Capitolo 47

120 5 0
                                    

Il volo sembra durare una vita, letteralmente.
I giorni a Londra sono stati un incubo: anziché rilassarmi ho continuato a pensare a lei. 

Nessun messaggio, nessuna chiamata. Niente di niente.
Ho dovuto chiamare Anna per capire come stava, giusto per star tranquillo che non le fosse successo niente.

A quanto pare, è rimasta a Los Angeles durante questi giorni di stop dalle riprese per il film e si è trasferita in una casa nello stesso quartiere di Anna.
Non so perché esattamente, ma la cosa mi rende triste. 
L'idea di saperla da sola in una grande città come quella, anche se so che lo sta facendo per evitare di spostarsi continuamente per lavoro, non mi fa star tranquillo.
Vorrei star io con lei tutto il tempo, invece mi ritrovo con mille pensieri e domande alle quali dare risposta.

Il volo atterrerà stasera ad Atlanta e spero di poterla vedere, finalmente! Sembra passato un anno dall'ultima volta che l'ho vista e mi manca come l'aria.

"Vuole altra acqua?" la hostess mi risveglia dai pensieri e tolgo le cuffie che stavo usando per ascoltare la musica. 
"No grazie... quanto manca per atterrare?" chiedo impaziente guardandola e sperando che mi dica che siamo quasi arrivati.

"Stiamo sorvolando l'oceano, ci sono ancora altre 4 ore di viaggio..." mi sorride gentile prima di proseguire lungo il corridoio con il carrello delle bibite.
Ringrazio con un sorriso e prendo un bel respiro. Ancora 4 ore, sembrerà una vita!

--------------------------------------------------------------

La mia camera in hotel, pulita e sistemata, mi aspetta in un triste silenzio quando apro rumorosamente la porta trascinandomi dietro le valigie. 
Mi butto sul letto e chiudo gli occhi sospirando: sono tornato finalmente!

Ho provato a contattare Anna appena uscito dall'aeroporto per sapere se fosse già arrivata, dando per scontato che Jo fosse con lei e ho appuntamento con lei nella hall dell'hotel tra poco. 
Ti prego, fai che ci sia anche Lei.
Non chiedo altro.

Guardo l'orologio che segna le 21.00 e ho solo mezz'ora prima di dover scendere, quindi mi spoglio velocemente e faccio una doccia veloce. Niente di meglio dopo ore di volo! Non posso incontrare Jo in queste condizioni...
Lo stomaco si contorce all'idea di rivederla, non so proprio cosa aspettarmi.

Mi lavo e mi vesto alla velocità della luce, guardo di nuovo l'orologio e faccio appena in tempo a prendere le chiavi della stanza e il cellulare, prima di chiudermi la porta alle spalle.

In ascensore sono da solo e cerco di calmare i battiti del mio cuore prendendo grandi respiri. Non funziona ma perlomeno ci ho provato, che devo dire? Finchè non la vedrò non riuscirò a mettere in ordine i miei pensieri.
Non so neppure cosa potrei dirle, ho la mente completamente vuota!

La porta dell'ascensore si apre e il sorriso caloroso di Anna mi accoglie.
Non posso far a meno di ricambiare mentre cerco ovunque gli occhi della ragazza che amo...

"Sembra una vita che non ci vediamo..." le dico dandole un abbraccio.

"Davvero!" ride "E dobbiamo subito rimetterci al lavoro... hanno di nuovo cambiato il programma delle scene..." 

La guardo sorpreso, anche se ormai dovrei esser abituato a questi cambi repentini di rotta!

"Ah ma non ci pensiamo adesso... Come stai?" mi prende per un braccio e mi conduce ai divanetti.

Lei non c'è. Non la vedo da nessuna parte. Ho cercato di far finta di niente ma non la vedo qua intorno.

"Uhm... bene?"

"E' una domanda la tua?" sorride lei "Com'è stato tornare a Londra?"

Un incubo. Ma non mi pare il caso di dirle quanto sono stato sveglio notti intere a pensare a Jo.

Sliding Doors - Herophine  (Versione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora