Unspoken || Sirius Black (Da Revisionare)

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C'era una certa bellezza nel svegliarsi nel tuo letto durante le vacanze. Il calore delle coperte, la sensazione di completo relax per il fatto che non avevi niente da fare, la bellezza di non svegliarti per andare a lezione la mattina, era tutto molto sereno. Quasi terapeutico in un certo senso.

L'ho assolutamente odiato.

Ok, era un po' esagerato. Non lo odiavo, lo detestavo. Ero una persona mattiniera, odiavo non avere niente da fare. Come persona a cui piaceva avere una lista di cose da fare, questo era come il mio inferno personale. Cosa avrei dovuto fare? Leggere un libro e godersi la vita all'aria aperta? No! Volevo fare qualcosa. Ciò che era particolarmente peggio era che a tutta la mia famiglia piaceva non avere niente da fare, si divertivano a stare seduti senza fare nulla. Cosa che per me non aveva assolutamente senso! Invece di sederti e rilassarti, il tempo che trascorri senza fare nulla può essere utilizzato per fare davvero qualcosa!

Diedi un'occhiata all'orologio sopra il camino, erano le undici e mezza ma nessuno faceva niente. Dopo aver preparato la colazione mio padre si sedette e cominciò a leggere il giornale, mia madre leggeva in un angolo e mio fratello Frank era semplicemente seduto sul divano, a fissare il fuoco schiamazzante. Era semplicemente seduto lì e guardando il fuoco.

"Voi gente mi state facendo impazzire!" esclamo facendoli girare tutti verso di me. "Sei semplicemente seduto lì e non fai nulla!"

Mia madre rise, la sua profonda e morbida risata che fece intervenire anche mio padre: "Josie, cara - cosa vuoi che facciamo? Siamo solo felici che siate tutti qui e ci stiamo prendendo il tempo per assaporare questi momenti ." Lo disse con un sorriso.

Mio padre annuì: "Tua madre ha ragione, a parte cosa hai fretta? Non c'è niente da fare". Disse, il divertimento che danzava nei suoi occhi.

Mi sono lamentata e mi sono seduta sul divano: "Esatto, non c'è niente da fare! Sono così annoiata che ho contato quanti gradini ci sono sulle scale!" Dissi, indicando le scale di legno: "Trentotto se qualcuno di voi è interessato", dissi con voce ottusa.

Sentii un cuscino colpirmi di lato, mi voltai a guardare Frank che sembrava annoiato quasi quanto me. "Ehi, non essere scortese con tua madre, Josette." Disse rivolgendomi il suo caratteristico sorriso malizioso.

Alzai gli occhi al cielo e gli lanciai il cuscino più forte che potevo, sfortunatamente per me è riuscito a prenderlo appena in tempo prima che entrasse in collisione con la sua faccia.

"Non sono cambiati per niente vero, Harold?" Disse, guardando mio padre con affetto.

Mio padre posò il giornale e ci guardò: "Quei due? Ah, ti piacerebbe. Disse e poi si rivolse a me: "Perché non vai a cercare qualcosa di utile da fare invece di litigare tra di voi".

Frank lo derise, con aria inorridita. "Papà, non posso credere che tu l'abbia appena detto. Non stiamo litigando, è così che mostriamo amore. Ogni urlo significa che ti amo, un pugno significa che ti amo davvero."

Ho riso, annuendo. "Oh sì, ha ragione. Sai cosa si dice, più colpisci forte, più ti importa." dissi ridendo. "A dire il vero, non importa. Questo è un terribile mantra."

Mi sono girata verso mia madre e ho sospirato: "Mamma, per favore - morirò di noia. Cosa faccio?"

Mia madre alzò gli occhi al cielo e mi rivolse un'occhiata tagliente, "Josie, hai intenzione di lamentarti tutto il giorno? Vai a trovare qualcosa da fare", un sorriso irregolare le apparve sul viso, "Perché non vai a trovare James! Oh, sono sicura che gli piacerebbe assolutamente vederti."

Soffocai la mia risata ma annuii. Mia madre aveva in testa questa idea molto strana, un'idea molto esilarante che non avrei mai rivelato a nessuno dei ragazzi. Aveva incontrato solo James ma si è innamorata di lui nel momento stesso in cui l'ha fatto, a quanto pare le ha ricordato mio padre e ha pensato che fosse "l'unico" per me, nonostante le avessi ricordato più e più volte che noi siamo strettamente amici, non ha perso la speranza. È stato abbastanza divertente per entrambi.