Lezione di pozioni

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Credo che non riuscirò mai a capire cosa passi per la testa ad Ares

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Credo che non riuscirò mai a capire cosa passi per la testa ad Ares. Oggi mi ha ignorato per tutto il giorno, durante l'ora di pranzo sembrava essersi incazzato con i due fratelli per colpa mia da quel che ho capito, in palestra è scattato in piedi quando Ev mi ha morso e ora si è presentato dicendo che Maurice gli ha chiesto darmi un'occhiata. -Res posso capire perché si qui? oltre a dovermi tenere d'occhio?-. Chiedo mentre si siede sul divano come se non fosse niente. Sbuffo mentre mi posiziono davanti a lui. -E poi tu non dovresti fare la ronda?-. Chiedo mettendo le mani sui fianchi. -Scusa-. Dice e io mi stupisco. Di cosa ti stai scusando? E come se mi leggesse nel pensiero continua: -Scusa se ieri me ne sono andato senza salutare, e scusa se oggi mi hai visto con Serena. Ti ho evitato perché credevo non volessi parlarmi e poi non sapevo cosa dirti-. Dice mentre si scompiglia i capelli. Mi inginocchio davanti a lui e gli sorrido. -Ares in primis, non ho alcun motivo per non parlarti e seconda cosa so benissimo che Serena certe volte può essere una cozza-. Gli sorrido mentre mi perdo in quei pozzi d'argento. -Veramente tuo papà ti ha chiesto di venire qui?-. Chiedo e lui nega con la testa. Mi trascina su di lui e mi ritrovo a cavalcioni sopra di lui. -Ho chiesto ai due di coprirmi così che potessi venire qui-. Dice strusciando la punta del naso sul mio collo. Brividi mi percorrono lungo tutta la schiena e le sue mani si intrufolano sotto la maglia. -A-Ares-. Lo chiamo e lui sorride. -Te l'avevo detto che questo sarebbe diventato uno dei miei posti preferiti-. Dice lui. Si stacca quel tanto per guardarmi negli occhi. Mi guarda pensieroso. -Ares a che stai pensando?-. Chiedo mentre gli prendo il viso. -Ieri quando hai avuto quell'attacco per qualche secondo la schermatura è caduta-. Dice e io mi irrigidisco sopra di lui. -Sappiamo che non ti piace parlarne, infatti nessuno ha detto niente a nessuno, però mi stavo chiedendo perché?-. Si chiede mentre mi prende i polsi e comincia a massaggiarli. Forse per allentare la tensione. Sospiro e la mia espressione si rattrista le mie braccia cadono appoggiandosi sulle sue spalle. -Se dovessi farmi vedere senza schermatura forse alcuni mi riconoscerebbero e non sarebbe una bella cosa-. Dico io senza però entrare nel dettaglio. -Cosa sei Selene?-. Chiede e mi compare un sorriso tirato. -Sono stata tante cose nei miei centovent'anni Res, la maggior parte delle volte non era per volere mio. Mi vergogno di quel che ero e il mio vero aspetto mi ricorda cosa ho fatto e cosa è successo-. Gli dico mentre giochicchio con il bordo della sua giacchetta. Resto in silenzio aspettando una sua reazione, lui però non parla e non io non so cosa fare. Mi avvicino a lui e quello che fa mi paralizza: mi prende per la nuca e tirandomela leggermente all'indietro affonda i suoi canini sul mio collo senza neanche avvertirmi, mugolo dal leggero dolore ma a lui non sembra importare. Beve e io man mano mi sento sempre più debole, le mie mani non hanno più la presa su di lui. Mi spinge di più verso il suo corpo e io non posso che assecondarlo. In tre anni non ha mai fatto una cosa del genere, ha avuto tante opportunità per farlo ma non l'aveva mai fatto. La mia vista comincia ad offuscarsi mentre con l'ultimo sospiro lo chiamo. -M-mio Signore-.

