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Me ne stavo andando, me ne stavo andando senza dire niente, non ce l'ho fatta, non ho scritto ne lettere ne niente, sapevo che Ruggero, una volta tornato a casa,avrebbe capito e avrebbe spiegato tuto a Tini. So che avrei dovuto farlo io, ma non ne avevo il coraggio, non ne ero in grado.
Ero un vigliacco,stavo andato da tutt'altra parte del mondo per non farla soffrire e per non soffrire io ulteriormente.
Non sapevo più che fare, tutto quello che facevo, anche con le migliori intenzioni, finiva per ferire qualcuno, tra qui la ragazza che amo.
Si fa strano, insomma, appena conosciuta avrei potuto dire di tutto, ma che io sarei finito col innamorarmene proprio no. Questa ragazza mi era entrata dentro fino alle ossa, e non sapevo come, mi faceva anche piacere.
Scesi dal taxi e mi incamminai verso l'aeroporto. Così non avrei risolto nulla, anzi, avrei complicato ancora di più le cose.
Assorto da i miei pensieri arrivai al check-in e mi incamminai per imbarcarmi sull'aereo. Arrivai alle scali mobile quando sentì chiamare il mio nome.
Mi volta e vidi Martina,con le lacrime ovunque, corrermi incontro.
Non ci credo.
Non può essere vero.
Appena mi raggiunse mi diede uno schiaffo piangendo «COME TI È VENUTO IN MENTE EH? VOLEVI LASCIARMI QUI DA SOLA NO? AH SI, TU VOLEVI ANDARE IN ARGENTINA DALLA TUA EX, SI OVVIO» mi urlò addosso per poi voltarsi.
Le cose da chiarire qui sono molte, primo: come sapeva dell'esistenza di Stephie? secondo: Che ci faceva qui? terzo: Che intendeva con "lasciarmi da sola"?
Non potevo lasciarla andare di nuovo, ho già sbagliato, non voglio farlo ancora.
Mi misi a correre verso di lei, le presi il polso e la feci girare verso di me «Non voglio perderti. Non ancora» le dissi guardandola negli occhi. Nei suoi occhi leggevo timore, aveva paura, ma per cosa?
Non feci in tempo a chiederglielo che mi prese il viso e mi baciò.
Un bacio casto, niente di passionale, un bacio che racchiudeva tutte le nostre emozioni.
Quando ci staccammo, restammo a guardarci negli occhi senza dire nulla, finché non si avvicinò e mi disse «Jorge...» aveva il fiato corto, strano, lei di solito sapeva come mantenere l'autocontrollo, «Io non ho mai provato niente per nessuno, anzi, appena mi legavo a qualcuno di solito mi abbandonava, così ho deciso di mettere questa maschera per proteggermi dal mondo intero, e poi sei arrivato tu. Mi hai cambiato la vita. Sei diventato come qualcosa di tossico di cui non se ne può fare a meno-» la interruppi perché non capivo dove voleva arrivare, voleva che me ne andassi?
«Cosa vuoi dirmi con questo?» le chiesi con la voce tremante, avevo paura della sua risposta, però volevo saperlo ugualmente.
«Aspetta fammi finire...Jorge, sto dicendo che voglio tornare a vivere felice, ho sempre rotto tutto in questa vita e adesso voglio stare bene, e so che con te tutto può andare bene.»
Stavo sognando.
Non poteva essere vero.
La ragazza che amo, mi stava dicendo che mi amava?
Davvero mi amava?
Ero al settimo cielo, non potevo crederci.
In quel momento la guardai dritta negli occhi, le presi dolcemente il viso e la baciai. La baciai con tutta la passione che avevo dentro. La baciai con tutto l'amore che provavo. La baciai con tutte le emozioni che si esternavano ogni volta con lei. La baciai come se fosse l'ultima cosa da fare.
Quando ci staccammo mi guardò dritto negli occhi, ma non con paura, con timore, rabbia o altro, mi guardava con amore, mi guardava con dolcezza, mi guardava come se fossi l'unico per lei.

Vicini ma LontaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora