7. Non devi proteggerti da me.

454 28 7
                                    

<<Non devi proteggerti da me perché io non ti ho mai dimenticata>> si stacca dalla mia bocca posando la forte sulla mia. Ho il respiro mozzato, il cervello in pappa e il cuore in fiamme, posso sopravvivere a questo? Perché la mia anima se l'è portata con sé quella sera e non me la mai restituita.

<<Anche io non ti ho mai dimenticato>> gli sussurro sulle labbra ancora lucide della mia saliva ma è qualche secondo dopo aver visto la luce abbagliante attraversare i suoi occhi che mi rendo conto di averglielo confessato.

Ma perché! Perché gliel'ho detto anche io, ora sarà tutto piú difficile, come farò a lavorare e vivere con lui così...come ha detto lui é stato il primo a rendermi una donna ed é stato il primo a cui ho donato me stessa e il cuore ma mi ha lasciata quando si sono fatti avanti i problemi e le cose si sono messe male, non ha lottato per me...per noi.

Scuoto la testa come se il gesto potrebbe farmi rinsavire <<No, no David. Questo, questo è sbagliato.>> non si é allontanato di un centimetro <<Non é sbagliato -mi bacia la punta del naso- da quando ti ho rivista non ho capito più niente, mi ritorna sempre in mente quella sera di fine estate e mi...>> gli appoggio la mano sulla bocca per fermarlo <<Shh non parlare più, ci siamo fatti troppo male io...io non posso, devo tornare dal mio fidanzato>> ho bisogno di fare l'amore con te.
Molla la presa e si scosta facendo il gesto con il braccio a invitarmi a scendere le scale <<Vai allora. Torna dal tuo damerino del cazzo.>> ringhia rabbioso, non voglio andare da lui. Voglio fondere il mio corpo con tuo, come piaceva a noi.

Annuisco senza guardarlo in faccia <<Si, anche tu dovresti tornare dalla tua.>> no. Non dovresti.

<<Questi non sono problemi tuoi.>> risponde freddo, lo lascio lì, mi volto verso le scale, faccio un lungo respiro e inizio scendere.

<<Amore ci hai messo tanto, tutto bene?> mi chiede Jason appena mi sente arrivare accanto a lui <<Si. Anzi scusatemi é che questa casa é davvero grande e mi sono persa>> dico mente riprendo il mio posto <<Pensa la prima volta che David si è trasferito qua invece di entrare nella camera loro é entrato nella mia e di Mia moglie>> ride Marcus accompagnato da tutti i presenti mentre io cerco di tare fuori un finto sorriso <<Ma David? In effetti è un po' che si è alzato>> constata Elena guardosi intorno <<Eccomi amore>> e sbuca dall'uscita della cucina, udire lui che chiama un'altra amore é davvero una bastonata sulla schiena...resisti Soraya che fra un po' questa cena finirà.

Per il resto della serata nessuno dei due apre bocca, a volte sento il suo sguardo su di me e vorrei guardarlo anche io ma cerco di evitarlo.

<<Quindi inizierete ad alloggiare qui da domani?>> chiede Maria a me e ad Olly, cazzo! Mi ero completamente dimenticata di parlarne a Jason <<In che senso Soraya?>> mi chiede lui appunto molto confuso <<Emh...si ecco, io, io volevo parlartene dopo...>> Jason é un'uomo parecchio geloso ecco perché ho difficoltà, non accetterebbe mai una cosa simile ed Olly lo sa e per fortuna interviene lei <<Ah sì Jason per alcuni mesi dovremmo rimanere qui per lavorare>> lui rizza la schiena guardandomi freddo e impassibile <<Che cosa è questa storia?>> alza un po' la voce irritato, che figura, a parte noi tre stanno tutti in un silenzio tombale <<Oh non te lo ha detto prima perché io non ero tanto sicura di voler rimanere quindi stava aspettando che rispondessi a Marcus con cui ho parlato qualche minuto fa, giusto Marcus?>> prende ancora parola Olly chiedendo fra le righe a Brown di 'reggere il gioco' facendomi sentire ancora più a disagio, non credo proprio che un signore come lui si presterebbe ad <<Oh emh...si...si giusto é proprio così, mi sono permesso di ospitarle così da non dover pagare tutti quei soldi per una camera>> te l'ho detto che ti adoro signor Brown? No ma te lo dirò!

<<Guardi la ringrazio ma-->> prova a rispondere Jason
<<Ma niente Jason. Ormai ho preso la mia decisione, resterò qui...accettala ok?>> lo interrompo prima di fargli finire la frase, e poi cosa stava cercando di fare? Prendere una decisione al mio posto?

<<No. Non l'accetto, ho 32 anni, non accetto una relazione in questo modo. Tu tornerai insieme a me.>> ok sta andando su tutte le furie <<Questo non è un problema, puoi venire tutte le volte che vuoi e verrò in albergo da te durante la tua permanenza>> cerco di mantenere la calma, cosa che lui a quanto pare non è d'accordo.

Si alza in piedi sbatte il tovagliolo sul tavolo, basta io sono abituata alle sue messe inscena ma oggi, qui, davanti a loro no! Mi alzo anche io in piedi e reggo il suo sguardo pieno di rabbia <<tanto lo sai che non arriverai mai a grandi livelli. Resterai sempre la povera ragazza che é stata cresciuta da un'alcolizzata!>> sputa rabbioso.
Vaffanculo! Ha toccato un tasto debole e io mi sento pietrificata, non solo lo ha usato contro di me ma ora tutti sanno questa cosa che ho sempre cercato di tenere nascosta.
Lo fisso con gli occhi lucidi cercando qualcosa da dire ma un botto mi fa sussultare <<Adesso basta. Ho ascoltato fin troppe cazzate.>> la sedia di David é per terra e poco dopo si ritrova con le mani sul colletto della camicia di Jason...cosa fai David?

<<Sei proprio un d'amerino del cazzo>> gli ringhia in faccia trascinandolo addosso al muro <<Ora ti dico cosa farai.>> lo stringe ancora più forte <<Con le tue scarpe costose sparisci da quella porta e appena la chiudersi alle tue spalle, uscirai dalla fottuta vita di Soraya, altrimenti...>> Jason gli ride in faccia <<Altrimenti?>> lo sbeffeggia <<Altrimenti dopo aver visto come l'hai trattata ti spacco questa faccia del cazzo che ti ritrovi.>> so di cosa è capace David pur di proteggermi e non posso permettere di farlo finire nei guai così prendo coraggio e mi avvicino fino a passargli la mano sulla sua spalla contratta <<Ti prego, lascia stare>> al mio intervento riesce quasi ad allentare la presa ma Jason rincara la dose <<MA TE CHE CAZZO VUOI, CHI SEI, É LA MIA DONNA E LA TRATTO COME VOGLIO!>> pessima, pessima mossa Jason.

David sembra all'improvviso posseduto da una strana luce diabolica, mostra i denti come farebbe un lupo <<La tua donna? Tu non hai proprio capito un cazzo>> e poi succede l'inevitabile, David gli sferra un cazzotto sul naso e in un secondo c'é sangue dappertutto sulla mano di David e sulla faccia e la camicia di Jason <<DAVID! ORA BASTA TI PREGO CALMATI>> urlo per l'agitazione. Non mi ascolta é in trans, così gli prendo la faccia fra le mani e lo obbligo a guardarmi negli occhi, parlo piano per non farmi sentire dagli altri che non so cosa potrebbero pensare, ma per me ora esiste solo lui.
<<Guardami>> e lui si prende tutto il tempo per perdersi nei miei occhi e calmarsi, gli accarezzo la guancia ricoperta dalla barba ben curata <<Lascialo stare>> gli sussurro dolcemente, lascio scivolare la mano dalla sua spalla accarezzando piano il braccio fino a farla ricadere fra la sua mano e David come se fosse un gesto istintivo intreccia le dita con le mie, trattengo il respiro al contatto con la sua stretta salda e calda.

<<Fallo per me>> gli ribadisco e dopo qualche secondo molla la presa su Jason ma non dalla mia mano anzi, se possibile, la stringe più saldamente guardandomi negli occhi con lo sguardo più eccitante che mai -una mossa dolente per le mie ovaie- qualcuno dietro di noi si schiarisce la gola rompendo questo momento, il nostro momento.

David lascia le mie dita ed io sento un vuoto enorme ma forse è meglio così, torna a guardare Jason <<Adesso sparisci.>> sibila a denti stretti, Jason non replica. Esce e sbatte la porta alle sue spalle.

Dopo qualche secondo di silenzio, David si gira verso gli altri presenti <<Marcus, scusami per ciò che ho combinato nella tua casa. Sono stato...>> Brown però non lo lascia finire <<No. Non scusarti, se avessi avuto la vostra età anche io avrei perso il controllo. -ora guarda me, con un velo di dispiacere- Soraya manderò qualcuno per farti recapitare tutte le tue cose che possiedi in albergo, ci tengo che tu stasera rimanga qua.>> e solo l'idea di dover vedere Jason tra poche ore mi si chiude lo stomaco quindi non posso che essere sollevata dalla sua proposta <<G-grazie Marcus. Gliene sono grata e le voglio chiedere scusa, Maria anche tu perdonami per tutto questo...ecco io...>>
<<Oh non dire sciocchezze cara. Vado subito a preparare la stanza per te mentre la domestica si occuperà di quella di Oliva.>> mi sorride come una mamma sorride ad una figlia, il cuore lacrima, chissà come si sarebbe comportata mia madre...

"Non devi proteggerti da me" mi tornano il mente le sue parole di qualche ora fa e un piccolo sorriso spunta fra le mie labbra, lui mi ha protetta stasera e non da se stesso come la mia testa mi ordinava. E allora chi mi garantisce che con lui non mi farò più del male?

L'amour ToujoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora