42^ capitolo: Piccolo incidente

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La notte proseguì e Akaza mi raccontò tutto quello che era successo in questi ultimi anni.

Condivisi con lui anche le mie avventore allegramente.

Mi raccontò che anche lui aveva avuto uno scontro con il pilastro della fiamma.

Ero felicissima di essere tornata con il mio amato e tra Douma e Akaza finalmente non c'era più lo stesso odio di prima, si sopportavano a vicenda.



<<A cosa pensi?>> mi portò alla realtà Akaza.

<<Scusa, mi si era incantato lo sguardo>> mi scusai correndogli in contro.


Gli saltai in braccio e lui mi prese al volo, ma cadendo con la faccia nell'acqua del lago.


Avevamo esplorato tutta la zona che ci era stata indicata dal re dei demoni e ci stavamo rilassando insieme.


Tornammo a galla con la testa, ma lui mi tenne per i fianchi impedendomi di nuotare da sola.


<<Era da tempo che volevo farlo>> disse Akaza tenendomi mentre sbatteva le gambe per impedirci di scendere in profondità.


Mi baciò con tanta passione e tornammo in riva per asciugarci.

Ci rivestimmo e lui mi saltò affianco per pio farmi rotolare nell'erba con lui.

Mi strinse in braccio e ci nascondemmo nello scantinato di una casa lì vicino. Salimmo di sopra e finito di "evitare problemi" tornammo giù per appisolarci abbracciati.

Era come essere in paradiso.

Riaprii gli occhi verso pomeriggio tardi e non vidi Akaza.

Lo cercai per tutta la casa trovandolo nella camera dove stavano gli adulti in quella casa giusto la sera prima.

Lui mi notò subito e mi prese con sé.

<<Anche se siamo soli, non ci da la certezza assoluta>> scherzò Akaza, chiudendo la porta della stanza a chiave.

Mi diede un bacio e ci sdraiammo sul letto.



Ormai tramontato il sole, uscimmo dalla casa andando per i boschi e notando un'abitazione in lontananza.

Ci avvicinammo e guardammo le persone che vivevano lì.


Trovammo un giovane adulto gravemente malato e vicino a una giovane donna dai capelli bianchi che si prendeva cura del suo marito.

Nonostante questa vista ad Akaza venne un brivido di disgusto, riconobbi la katana appesa su una parete della camera: era una nicirin degli ammazza demoni.


<<Che schifo. Andiamocene Akane>> disse palesemente disgustato per lo stato dell'uomo.

<<Va bene Akaza caro, ma guarda sulla parete. E una delle katane degli ammazza demoni... è se lui fosse quel capo famiglia che cercava Muzan?>> dissi al mio compagno.

<<Hai ragione, può essere. Dovremo avvisarlo. Se è lui, allora ci potrebbero esserci anche tutti i pilastri non molto lontano. Anche se mi alletterebbe combattere, tutti i pilastri sarebbero difficili>> rispose un po' scocciato Akaza.


Ce ne andammo e riuscimmo a trovare il nostro signore dopo un paio di giorni.

Gli raccontammo della scoperta e lui sorrise.

<<Anche se la vostra ricerca era quella di trovare il demone ribelle, avete fatto un ottimo lavoro... continuate le ricerca di lei ora>> ci rispose.

Lo ringraziammo con un inchino e continuammo le ricerche che ci aveva dato.




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Spazio autrice

Scusate se ieri non ho pubblicato, ma ho avuto alcune cose da fare e me ne ero dimenticata.

Una felicità opposta [Akaza FF]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora