La giornata a casa Black è passata piuttosto tranquilla. Dopo il mio attacco di panico io e Res siamo andati a fare una passeggiata e lo ringrazio per non avermi chiesto nulla. Per volere dei loro genitori sono rimasta fino all'ora di cena. Dopo aver cenato tutti insieme Res si è offerto di riaccompagnarmi a casa. Durante il tragitto siamo rimasti in un silenzio alquanto assordante, al che misi di sottofondo la radio che però trasmetteva un mio podcast. -Hai saltato il podcast di oggi-. Se ne esce lui una volta che la radio aveva finito di trasmettere la mia voce. -Mi farò perdonare domani mattina-. Dico mentre sento, di nuovo, la sua mano sulla mia gamba. Sinceramente non mi ha mai dato fastidio il suo tocco anzi, più volte si è rivelato calmante e anti stressante. Mi chiedo il perché. Una volta arrivati davanti a casa mia scendo credendo di doverlo salutare lì. Ma invece scende anche lui mettendo la sicura alla sua Range Rover. Mi acciglio non capendo il suo comportamento. Mi accompagna fino alla porta dove da un vaso recupero la chiave di riserva. Lo sento sorridere e quindi mi giro verso di lui. -Cosa c'è ora?-. Gli chiedo mentre lo guardo dritto negli occhi color grigio nuvola. -Nulla, è che ora so come entrare in casa tua-. Dice poggiando una mano sul muro dietro di me, all'altezza della mia testa. -Sarebbe violazione di proprietà privata Res. E per quanto tu possa essere il figlio dell'Alpha anche tu devi seguire le regole-. Dico io sfidandolo. Il suo silenzio mi destabilizza. A cosa stai pensando? Lo guardo di traverso. -Res-. Lo chiamo ma sembra concentrato su qualcosa che non capisco. -Fanculo-. Sussurra e subito dopo si fionda sulle mie labbra. Mi costringe ad avvicinarmi perché mi prende per la nuca. Sussulto non avendo previsto questo suo gesto. Divora la mia bocca come se non avesse mangiato da anni. Apre la porta di casa e mi issa su obbligandomi ad allacciare le gambe alla sua vita. Mi poggia sul mobiletto che ho all'entrata. Non smette finché non mi lascia senza respiro. Si stacca quel poco che serve per guardarmi in faccia. Sorride mentre si avvicina al mio orecchio. -Io ti avevo detto che avrei visto quell'espressione molte più volte di quanto avevi detto-. Dice mentre comincia a lasciarmi baci sul collo. Sospiro dal piacere e lui ridacchia su di esso. -Ho il presentimento che questo sarà uno dei miei posti preferiti-. Dice mentre si rialza e mi guarda. -E quali sarebbero gli altri posti?-. Chiedo mentre cerco ancora aria. -Alcuni sono dei posti reali, dove vorrei anche portarti. Altri sono un po' più astratti ma che vorrei fossero reali-. Dice mentre mi accarezza le cosce. Le sue mani sono calde e salde su di me. -Tipo?-. La domanda mi viene spontanea e lui sorride di nuovo. -Tipo tu sotto di me mentre sono dentro di te-. Dice rauco e mentre una sua mano si insinua in mezzo alle mie gambe. D'istinto cerco di chiuderle ma la forza che utilizza non me l'ho permette. Sorride divertito alla mia ribellione. Preme leggermente sul mio clitoride attraverso i pantaloncini. Sussulto quando picchietta più volte lo stesso punto. Il mio corpo reagisce con l'azione contraria a quella che stavo cercando di mantenere. Versi sconci escono dalla mia bocca mentre io mi aggrappo alle sue spalle. -Ares-. Lo chiamo ma questo lo porta solo a togliermi i pantaloncini e spostare le mutandine per toccare a senza barriere. Gemo il suo nome mentre senza preavviso infila un dito. Il mio corpo si scalda ancora di più e lui velocizza il movimento finché non tremo sotto la sua mano. Sono senza parole e forze. Ridacchia mentre si porta la mano alla bocca. -Mi sa che la prossima volta ci affondo la faccia-. Dice mentre si lecca le labbra. Sono ancora piuttosto stordita dall'orgasmo appena ricevuto. -Devon-. Lo chiamo col suo primo nome. Non l'ho mai fatto ma solo perché mi è sempre piaciuto di il nome Ares che Devon. Non so perché ma è così. Mi guarda aspettando che io continui. -Perché?-. Questa è l'unica parola che mi esce dalla bocca. Non ho idea di cosa gli passa per la mente ma quel pensiero lo incupisce e in silenzio se ne va lasciandomi confusa su quel mobiletto senza capire cosa sia successo.
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La Voce della Calma
WerewolfSiamo su questo mondo fin dall'alba dei tempi. Abbiamo visto i primi uomini e le loro evoluzioni nel tempo. Ma non ci siamo mai fatti vedere. Ci abbiamo provato ma non è finita nel migliore dei modi, così abbiamo deciso di farvi dimenticare e nascon...