormento e i pensieri negativi su Lauren, I'm ero convinta che potesse essere la persona che stavo cercando, che mi avrebbe permesso di vivere la tipica vita da teenager a cui piace un ragazzo che ha una cotta per lei. 
Inutile dire che proprio quella sera ho baciato Lauren e questo mi ha fatto di nuovo sprofondare nel suo tunnel. 

Avevo smesso di pretendere di poter essere ciò che realmente non ero: una ragazza come tutte le altre. Scavare dentro di me mi aveva aiutato a migliorare, a diventare una persona migliore, più matura. E con me continuava a crescere anche il sentimento che avevo per Lauren. 

Le labbra di Austin non mi avevano dato niente. Le labbra di Austin non mi avevano fatto sentire leggera, non mi avevano fatto desiderare di averne ancora, non mi facevano desiderare di sussurrargli quelle tre parole che ancora non avevo avuto il coraggio di dire. 

Quando Austin si accorge di quello che è successo, abbassa gli occhi, il rifiuto che aleggia nell'aria che diventa sempre più pesante. Tento di spiegarmi nel migliore dei modi.

“Austin, io ….”

Ma lui mi anticipa, senza farmi finire la frase. Forse pensava fosse più facile e dignitoso dirselo da solo. 

“Solo amici, vero?”

Annuisco, il senso di colpa che sprofonda nello stomaco. Gli voglio bene, ma non posso neanche pensare di mettere a confronto il ruolo che ha Lauren nella mia vita rispetto al suo.

“Mi dispiace”

Certo questo non è il modo migliore con cui avrei voluto terminare la serata. Le mie mani si stringono al gambo della rosa che mi ha regalato, giocandoci interdetta. Prima che io possa aggiungere altro, Austin mi dá un bacio sulla guancia, mi augura la buona note e si allontana sulla strada verso il suo hotel, mani in tasca e testa bassa. 

Prendo un respiro profondo, appoggiandomi al portone. Mi passo una mano tra i capelli, stanca. 

Le parole di Lauren, ora immersa nel silenzio più assoluto, aleggiano nell'aria senza che io possa comandare il mio cervello a fare altro. 

Nausea. 

Paura.

Tutto ciò che ho provato io meno di un anno fa ora è nella testa di Lauren, ora la fa vacillare, la fa sentire uno schifo per un momento e poi felice in un altro. 

Confusione. 

So tutto quello che prova, che sente; so che per quanto possa essere stato difficile per me accettarlo, sono anche cosciente che per lei sará peggio. Ha sempre avuto problemi di confidenza, problemi a mostrarsi al mondo così com’è dopo i commenti dalle persone esterne. Il fatto che Lauren dipendesse dal giudizio degli altri l'avrebbe portata ad avere ancora più difficoltá.

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