La mia sveglia mi fa scattare immediatamente in piedi, con velocità vado a lavarmi e vestirmi, scendo per le scale e solo in quel momento mi ricordo cosa è successo ieri. Scuoto la testa e con una mela in bocca e la borsa in mano vado a prendere la mia macchina: una Bugatti Divo nera con la striscia blu notte. Schizzo per strada e mi dirigo verso la HSC. Durante il tragitto mi affianca Michael che di sicuro sta andando a lavoro. Abbassa il finestrino e mi mima di rallentare un pochino. Alzo gli occhi al cielo ma lo assecondo perché ha ragione. Odio dover usare la mia macchina ma solamente perché poi la gente si fa troppe domande e sinceramente le odio. Con un rombo del motore arrivo al cortile e rimporvero la me stessa di quindici minuti fa che ha deciso di prendere la macchina invece che chiedere il passaggio a qualcuno. Gli occhi di tutta la scuola sono sulla mia macchina, devo farmi violenza per non fare retro e andarmene a fanculo. Prendo la borsa e continuando a maledirmi scendo dal veicolo. Mi affianca Morgana che, ridacchiando, mi spinge delicatamente verso l'entrata. -Perché hai deciso di portare la Divo? Potevi prendere la Tesla-. Chiede mentre stiamo andando nella mensa. -Uno, non stavo neanche pensando quando ho preso ha Divo e poi con la Tesla, facendo due conti veloci, sarei arrivata in ritardo-. Dico mentre prende un bicchiere dalla cuoca. Me l'ho passa e io comincio a bere notando che è una bibita super zuccherata mischiata a qualche miscela che di sicuro ha fatto lei. La guardo confusa e mentre passiamo per i corridoi, si gira sorridendo. - Ti sei dimenticata di coprire il suo morso-. Dice e io mi tocco la zona interessata. Ha fottutamente ragione. Arriviamo alla sua classe e con disinvoltura apre la porta obbligandomi a seguirla. Perché credo che sarà una giornata lunghissima. Provo ad andare al mio posto ma Mor mi blocca dal cappuccio della felpa, mi fa sedere sulla scrivania e inizia al lezione. Pochi minuti entrano i gemelli Black, Jas e Kyle. Vedendomi si mettono a ridere interrompendo la lezione. -Ragazzi a sedere, subito-. Li ammonisce Mor e loro vanno a sedersi continuando a ridacchiare. Comincia a far fare l'esercizio ai ragazzi e nel frattempo si piazza davanti. -Come è accaduto?-. Chiede mentre usa un'incantesimo di guarigione sul morso. Scuoto la testa facendole capire che non voglio parlarne ma mi sfida con lo sguardo. Purtroppo perdo e sbuffo. -Ieri sera si è presentato a casa mia e abbiamo parlato di cosa era successo. È uscito l'argomento della schermatura e per non so quale motivo mi ha morso. Mi ha letteralmente sfinito e non ho capito granché-. Gli spiego sottovoce mentre anche lei mi accarezza le gambe. -Che avete tutti con le mie gambe?-. Il mio pensiero esce dalla mia bocca e anche ad alta voce. Sento gli occhi di tutti puntare su di noi e le ragazze scoppiano a ridere. -Fatti due domande Sel, sei sempre a gambe aperte-. Mi risponde Kate. -Sai la gente si mette in mezzo come se non fosse niente-. Le rispondo io mentre Mor va a controllare le miscele create dai miei compagni. Passa ad esaminarle uno ad uno e arrivando a Kate si complimenta con lei per il buon lavoro. Mi lancia una fiala e mi intima di berla. Titubando la bevo e per qualche secondo vedo oltre l'accademia e noto Thena seduta sotto un'albero che sta schiacciando un pisolino. Ritorno in me e tutti mi guardano straniti. -Perché mi ha fatto bere una pozione di visone? E perché Thena sta dormendo quando di sicuro le hai chiesto di fare delle mansioni?-. Chiedo io mentre lei continua a fare il giro. -Perché tra tutti loro saresti l'unica a non subire gli effetti collaterali della pozione e per Thena ci penserò dopo io, stai tranquilla-. Dice mentre mi lancia un'altra fialetta. La bevo e per un momento tutti abbassano lo sguardo. -Morgana!-. Le urlo contro e lei, ancora a testa china, ride. Scuoto la testa e l'effetto svanisce. Tutti rialzano la testa io faccio un smorfia. Mor scoppia letteralmente a ridere e grazie alla Luna la campanella suona. Mi alzo dalla scrivania ma un giramento di testa mi obbliga a tenermi alla scrivania. Morgana si fionda su di me prendendomi il viso -Forse ho esagerato, scusami-. Dice sottovoce mentre mi prende e mi porta in infermeria. Mi fa sedere sul lettino e io poggio la testa sulla sua spalla. -Scusami-. Dice ancora. -Non è colpa tua. Non ho ancora ripreso tutte le forze dal morso di Ares-. Mi scappa e lei di nuovo ridacchia. -Io non ho mai detto che era stato Devon a morderti-. Sorride mentre Darren entra come se non fosse niente. Si permette di fare qualche controllo. -Non hai nulla che non vada. Un po' di riposo e tornerai come sei sempre stata-. Dice lui mentre guarda Morgana. -Non credo avresti dovuto farle bere qualle pozioni-. Le dice mente la diretta interessata rotea gli occhi. Io ridacchio a quella bizzarra situazione e i loro sguardi cadono su di me. -Che c'è da ridere ora?-. Chiedono all'unisono. -Siete proprio una bella coppia-. Dico mentre scoppio a ridere. -Parla per te e Dev-. Dice Dar, mi strozzo letteralmente con la saliva mentre Mor mi passa un bicchiere d'acqua e mi da dei colpetti sulla schiena, bevo e pochi minuti mi riprendo. -E il caso che tu vada a mangiare qualcosa. E non sforzarti troppo-. Dice Dar. Mi alzo e mi avvio verso la mensa.

