Capitolo 7: MAX - Ivy ha un nuovo amico

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Siamo seduti altavolo tutti e tre, intenti a mangiare.
Devo ammettere che veder arrivare Ivy insieme a qualcun altro, è stato piuttosto strano.
Di solito Ivy non fa amicizia con nessuno. Mi ero meravigliato quando melo aveva presentato, e in un primo momento lo avevo guardato in maniera diffidente, ma quando Ivy mi aveva detto che l'aveva aiutata, gli ero stato più che grato. Gli ero riconoscente per quello che aveva fatto nei confronti di mia sorella, anche se non la conosceva. Non tutti lo avrebbero fatto!
<< Allora Brad, raccontaci un po' di te. Hai fratelli? >>
Ivy mi pianta una gomitata proprio in mezzo alle costole per la domanda inopportuna, ma decido di non farci troppo caso. Infondo la capisco, è una domanda a cui a lei non piacerebbe rispondere, questo lo so benissimo.
<< Si, ho due fratelli. Bryan ha vent'anni e Ryan ne ha diciannove. Voi invece? Avete altri fratelli? >>
Ed ecco la fatidica domanda, quella cruciale, quella per cui posso vedere chiaramente Ivy abbassare la testa, e guardare fisso il piatto che ha di fronte a sé.
<< No! Nessuno. Siamo solo noi due.>>
So quanto fa male questa risposta a Ivy, e quanto lei vorrebbe poter dare una risposta differente da questa, ma non possiamo fare altrimenti. E poi cosa potremmo mai dire? "Si eravamo in quattro una volta, ma sai per uno stupido incidente, siamo rimasti in due". Non mi sembra il caso.
Infondo non è una vera bugia, perché in parte è vero, siamo solo in due. Non è altro che l'omissione di una parte di verità.
<< Che cosa fai nel tempo libero Brad? Hai qualche hobby? >>
Meglio spostarsi su un argomento neutro.
<< Si io e i miei fratelli pratichiamola box, e ogni tanto ci piace dedicarci anche alla corsa.>>
Interessante.
<< Anch'io pratico gli stessi sport. La box in palestra e la corsa insieme a Ivy. Tu sapresti indicarmi una buona palestra per gli allenamenti? >>
In effetti, ora che ci penso, non ho ancora trovato una palestra da poter frequentare qui, se lui potesse indirizzarmi nello sceglierla, gli sarei riconoscente.
<< Certo! Potrei portarti a visitare la palestra che frequento, sempre se ti va. >>
Sarebbe tutto molto più semplice. Non solo eviterei di girare a vuoto per ore, ma anche di perdermi.
<< Sarebbe fantastico! Magari potremmo metterci d'accordo all'uscita da scuola. Per te va bene? >>
Lo vedo annuire in maniera sicura, dandomi la risposta subito dopo.
<< Nessun problema amico. >>
Veniamo interrotti dal suono della campanella, che ci annuncia che la pausa è finita ed è ora di tornare a lezione. Mi avvicino a mia sorella lasciandole un bacio sulla fronte seguito da un "a dopo scricciolo", e dopo aver salutato anche Brandon, mi dirigo verso la prossima lezione. Raggiungo l'aula della lezione di chimica, e mi accomodo nelle file centrali. In poco tempo la classe è già piena e dopo la presentazione della professoressa, e una piccola presentazione su di me, la lezione può avere inizio.
Ma la mia attenzione viene presto catturata da una ragazza seduta di poco più avanti a me. Possiede dei lunghi capelli castano chiaro raccolti in una coda alta, labbra carnose, occhi del colore del miele. Se ne sta tranquilla peri fatti suoi, intenta a seguire la spiegazione. Guardarla è uno spettacolo!
Al termine della lezione, decido di avvicinarmi con una banale scusa. Voglio sentire la sua voce!
<< Ciao. Scusami se ti disturbo, ma sapresti dirmi che ore sono? >>
Sollevalo sguardo dal foglio su cui stava prendendo appunti, rispondendomi.
<< Ehm, dovrebbe essere mezzogiorno. >>
La sua voce è qualcosa di incredibile!
<< Grazie. Comunque, io sono Max. >>
Afferra con delicatezza la mano che le porgo, e con quella sua voce da angelo si presenta.
<< Lorely, piacere. >>
La vedo sorridere imbarazzata, ed è una visione incantevole.
<< Hai un bellissimo nome. >>
Al sentire il mio complimento, la vedo arrossire.
<< Grazie.>>
Chissà se accetterebbe di uscire qualche volta... Sarebbe bello poter passare del tempo con lei, conoscerla, scoprirla.
<< Stavo pensando, ti andrebbe di uscire qualche volta? Magari potremmo andare a prendere un gelato. >>
Maledetta la mia boccaccia! Che parla ancora prima che io abbia la facoltà di pensare. Mi maledico mentalmente per la figuraccia che penso di aver fatto. La osservo mentre ci riflette su per qualche istante, con quel colorito rosa sulle guance.
<< Ehm, si mi piacerebbe. Potremmo andare a fare una passeggiata, magari domani. Per te va bene? >>
Non ci credo. E vai! Ha accettato. Non potevo chiedere di meglio.
<< Perfetto! Domani pomeriggio passo a prenderti, basta che tu mi dica dove abiti. >>
Annuisce con timidezza strappando un pezzo di carta dal suo quaderno, sul quale riporta il suo indirizzo di casa, e per ogni evenienza, il suo numero di cellulare. Me lo porge ed io lo afferro con estrema attenzione, quasi come se fosse una preziosa reliquia, e avessi paura che si disintegrasse da un momento all'altro nelle mie mani.
La campanella suona ed io dopo aver ringraziato Lorely, sono costretto a tornare al posto.
La lezione successiva passa in fretta e prima che me ne renda davvero conto, l'ultima campanella è suonata e noi possiamo tornare a casa. Appena uscito all'aria aperta mi osservo intorno con attenzione alla ricerca di mia sorella, che noto poco dopo accanto alla nostra macchina, insieme a Brandon.
Dopo essermi avvicinato e aver fatto un veloce saluto ad entrambi, mi metto d'accordo con Brad sull'ora per andare in palestra. Gli lascio il mio indirizzo di casa, e ci scambiamo i numeri di cellulare, per ogni tipo di evenienza. Dopo i saluti finali io e Ivy entriamo in macchina, diretti verso casa.
<< Allora sorellina, com'è andato il primo giorno di scuola? Problemi? >>
Mi lancia una veloce occhiata, tornando a guardare fuori dal finestrino.
<< Tutto okay, non è andata male. Devo ammettere che è stato tutto più semplice, con Brandon come guida. Se non fosse stato per lui, non ho idea di come sarebbe andata a finire con quel ragazzo. Non sarei mai riuscita a liberarmi di lui! >>
Sembra averlo preso in simpatia, il che è davvero strano. Non è da Aveline.
<< Sembrate andare già parecchio d'accordo. Che tipo è? >>
Continua a guardare fuori dal finestrino, ignorando il mio sguardo.
<< Un tipo apposto. E' simpatico! Mi ha fatta sentire abbastanza a mio agio, anche se a momenti mi sono sentita una tantino in imbarazzo.>>
Ivy in imbarazzo per un ragazzo? Questa la voglio sentire.
<< Tipo in quale occasione? E poi, in imbarazzo per cosa? >>
Nonostante stia guardando verso il finestrino, abbassa la testa per evitare che il nostro sguardo possa incontrarsi nel riflesso del vetro. Se siamo a questi livelli, non deve essere una cosa da poco.
<< Ehm, niente di che. Mi ha solo fatto un complimento sul mio nome. >>
Per la prima volta dopo tanto tempo, vedo le guance di mia sorella prendere colore.
<< Non ci posso credere. Sei arrossita? Non sarà mica che ti piace Brandon?>>
Il colore sulle guance aumenta di intensità e la faccia arriva a raggiungere la sfumatura di un pomodoro.
<< No! Ma che dici. Non è affatto vero! >>
La sua voce nel dirlo raggiunge una tonalità tale, da rischiare di frantumare il parabrezza dell'auto. Finestrini compresi.
<< Okay okay, come non detto. Se urli ancora più forte, non solo rischi di fracassare tutti i vetri dell'auto, ma anche i miei poveri timpani. Ed io ti sarei grato se rimanessero integre entrambe le cose.>>
Lancio una veloce occhiata a mia sorella, giusto il tempo di vederla coprirsi la faccia con entrambe le mani, riportando subito dopo gli occhi sulla strada. Mi verrebbe da ridere, non l'ho mai vista così a disagio.
Una volta arrivati a destinazione ed essere entrati, urliamo in coro un "siamo a casa", raggiungendo inseguito ognuno la propria camera. Una volta posato lo zaino e aver indossato qualcosa di più comodo, ritorniamo di sotto, raggiungendo mamma e papà in cucina. Dopo aver salutato i nostri genitori, ci accomodiamo. Nostra madre come al solito troppo apprensiva, non può resistere a lungo dal chiedere ciò che più le interessa sapere.
