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I giorni passavano ed io non sapevo ancora cosa fare,siamo usciti un paio di volte ma come amici niente di più.
Ho parlato con Ruggero di questa cosa e mi ha esplicitamente detto che se mi piace dovrei buttarmici però di stare attento perché Martina è così,un secondo è una bambina di tre anni che vede solo il bene nelle persone,e il secondo dopo è un toro in preda ad una crisi esistenziale,però forse è per questo che mi piace,lei è unica nel suo genere,è semplice,non ama strafare,lei preferisce una pizza come regalo piuttosto che un anello costoso o cose così.
Ho il cervello in pappa,non capisco più cosa fare,vorrei dirglielo che sono innamorato di lei,vorrei stringerla tra le mie braccia ogni minuto,vorrei tanto poter strapparle un sorriso,vorrei tanto vedere un film sul divano con lei per poi addormentarsi sulle mie spalle,vorrei tanto che lei fosse mia,ma questo non succederà mai,non ho il coraggio di dirglielo,non posso rovinare tutto così.
Per di più l'estate stava finendo e una volta arrivati a Buenos Aires avrei trovato molta difficoltà a starle accanto,soprattutto con Stephie tra i piedi. Non fraintendetemi,non sono fidanzato,lei è la mia ex che non mi lascia pace da quando ho scoperto che mi tradiva con uno dei miei amici più stretti. Lei mi sta addosso dicendo che era tutta colpa del ragazzo,anche se so che non era casuale,lei è sempre stata un po' subdola,proprio come Peter. Quei due sono molto simili,il che non mi stupisce proprio per niente.
Con tutti questi pensieri in testa decido di chiedere aiuto a Cande,lei è la sua migliore amica,loro due insieme sono la copia perfetta di me e Ruggero versione femminile,hanno bisogno l'una dell'altra più di quanto possano immaginare. Lei è l'unica di cui si fida veramente,lei è l'unica che conosce molto bene Martina,sa del suo passato e so che in qualche modo potrei farle uscire qualcosa.

«Dai perché non mi dai una mano?» chiesi ormai straziato.
Cande non voleva parlare,non voleva accennarmi niente di niente ed io non potevo fare nulla per evitarlo «Senti,Jorge io ti voglio bene e lo sai,però non posso ok? non lo faccio per farti stare lontano da lei,ma voglio solo che sia di sua spontanea volontà decidersi di aprirsi con te. Lei vorrebbe,credimi. Lei vorrebbe raccontarti tutto,persino l'ora in cui è venuta al mondo,però non può,non lo fa per mancanza di fiducia perché lei di te si fida moltissimo anche se non lo dimostra,lei a te ci tiene tanto quanto a me e a Ruggero,però lei non riesce a trovare il coraggio. Fosse per me ti direi cosa la fa sentire così tutti i giorni. Fosse per me ti racconterei tutto il suo passato,ma non posso,scusami.» disse con gli occhi lucidi,non volevo ferire anche Cande.
«Mi dispiace Cande,non volevo ferirti,scusami» le dissi abbracciandola «Tranquillo Jorge,tutto bene...ora va da lei su» disse sciogliendo l'abbraccio sorridendo.
«C-come scusami?» le risposi deglutendo
«Pensi che non lo sappia? Si vede che sei cotto,ora vai. Non vorrai mica fartela scappare?» chiese alzando un sopracciglio ridendo.
Aveva ragione,io dovevo andare da lei,non potevo farmela scappare. Ormai era ufficiale,ero innamorato,e la cosa più bella era che forse avrei potuto avere qualche speranza,proprio come avrei potuto ricevere un palo. Insomma,dovevo rischiare,non potevo rimanere con le mani in mano soprattutto in queste circostanze.
In questo due mesi ho capito che l'amore è qualcosa di più della semplice attrazione fisica,è qualcosa che ti colpisce nel profondo,ti prende tutti muscoli,ti arriva alle ossa e inizia a diventare qualcosa di vitale per te. Si,perchè l'amore è così. Hai bisogno del contatto con la persona che ami più di quanto si possa immaginare,hai bisogno di sentirla tua per sempre,hai bisogno di sentire la sua risata ogni giorno,hai bisogno di abbracciarla fino alla fine,hai bisogno di asciugarle le lacrime quando cade,hai bisogno di lei. Sì,io ho bisogno di quella cosa. Ho bisogno di lei.
«Hai ragione,io sono innamorato di Martina.»

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