Solo

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Quel maledetto viaggio in treno sembra infinito e, se la tratta non finisce, nemmeno le urla dei bambini seduti dietro al suo amico, sono d'aiuto.

Sospira. Menomale che mancava poco più di mezz'ora e poi sarebbero arrivati.

In realtà non è granché convinto della decisione presa; ancora non sa perché, qualche see prima, abbia dato corda all'ennesima proposta di Manuel — spinto da Jacopo — di prendere parte alla vacanza.

Non si capacita del perché suo fratello abbia pensato quell'escamotage — facendo bingo — giacché non sapeva nulla di quel che c'era stato tra loro.

Simone non era proprio riuscito a resistere a quel viso celestiale incorniciato da riccioli scuri. Accettare la proposta era sembrato quasi un imperativo categorico.

Elena e Matteo, a differenza sua, hanno declinato l'offerta. La prima perché voleva evitare la creazione di spiacevoli situazioni strane con Dario, ora che aveva trovato la tanta ricercata tranquillità con il fidanzato. Invece Matteo non avrebbe sopportato vedere Luna abbracciata tutto il tempo a Jacopo. Si sarebbe soltanto fatto del male.

Martino, calatosi a pieno nel mood estivo, aveva accettato senza esitazioni, quindi si trova con Simone su quel treno che, partito da Salerno, li stava portando ad Amalfi; avevano raggiunto la città di partenza tramite un ulteriore treno che, sei ore prima, aveva lasciato Roma, quindi la stanchezza si faceva sentire.

Luna già si trova lì, con l'allegra compagnia, e, da settantadue ore li tiene costantemente aggiornati anche sul numero di mosche che passano. A Simone andava bene così, anzi, riusciva a monitorare le due cose che — oltre al benestare dell'amica — più gli premevano, cioè sapere come stesse il gemello — che, con tutta probabilità, data la sua assenza si stava dando alla pazza gioia — e accertarsi dell'assenza del suo ex fidanzato.

"Cioè questo Manuel è la prima persona in grade di farti cambiare idea e mi vuoi far credere che non c'è niente sotto? Manco un inciucio?" chiede il rosso, guardando l'amico con uno sguardo alquanto divertito. "Non ci posso mai credè, Simò."

"Oddio che palle. Anche tu con questa storia .."

"Anche io?"

"Sì. Pure Jacopo si è messo a fare questi discorsi."

"Forse abbiamo ragione, no? Cioè, se tuo fratello e il tuo migliore amico pensano la stessa cosa ..."

"Ma non sapete che ne penso io" inveisce Simone.

"Sentiamo, che ne pensi tu?"

Simone scuote le spalle. "Passo dal non pensare niente, al pensare tutto. Ho troppa confusione in testa Marti. Sento che lui è diverso rispetto a Riccardo, l'ho capito anche solo parlando, però — però ho paura di rimanere fregato di nuovo."

Il breve silenzio che si forma, viene interrotto nuovamente da Simone che "So che sono situazioni diver—forme d'amore mosse per motivazioni differenti, però non riesco a dissociare l'affetto per qualcuno da .. da quel periodo."

Martino annuisce perché sa a cosa sta facendo riferimento Simone. Lo sa e riconosce che questo vada ben oltre l'ex fidanzato, rendendo quest'ultimo quasi un incidente di percorso nella sua vita.

"Io non posso andare avanti perché significherebbe scordare tutto". La voce del corvino ha assunto un tono di lamento che nel cuore dell'amico crea una sorta di voragine; è troppo doloroso vedere Simone annientato da una cosa che, seppur accaduta nel passato, nonostante tutto, sembra ancora troppo partecipe del presente.

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