<< Allora ragazzi, com'è andato il primo giorno di scuola? >>
Io e Ivy ci scambiamo una veloce occhiata indecisi su chi dei due debba rispondere, ma alla fine sono io a prendere parola.
<< Tutto bene. La scuola non è male, i professori sono okay, i compagni sembrano apposto, e Ivy si è fatta un nuovo amico. >>
Me la farà pagare per averlo detto! Ma non sono riuscito a trattenermi, è stato più forte di me.
Ivy mi lancia un'occhiataccia, e so che vorrebbe uccidermi. Se avesse dei laser al posto degli occhi, io sarei già bello che arrosto.
<< Tesoro, ma è fantastico!>>
Conoscendo la mamma, Ivy decide subito di mettere fine a ogni tipo di entusiasmo.
Conviene mettere subito i puntini sulle i. La partita ha inizio!
<< Oh, mamma! E comunque non è mio amico! E' solo un ragazzo che mi ha fatto da guida oggi, e mi ha aiutato ad ambientarmi come primo giorno. Tutto qui! >>
1 a 0 per Ivy! Ma mamma non si arrende e riparte all'attacco.
<< Magari col tempo, diventerete buoni amici. >>
1 a 1 per mamma! A questo punto, Ivy ci rinuncia. Alza gli occhi al cielo e sbuffando in modo rumoroso, decide di non rispondere. E la vittoria va a nostra madre! Per abbandono dell'avversario.
Anche papà ci porge qualche domanda di curiosità, alla quale rispondiamo meglio che possiamo.
L'interrogatorio prosegue in tutta tranquillità fino alla fine, ed in seguito io e Ivy ci rechiamo ancora al piano di sopra, ognuno nella sua stanza. Come primo giorno non abbiamo compiti oggi, così mi ritrovo a passare le ore disteso sul letto ascoltandola musica a un volume basso, finché qualcuno non bussa, e da dietro la porta spunta papà.
<< Max, c'è qualcuno per te di sotto. >>
Dopo aver risposto con un "arrivo" ed essermi cambiato velocemente, prendo il cellulare, le chiavi, il portafoglio, e mi dirigo al piano di sotto, trovando Brandon ad attendermi.
<< Hey Max, pronto ad andare? >>
E' vestito in maniera semplice. Indossa una tuta come me, e una maglietta bianca con la scritta NEW YORK in nero.
<< Certo! Andiamo. >>
Dopo aver salutato i miei e averli rassicurati che non avrei fatto troppo tardi, ci dirigiamo verso la famosa palestra. Una volta al suo interno, ho potuto conoscere Harry, figlio del proprietario. Un ragazzo dai capelli castano scuro e gli occhi verdi. Molto simpatico! Mi ha spiegato con calma le varie offerte, lasciandomi in seguito nelle mani più che capaci di Bred a visitare la palestra. La sala box è molto grande e ben attrezzata. Ad accoglierci, il proprietario della palestra, Raymond. Un uomo alto e ben piazzato, i capelli castano scuro, e gli occhi color del cioccolato. Abbiamo parlato per un po' di tempo in cui mi ha spiegato di tutto, dalle regole basilari della palestra, agli orari, alle norme di sicurezza. Ho deciso. E' quella giusta! Prima di uscire, mi fermo al bancone della reception a completare l'iscrizione, e una volta usciti dalla palestra Brandon mi riaccompagna a casa.
<< Grazie per il favore amico, mi sei stato di grande aiuto. >>
Mi sorride con espressione amichevole, rispondendomi.
<< Figurati! Non è stato niente di che. Ci si vede domani a scuola amico. >>
Dopo aver salutato Brandon e aver atteso che la sua macchina sparisse, entro in casa dove ad aspettarmi c'è la cena. Subito dopo aver cenato, lascio un bacio sulla guancia a mamma, e uno sulla fronte a Ivy, augurando a tutti la buonanotte. Una volta salito in camera ed essermi disfatto dei vestiti che indosso, preparo lo zaino per domattina e mi metto a letto.
Chissà cosa starà facendo Lorely, e chissà se anche a lei è capitato di pensarmi. Non vedo l'ora di passare del tempo con lei. E con il corpo nel letto e la mente da tutt'altra parte, alla fine mi addormento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 09, 2022 ⏰

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