Varco la porta e con nonchalance vado a prendere da mangiare. Le cuoche vedendomi mi preparano un pranzo piuttosto consistente, le sorrido per ringraziarle. Mi siedo in uno dei tanti tavoli vuoti, molti ragazzi sono ancora a lezione e io comincio lentamente a mangiare. -Non ha esagerato vero?-. La voce di Izzi mi distrae dai miei pensieri. Non mi giro né alzo la testa dal cibo. -Non me l'ho aspettavo-. Dico solamente mentre si siede di fianco a me. -Bella macchina, perché non l'hai mai usata?-. Chiede sorseggiando la sua bibita mischiata con del sangue. -Era un vecchio regalo per la mia dipartita dai Combattenti, sinceramente non volevo usarla ma non volevo arrivare in ritardo-. Le rispondo girandomi verso di lei. I suoi occhi sono leggermente appanati, la cosa mi preoccupa. -Qualcosa non va?-. Chiedo mentre mi giro totalmente verso di lei. -Ho litigato con Giuly, si è arrabbiata perché non le avevo detto che eri da noi. Non gliel'ho detto perché tu eri piuttosto fragile e non volevo si preoccupasse troppo ma ho solo peggiorato le cose-. Getta tutto fuori mentre io l'ascolto attentamente. -Grazie, grazie per non averli detto cosa mi era successo e grazie per aver mantenuto il silenzio. Sinceramente loro non l'ho sanno ancora nè dei tagli nè degli attacchi di panico, devo ancora trovare il momento giusto per raccontaglierlo. Forse solo Kate ha capito certe cose-. Dico mentre giocherello con la cannuccia della mia bibita. Lei mi sorride, mi ringrazia, si alza e va a sedersi al solito tavolo aspettando il suo gruppetto. Sento la campanella suonare e vedo molti ragazzi entrare, le ragazze vedendomi prendono da mangiare e vengono a sedersi qui. Passano pochi minuti che un'ombra mi sovrasta da dietro e non ho bisogno neanche di girarmi per sapere chi è. Il suo profumo acidulo mi pizzica in naso e mi fa passare la fame, come ogni santa volta d'altronde. Serena mi tira i capelli e, io, per la prima volta in tre anni rispondo alla provocazione. Mi alzo di scatto e velocemente ci scambiamo i ruoli. Lei seduta, rivolta verso di me mentre gli tiro i capelli, scoprendole il collo. Cerca di liberarsi ma velocemente creo una lama e gliel'ha punto alla gola. -Provaci un'altra volta e giuro, giuro sui miei centovent'anni che passerai le ore o i minuti peggiori della tua vita-. Dico e per la prima volta vedo il terrore nei suoi occhi. Scuoto la testa e la lascio, velocemente esco dalla mensa ritrovandomi a salire le scale per il tetto. Ho fottutamente bisogno di aria.

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Eccoci qua. Cos'è successo a Selene, e ha Devon? Cosa gli ha spinti a fare quelle azioni? E poi perché Selene ha una macchina così costosa nel suo garage? Spero che questa storia vi stai intrattenendo e che ci piaccia. Be non credo che debba ripeterlo in tutti i capitoli ma grazie per il sostegno e comunque le vostre idee sono sempre ben accette.

Baci Shadow

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