Una felicità opposta [Akaza FF]

9^ capitolo: Piccolo sfogo

<<Come mai quando nomino Duoma ti irrigidisci subito?>> azzardai a chiedere mentre stavamo tornando in dietro verso il falò.

Lui esitò, ma alla fine decise di rispondermi.

<<Lui è più giovane di me. La cosa che mi fa arrabbiare è che nonostante questo, ha ottenuto un posto più in alto. In più, ogni volta che lo incontro e lo sfido per sostituirlo, interviene la 1° crescente. Fa sempre il capo solo perché è quello più forte di tutti e si avvicina al nostro signore>> spiegò un po' arrabbiato.

<<È come ha fatto?>> insistetti.

<<Io mi sono rifiutato di mangiare le femmine, lui no. Le donne sono quelle che rende più forti più velocemente>> rispose stizzito.

<<Ma non vale, usa una scorciatoia>>

<<Vero>> disse Akaza fermandosi vicino al fuoco ormai spento.

Ci sedemmo aspettando che tutti i raggi del sole scendessero.

<<Prima perché trafficavi con il fuoco?>> chiesi un po' timorosa della risposte che poteva uscire dalle sue labbra.

<<Non so perché, il fuoco mi dava la sensazione di un calore già provato. Forse nella mia vita da umano, chi si ricorda>> disse alla svelta, come se volesse evitare l'argomento.

Appena tramontato il sole, Akaza uscì dalla grotta senza darmi il tempo di chiedergli dove andasse.

<<Sempre solitario dopotutto>> mormorai tra me e me.

Uscii segnandomi il percorso per poter tornare in dietro.

La piccola brezza era molto delicata, come una carezza e i grilli che cantavano ovunque mi rese meno ansiosa di star sola.

Camminando tra gli alberi, trovai un angolo di erba senza arbusti. Sporgendomi notai fosse uno strapiombo così indietreggiai istintivamente.

Mi sedetti sulla piazzola, dando le spalle agli alberi. Il cielo era limpido così decisi di esplorarlo con gli occhi.

La luna era enorme quasi davanti a me e le stelle che sembravano piccoli puntini bianchi, come per sporcare il telaio del cielo blu scuro.

Senza farci caso, torsi le scarpe, rimanendo con i piedi sull'erba morbida come se fossero piccole piume fredde.

Rimasi li a guardare il cielo per un tempo infinito.