Non appena pronunciai quelle parole sulla faccia le comparve un sorriso a 32 denti, che però si spense subito non appena ricominciò a parlare, «Ma la storia non è finita qui. Cercarono mia madre per tanto tempo ma di lei nessuna traccia, ed essendo io minorenne mi affidarono ad una famiglia, ottime persone devo dire, che però lasciai una volta compiuti i diciotto anni.
Una volta maggiorenne decisi di voler incontrare mia madre, mi mancava, volevo sapere come stava, insomma mi era rimasta solo lei, almeno credevo. Tornai nella mia vecchia casa per cercare indizi, l'unica cosa che sapevo era che mia madre fosse tornata nel suo paesino d'origine ma non conoscevo il nome, quando ancora eravamo tutti quanti non ce lo disse mai. Ad ogni modo cercai ovunque e trovai una cartolina, presumo fosse di mia nonna, con so scritto l'indirizzo e il nome del paesino. Perfetto!! dicevo, avrei ritrovato mia madre, dicevo ma le cose non andarono in questo modo.
Una volta arrivata nei dintorni dell'abitazione mi resi conto che lo scenario era proprio a mo' di "classica heidi", la casa si trovava in una campagna sperduta e gli unici animali che si potevano vedere erano capre e cerbiatti.
Mi avvicinai a passo svelto verso quella che, a parer mio, doveva essere la casa di mia madre e quando mi ritrovai davanti alla struttura vidi solo una signora anziana su una sedia a dondolo mentre ricamava. Appena mi avvicinai la signora disse «Oh ciao mia cara, qual buon vento ti porta qui?» con un tono misto tra paura e insicurezza. Decisi di ignorare la sensazione e le risposi «Salve, stavo cerca-» ma non feci in tempo a finire che mi bloccò «Sai, mi ricordi molto una ragazza, una ragazza molto ma molto cattiva che mi portò via l'unica cosa bella della mia vita...» si fermò per riprendere fiato e guardare le colline difronte, «Amavo tanto mio figlio, era l'unica cosa positiva che potesse capitare nella mia umile e spregevole vita» disse ormai senza mostrare emozioni, «Quella ragazza ha rovinato tutto, la mia famiglia, la mia vita, MIO FIGLIO» ormai urlava con degli occhi da pazza, non ci misi molto a capire quella donna era mia madre e che quella ragazza ero proprio io, «Spero di non averti spaventata, comunque qui non troverai nessuno, sono anni che vivo qui da sola, non mi ricordo nemmeno come mi chiamo.» disse tutt'un fiato con aria sorridente, come fosse una bambina di due anni a cui hanno appena comprato il lecca lecca al luna park.
Anche mia madre era persa, era impazzita ed era solo colpa mia e della mia idea di farmi un giro...» appena finì di pronunciare queste parole aveva gli occhi lucidi e aveva abbassato il capo. Io non sapevo cosa dire, insomma, come avrei potuto rispondere?
Non si meritava questo. Ero deciso. Non avrei permesso a nessun altro di ferirla, l'avrei protetta da tutti, anche da me.
Non doveva soffrire ancora. Non per colpa di Jorge Blanco.—————>
Ehy, so che è passato un anno, ma è stato un periodo davvero brutto e lo è tutt'ora, ma ho deciso di sfogarmi scrivendo perciò eccomi qua <3!
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Vicini ma Lontani
Fanfiction«LASCIAMI STARE CAZZO» «Martina» «...» «Che cos'ha fatto la vita per renderti così?» . . . . . . . Lei un po' imbranata Lui un po' troppo sicuro di sé Loro troppo diversi ma allo stesso tempo troppo identici Troppo vicini ma lontani... -21O52O #5 j...