Capitolo 2

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Ovviamente, hanno perso la mia valigia!
Ottimo!
Perfetto!
Per fortuna ho messo qualche vestito nel bagaglio a mano, però chissà quanto ci vorrà prima che riprenda possesso delle mie cose.
Questa veramente non ci voleva!

Maria, la mia manager, è ancora in Australia per altri impegni lavorativi e non so se mi raggiungerà a breve. Vorrei poterla chiamare per cercare di velocizzare il recupero del bagaglio ma è un'idea stupida: non potrebbe far nulla neppure se fosse qua!

"Signorina Langford?"

Mi volto e davanti a me c'è un signore vestito elegante con un cappello blu e un cartello con sopra il mio nome...
"Sì...?"

"Sono Mike, l'autista della macchina che la porterà in hotel... prego, da questa parte!"
Con un gran sorriso mi fa strada verso l'uscita dell'aeroporto.
"I suoi bagagli?" chiede guardandosi intorno

"Li hanno persi..." sbuffo "Ho solo questo..." gli mostro la piccola valigia.

"Oh no! Mi dispiace! Prego, la dia a me..." si sporge per aiutarmi

"Tranquillo, non è pesante... ce la faccio da sola" gli sorrido

E' veramente gentile ma so badare a me stessa, anche solo per portare una borsa. Amo essere indipendente e sto attenta anche alle piccole cose. Mi fa star bene pensare di poter essere libera nel mondo e capace di affrontare le situazioni.

Le porte si aprono verso l'esterno e l'aria fredda di New York mi accoglie con una sferzata di energia!
Le persone vanno e vengono a gran velocità, cercando freneticamente un taxi che le porti a destinazione.
La nostra macchina è poco distante e Mike mi apre la portiera per farmi salire.
Mi accomodo nei sedili posteriori e sospiro guardando fuori dal finestrino.
Sono le 15.30 e il sole è alto nel cielo, rendendo tutto luminoso e scintillante, nonostante la città sia ancora abbastanza lontana.

"Il volo è andato bene?" chiede iniziando a far conversazione.

"Sì, anche se è durato una vita... non ricordo neppure più in quale giorno sono partita, mi sento letteralmente a pezzi!" sorrido

"Quante ore è durato?" chiede curioso

"Più di 24h... ho dovuto far due scali di qualche ora... sembra una vita, davvero!" sospiro guardando fuori dal finestrino.

"E' molto che non torna in America?"

"Un anno più o meno... mi è mancato tutto questo!" guardo rapita dal finestrino le luci della città che si intravedono in lontananza.

"E' già stata a New York?"

"No, è la prima volta e già la adoro!!!"

"Vedrà si troverà bene..."

I grattacieli di fronte a noi sembrano avanzare come tanti piccoli soldatini.
Le macchine sfrecciano sull'enorme strada su cui ci troviamo anche noi, contornate da motorini di tutti i tipi che fanno lo slalom tra i vari mezzi!

"Non manca molto per arrivare al suo Hotel..." annuncia dopo un po' Mike "Rimarrà a bocca aperta..."

Controllo sui fogli che ho stampato a casa il nome dell'hotel, dopo che Anna mi ha inviato per email tutto l'itinerario del prossimo mese.

"L'hotel dovrebbe essere... oh cazzo! il Plaza?" esclamo con gli occhi sgranati "Davvero???"

Mike si mette a ridere "Direi proprio di sì... è uno spettacolo, proprio in centro a Manhattan!"

Cerco velocemente il cellulare nella borsa per chiamare Anna.
Dopo aver perso le valigie, ho perso anche un attimo il contatto con la realtà e non ho pensato di avvertirla di essere arrivata!

Sliding Doors - Herophine  (Versione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora