Capitolo 14

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Stiamo camminando per le strade di New York senza meta o perlomeno a me sembra così, visto che non ci siamo parlati da quando siamo usciti dall'hotel.
Hero ha le mani in tasca e lo sguardo perso in lontananza mentre io, per evitare di intromettermi in cose che non mi riguardano, mi perdo in questa fantastica città!
È veramente tutto bellissimo e non posso far a meno di guardarmi intorno come una bambina in un negozio di giocattoli!
Camminiamo vicini in mezzo a tantissime altre persone che non si curano minimamente di noi e che viaggiano spedite verso chissà quale meta...
Ad un tratto la mia attenzione viene attirata da dei colori sgargianti di un negozio di cupcake e mi fermo con lo sguardo sognante!

"Ne vuoi uno?"

Mi volto verso Hero che mi guarda in attesa di una mia risposta.

"Oh no...sono rimasta incantata dai colori, tutto qua..."

Mi fa un mezzo sorriso e riprendiamo a camminare.
Se non altro mi ha rivolto la parola.
Ad uno sguardo esterno potrebbe anche sembrare che ce l'abbia con me, visto la sua espressione e la rigidità dei suoi movimenti.
Decido di azzardare una proposta: "Che ne dici se prendiamo un caffè, dei dolcetti o quello che vuoi e andiamo a Central park? Non è molto lontano e mi piacerebbe tantissimo andarci..." Gli sorrido sperando di infondergli un po' di allegria, per quanto possibile.

"Come vuoi..." Sospira

Non voglio forzarlo a dirmi nulla ma l'atmosfera è sempre più pesante. Sembra risucchiato dai suoi pensieri e non so se effettivamente ne vuole uscire adesso. A volte si ha solo bisogno di affrontare tutte le emozioni per poi lasciarle andare via...
Mi chiedo solamente chi fosse al telefono e perché ci sta così male...
Ogni tanto lo sento sospirare mentre si guarda intorno, continuando a non dire una parola.

"Ecco, questo posto mi sembra perfetto!" Mi fermo davanti al Magnolia Bakery con gli occhi sognanti.
"È una vita che voglio provare i dolci di questa pasticceria!!!" Non posso far a meno di saltellare dall'emozione.

Mi sorride debolmente e sospira aprendo la porta per me.
Entro e lui mi segue guardandosi intorno.
"Hai preferenze?" Chiedo entusiasta
Scuote la testa per farmi capire che ho carta bianca...
Sospiro e cerco di capire che cosa potrebbe piacergli... Fosse per me comprerei tutto!!!
Scelgo una mini Red Velvet cheesecake e un dolce al doppio cioccolato!
Hero si avvicina alla cassa e insiste per pagare, guardandomi storto quando provo a protestare.
Lascio perdere subito anche se, a cose normali, non glielo avrei mai permesso. Non non me la sento di iniziare una discussione, neppure se per gioco, con lui in queste condizioni.
Prendiamo la nostra ordinazione e anche due caffè mentre raggiungiamo Central Park.
"Ti va se dopo facciamo un giro in bici?"
Guardo la sfilza di biciclette a noleggio che costeggiano il perimetro del parco e mi immagino già a pedalare spensierata.
Mi guarda ma non risponde e a questo punto il silenzio è veramente straziante. Che cosa potrà mai essere successo per non riuscire neppure a parlare con me?
Troviamo un bel posticino al sole sull'erba e ci mettiamo a sedere per terra.
"La prossima volta portiamo una coperta..." Sorrido
"Già..."
"Hero... Guardami..." Gli accarezzo una guancia.
Sono veramente preoccupata a questo punto e devo fare qualcosa per farlo star meglio. È un mio amico e non posso vederlo così, ci sto male anche io!
Prende un bel respiro "Ho discusso con Ella..." Dice tutto d'un fiato.
Lo sospettavo ma non volevo dar voce ai miei pensieri.
"È successo qualcosa?"
"Sì e no..."
Non sembra molto intenzionato a volermi raccontare qualcosa...
"Stare lontani è difficile..." Guardo in lontananza verso il laghetto di fronte a noi.
"Voi come fate?"
Guarda anche lui in lontananza come me...
"Io e Ed intendi?"
Eh se solo esistesse questo fantomatico ragazzo, vorrei rispondergli... L'ho detto solo perché mi hai presa alla sprovvista e ora mi sta incasinando la vita!
Mi guarda in attesa di una risposta...
"Non lo so sinceramente... La lontananza è dura da affrontare, ma ci si può fare poco per volta..." Rispondo senza espormi troppo.
"Già..."
Rimaniamo così alcuni minuti ad ascoltare il canto degli uccellini e il rumore del vento leggero tra le foglie degli alberi.
È marzo ma oggi non fa particolarmente freddo e si sta bene al Sole.
Mi stendo completamente con la schiena sull'erba con le mani dietro la testa e vedo che lui mi osserva accennando un sorriso.
"Sto bene, sai?" Mi dice sdraiandosi anche lui sull'erba a pancia in su.
"Non sembrerebbe..." Lo prendo in giro chiudendo gli occhi
"Intendo qua con te... Sto bene..."
Lo dice piano, quasi in un sussurro, come se fosse un segreto.
Apro gli occhi e trovo i suoi che mi scrutano...
Mi volto di lato verso il suo viso e mi rendo conto che siamo veramente vicini adesso.
Lo vorrei abbracciare ma non so come potrebbe reagire.
Sospiro non sapendo cosa fare.
"È uscita con le sue amiche ieri sera e diciamo che sembra essersi scordata che stiamo insieme..."
Stavolta è lui a chiudere gli occhi prima di voltarsi di nuovo a pancia in su.
"Ti ha detto di aver... Di aver fatto qualcosa di sbagliato?"
"No... Ma questa cosa della lontananza è più difficile da digerire di quanto pensassi... Lo capisco che non può rimanere lì ad aspettare me e..." Sospira di nuovo "...e non lo so..."
"Ti capisco..." Chiudo gli occhi anche io e rimaniamo in relax per un tempo indefinito.

Sliding Doors - Herophine  (Versione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora