Figlia della Luna

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-Due giorni fa abbiamo attraversato il confine con il territorio dei Black

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-Due giorni fa abbiamo attraversato il confine con il territorio dei Black. Alcuni Organizzatori hanno già fissato alcuni incontri e i tre vampiri che erano venuti, hanno chiesto di mettere una taglia sui Black e i suoi amici.

Suppongo che molti Combattenti vogliano confrontarsi con i loro essendo che sono conosciuti come i migliori del loro territorio.-

-Certo mia Regina. Nessuno sa ancora della vostra presenza qui. Gli Organizzatori non hanno ancora fatto le ricerche ma se sei sempre tu, allora non saranno neanche in grado di capire le tue tracce.

Tanto se dovessero venirlo a sapere l'unica cosa che potrebbero fare è urlarmi dietro o provocarmi. E finirebbero soltanto con ossa rotte o stronzate varie.-

-La regola che vale sia fuori che dentro gli incontri. Buona giornata mia Regina

Ride mentre lo saluto e riattacco. Mi preparo per andare all'accademia e questa volta prendo la Tesla. Accendo la radio e il suono che le casse riproducono è la mia voce nel podcast di stamattina:

***

"Come credo molti sappiano, sono arrivata qui nel territorio dei Black circa tre anni e mi sono sempre trova bene con le persone di questa bella citta e nei boschi che la circondano. Mi piace la compagnia dei piccoli cuccioli e dei neo vampiri. Mi piace girare e correre, fare passeggiate in mezzo ai vostri alberi secolari. Amo il fatto che qualche umano, lupo, vampiro o mago che sia abbia costruito dei piccoli ripari per chi si dovesse trovare intemperie ad attraversare i vostri boschi per caso o lo attraversa perché sa che è la strada più veloce o semplice per arrivare alla propria meta. Non so se l'ho mai raccontato ma il giorno che arrivai qui stava letteralmente diluviando e io non sapevo dove cercare riparo, non volevo disturbare nessuno perché, di fatto, erano le tre o quattro del mattino. Quindi mi ritrovai a girovagare per il bosco in cerca di un riparo, anche piccolo e ringraziai mentalmente sia la Luna, sia chi fu tanto premuroso da costruire quel piccolo rifugio, quella piccola capannina che per l'intera notte mi fece da "casetta". Amo ciò che siete riusciti a costruire nel tempo e per questo ringrazio il vostro Alpha, Maurice Black e la sua Luna, Paola per aver fatto accadere ciò. Sinceramente se dovessi realmente decidere in quale territorio dovessi vivere per il resto della mia vita, allora sceglierei questo, un'altro motivo sarebbe perché è il secondo territorio più bello che io abbia mia visto nei miei lunghi viaggi. Spero che se dovesse mai succedere qualcosa a questo territorio, esso, con il suo branco, sappia rifiorire e diventare più bello di quello che è già. 
Motto del giorno: Prendetevi cura di quello che avete. Una persona, un territorio, un branco o clan che sia. Imparate e insegnate cosa significhi la parola "casa". 
Bona Luna, Filii Lunae"

***

Un sorriso amaro compare sul mio viso quando il podcast finisce. Stringo leggermente il volante e un nodo alla gola mi blocca il respiro. Accosto un attimo e spengo il motore. Ho sempre cercato di non rimanere troppo in un territorio ma questa volta è difficile. Non riesco ad allontanarmi, non voglio allontanarmi. Sospiro mentre riparto per l'accademia. *Io non voglio andarmene*. Si lamenta Snow e io sospiro rattristata. *Sai anche tu che se dovesse succedere qualcosa di grave saremmo obbligati ad andarcene. E sai anche che sarà per il loro bene*. Dico mentre giro l'angolo. *Uffa a me piace la loro compagnia. Ma lo so, so benissimo che sarebbe il loro bene. Facciamo sempre ciò che è giusto, anche se ci fa male*. Dice e io freno di botto. Stringo di più il volante, so che ha perfettamente ragione. -Se dovremo farlo sarà dura, molto dura-. Dico ad alta voce mentre arrivo. Scendo dalla macchina e mi avvicino alle ragazze con un sorriso tirato. Devo scacciare questo maledetto pensiero. -Tutto bene Sel?-. Chiede Lucy notando, forse, i miei occhi lucidi. -Non è niente, solo un brutto ricordo-. Dico con leggerezza anche se il nodo alla gola è ancora lì. Il mio respiro diventa irregolare e le mie mani cominciano a tremare. Le ragazze lo notano subito e mi trascinano nel cortile posteriore dove non c'è nessuno, mi fanno sedere e io mi prendo la testa sulle mani. -Non... voglio...-. Dico mentre i miei occhi mi tradiscono e cominciano a far uscire gocce salate senza che io ne abbia il controllo. -Selene. Hey va tutto bene. Rilassati, siamo qui-. Dice Giuly mentre mi accarezza la schiena. -Vorrei... tanto... tanto... poter avere... un'altra opzione-. Dico tra un singhiozzo e l'altro. Non riesco a calmarmi, perché sono così fottutamente sensibile. Faccio fatica a respirare, è come se stessi annegando. Sposto le mani sulla gola e, alzando lo sguardo vedo sfocato. Non capisco chi abbia davanti. Non riesco neanche a capirlo dalla loro sagoma. -Che succede?-. Sobbalzo nel sentire la voce di qualcun altro. Non riesco a riconoscerlo. -Sel ha un attacco di panico ma non riusciamo a calmarla-. Spiega Kate allo sconosciuto. -Chi... chi sei?-. Chiedo girandomi nella direzione dove ho sentito la sua voce. -Sel, sono io Darren. Il preside mi ha chiamato quando ha notato che le ragazze ti stavano portando qui-. Dice mentre sembra mettersi davanti a me. -I..io non c'è la faccio più-. Dico mentre mi sfiora la mano e me li sposta dal collo per stringerle. -Sel, credo che tu ora non veda niente ma voglio che tu faccia una cosa per me, okay?-. Chiede e io annuisco perché non riesco più a parlare. -Voglio che ora tu prenda una grande boccata d'aria-. Dice accarezzandomi le mani. Faccio come dice e sembra che stia sorridendo. -Brava. ora butta fuori pian piano tutto. E voglio che tu lo faccia almeno altre due volte-. Dice e obbedisco. Pian piano mi compare davanti la sua chioma bionda e i suoi occhi azzurrini. Sorride mentre continua a complimentarsi con me. -Ragazze potete lasciarci un'attimo da soli? Anzi andate ad avvisare il preside che ora va tutto bene-. Dice e le ragazze, anche se titubanti, vanno via. 

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