CAPITOLO 9

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La vita o si vive o si scrive, io non l’ho mai vissuta, se non scrivendola.
~Luigi Pirandello~

Il venerdì passò velocemente.
Vidi Aaron e i suoi fratelli, ma non successe nulla di memorabile.
Adrian, il fratello maggiore di Aaron, non si era fatto vedere.
Non capivo se mi stesse ignorando o se semplicemente non gli interessasse vedermi.

Sabato 8:00 am

Mi svegliai in fretta e furia e iniziai a sistemare le cose che mi sarebbero servite per dopo.
La sera, infatti, ci sarebbe stata la festa di inizio anno.
Non vedevo l'ora.
Io e Lily avevamo progettato di truccarci e vestirci insieme, ma il suo fidanzato aveva deciso all'ultimo di restare da lei tutto il pomeriggio.

Feci colazione con uno yogurt e poi andai ad allenarmi in palestra.

Era da qualche anno che praticavo boxe e altre arti marziali.
Mi rilassava molto.
Piuttosto che tirare pugni al muro, preferivo tirarli ad un sacco da boxe.

La palestra si trovava in casa mia al piano inferiore, quindi non dovevo faticare per raggiungerla.
Iniziai tirando dei pugni leggeri e finii per spaccarmi praticamente tutte le nocche.
Non mi interessava dei lividi e segni che mi procuravo.
Credo siano le cicatrici interne a fare più male.
Il dolore che ti logora dentro e ti fa desiderare di non essere mai nata.
Era quello che cercavo di combattere, di ferire, di uccidere.

Uscii dalla stanza e tornai in cucina dove pranzai.
Guardai un po' la tv e poi controllai le notifiche del telefono.

*messaggio da Bryan 💜*
Piccoletta, appena tuo fratello torna a casa avvisami.

Effettivamente quella notte non era rincasato per dormire.
Sentii suonare il campanello e corsi ad aprire.
"Parli del diavolo" pensai.
Andrew entrò in casa con passo svelto e schivo.
Indossava una maglietta nera e dei pantaloni della tuta del medesimo colore
Aveva un'aria strana.
"Eii Andrew tutto bene?" chiesi avvicinandomi a lui,
"Si, non rompere i coglioni" rispose secco.
"Sempre gentile" dissi, uscendo dalla cucina e ritornando nella mia camera.

Feci i compiti fino alle 5:00 pm.
La professoressa di inglese ci aveva assegnato moltissimi compiti da fare, per non parlare delle due verifiche di matematica che avrei dovuto affrontare la settimana successiva.

Mangiai velocemente una macedonia, e verso le 6:00 pm iniziai a prepararmi.
Andai in bagno e mi lavai, facendomi una doccia bollente.
Asciugai con cura i capelli e, una volta finito, mi misi davanti allo specchio e iniziai a truccarmi.
Creai una base leggera utilizzando correttore, cipria, blush e illuminate.
Realizzai poi un make-up dorato sugli occhi e, per completare il trucco, applicai il mascara e un rossetto pescato.
Indossai il vestito rosa antico che avevo comprato insieme a Lily e misi degli orecchini d'oro e qualche anello sulle dita.
Infine presi la piastra e la utilizzai per creare dei magnifici boccoli ai miei capelli.
La festa iniziava alle 9:00 pm e mi avrebbe accompagnata mio fratello.
Una volta finito il look, verso le 8, preparai la cena.
Non potevo di certo bere a stomaco vuoto, anche se sarebbe stato più divertente.
Indossai un cappotto nero, dei tacchi del medesimo colore del vestito, presi il telefono e Andrew ed io uscimmo di casa.

Arrivammo a destinazione circa 20 minuti dopo.
Il party si stava tenendo in una villa gigantesca di un ragazzo di quinta.
Arrivati davanti all'entrata principale, notai moltissimi ragazzi già in coma etilico sdraiati nel giardino.
Entrammo e vidi il padrone di case venirci incontro.
"Evans finalmente. Dai levatevi le giacche e mettetele nel ripostiglio"
Feci quello che disse lui; tolsi il soprabito e notai gli occhi di molti ragazzi puntati addosso.
La sala era piena di adolescenti in calore che ballavano e bevevano.
Molti erano già ubriachi e fatti, altri si baciavano e toccavano.
Insomma, una normalissima festa del liceo.
"Porca puttana Grace, sei stupenda",
mi girai e vidi Bryan di fianco ad Aidan, Travis e Jaydan.
"Che ti sei messa? È troppo corto questo vestito. Sembri una puttana, cazzo" a parlare fu mio fratello, il quale non aveva ancora visto il mio vestito per intero.
La scollatura sulla schiena forse era eccessiva, ma me ne curavo poco.
"Sta sera non voglio rotture di coglioni. Ora andrò a bere insieme alle mie amiche, e voi non mi romperete le scatole. Adios" proclami, andando verso il banco degli alcolici dove trovai Lily, Theo e Alec.

𝐋𝐞 𝐟𝐢𝐚𝐦𝐦𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora