La Voce della Calma

Dolce ma non troppo

Il pomeriggio è passato molto tranquillamente e Jade non ha fatto molti capricci. Come avrebbe potuto? Aveva la sua Luna vicino. Selene le è stata sempre accanto e io, per quanto sapevo che non sarebbe successo niente, sono rimasto a guardarli tutto il tempo. Max e Izzi erano tornati da pochi minuti quando mi hanno trovato seduto sul divano con Jade che giocava alla play, io che leggevo un libro e Sel che, stanca com'era, dormiva con la testa poggiata sulle mie gambe. -Che bella scusa abbandonaci per "prenderti cura" di Selene e Jade-. Si lamenta Max mentre si siede accanto a me. -Lei come sta?-. Chiede Izzi mentre si mette affianco a Jade e si unisce a lei nella partita. -Era andata sul tetto per prendere una boccata d'aria e...-. Lascio la frase a metà ma so che hanno capito. Non voglio dirlo davanti a Jade, solo per paura che possa traumatizzarla. -I vostri compagni hanno fatto sentire male Selene e lei si è fatta di nuovo qui segni-. Dice Jade mentre fa perdere a Izzi la partita. -Co... Come lo sai?-. Chiede Max mentre si blocca dal bere la sua bibita. -Selene alcune volte mi viene a prendere da scuola e quando la vedo giù di morale, guardo sempre i suoi polsi e noto le bende sporche di sangue-. Dice con tranquillità. Ci guardiamo e poi guardiamo lei che ci guarda confusi. -Voi non lo sapevate?-. Chiede lei mentre spengo la Play. Il mogulare di Sel ci distrae per un momento e di riflesso mi le accarezzo la testa. -Forse non avrei dovuto dirvelo allora. A Lu' non piace che si racconti qualcosa di suo senza il suo consenso-. Dice prende la mano di Sel e la stringe. Il rumore della porta ci fa girare tutti e un leggero chiasso mi fa chiedere chi è. -Andiamo zio. Non è colpa nostra-. La voce di Kyle riempie le orecchie di tutti e ci stupiamo che sia qui. -Si infatti. Loro ci hanno insultato e noi abbiamo solo reagito-. Jasper lo asseconda mentre arrivano nel salotto. Papà si siede sulla poltrona mentre si massaggia il ponte del naso. Guadandoci nota che Sel è sdraiata sul divano e squadrandola bene nota le fasciatura ai polsi. Jasper e Kyle si zittiscono e dopo che mamma ha portato da bere a papà prende in braccio Jade e si mette di fronte a noi, dando le spalle al camino. Tutte e due sospirano e dopo che papà ha bevuto il suo bicchiere si alza e prende Sel in braccio. L'ha porta su per le scale senza dire nulla. Rimaniamo zitti per tutto il tempo mentre i due nuovi arrivati si siedono di fianco a noi.

Passa circa mezz'ora e papà torna da noi. -Le ho cambiato i vestiti con qualcosa di più comodo. E' nella camera di fianco alla nostra-. Dice mentre si risiede. -Perché la Voce della Calma era in quello stato?-. Chiede Jas visivamente preoccupato. I nostri genitori ci guardano mentre anche Jade si addormentata. -Quello che è successo ieri è stato frainteso e per darle, di nuovo, fastidio Aurora ha detto delle stronzate. Il professore l'ha mandata fuori ed è successo quello che è successo-. Stringo i pugni e Kyle se ne accorge perché cerca di allontanarsi un po'. Papà sbuffa e poi guarda mamma. -Ecco perché il coach ci ha informato che non avevi partecipato agli allenamenti-. Dice lei mentre accarezza la schiena di Jade. Io annuisco e noto che papà è silenzioso. -Papà. Quando l'ho trovata le ho chiesto il perché si tagliasse e lei mi ha risposto che non conosceva altro modo-. Dico io mentre sia papà che mamma si incupiscono. -Selene è dovuta crescere più velocemente di voi o dei vostri coetanei. Ha subito molte ingiustizie è per passarle ha usato diversi metodi, metodi che però le facevano male. Vostro padre...- rivolgendosi ai due nuovi arrivati-..., Darren, Morgana e noi l'abbiamo aiutata a smettere a parte certi vizi purtroppo-. Dice lui. -Questi vizi che sono rimasti sono i tagli e il fumo?-. Chiede Jas anche lui si è alterato. Mamma annuisce e poi si alza. -Cambiando argomento che ci fate voi due qui?-. Chiede Max spostando l'attenzione sui due fratelli. -Ci hanno espulso dall'Accademia e quindi per aiutare papà, zio Maurice ha deciso che da ora in poi andremo alla HSC-. Dice con nonchalance. Izzi sputa letteralmente la sua bibita. -Quindi volete dire che dovremmo occuparci di voi-. Dico io rassegnato. Mi alzo e vado di sopra.