Comprendersi

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Nonostante si sia promesso di non farlo, Simone non riesce proprio a non pensare a quel bacio con Manuel. È ancora troppo vivido per essere una parte del passato, può giurare di sentire ancora il suo sapore sulle propria labbra, il buon odore che emana salirgli fin dentro le narici e quella dolcezza infinita che, lo ha cullato tutta la sera, cingergli le spalle.

La cosa che più ha lasciato di stucco Simone, è il rispetto che Manuel ha per lui. Per la prima volta qualcuno lo sta maneggiando con cura — e timore di poter sgretolare definitivamente quel fragile amplesso.

Qualcuno si è preso cura di lui, così Simone si è lasciato andare e, a sua volta, aveva mostrato attenzioni verso Manuel. È certo di averlo conosciuto meglio attraverso i tanti istanti di silenzio, riempiti dai suoi sguardi che sembravano sussurrare una litania di ti puoi fidare di me, non ti farò del male.

E si era quasi convinto di questa cosa — tanto che stava per farla sua, rendendola una nuova costante delle sue giornate — quando, per una frazione di secondo, collega tutti quei perbenismi al comportamento di Riccardo. Anche lui si era presentato pieno di affetto nei suoi confronti, inizialmente l'aveva fatto sentire la cosa più importante al mondo, per poi ridurlo in una cartaccia appallottolata e gettata in un angolo.

Una puntina di paura, presto divenuta una voragine, si fa spazio nel petto di Simone arrivando a conquistare tutto lo sterno, attorcigliando le costole e incatenando il cuore.

La paura ha ottenuto il dominio e lui si è lasciato sopraffare, una volta ancora.

Tuttavia la serata in sua compagnia trascorre bene. Il peggio arriva quando, messo piede in casa dell'amico, non ha nessuno con cui parlare — poiché il proprietario di casa si è appisolato sulla spalla del suo ragazzo — e altre persone con cui confidarsi nel cuore della notte, non ci sono.

La sua lista per le emergenze si compone essenzialmente di tre persone: Martino, Jacopo e sua nonna; nessuno dei tre è attualmente reperibile, quindi si sarebbe dovuto arrangiare e combattere da solo i propri mostri.

Il timore che ha dentro di sé, è rivolto verso Manuel, adesso che si sente così incapace di amare, tanto da sentirsi deleterio nel farlo credere agli altri.

Forse avrebbe fatto meglio a lasciarlo andare, non rompendo il suo cuore con mere illusioni.

Manuel è stato talmente tanto accurato con lui che non poteva esser trattato in maniera differente. Anche Simone l'avrebbe dovuto maneggiare con cura perché tutto ciò che all'apparenza sembra la cosa più forte del mondo, in realtà, si rivela di un'esile natura.

Rompere un cuore diviene un gioco da niente.

Si addormenta dopo un po' — un po' tanto, in realtà — perché la testa gli duole e nemmeno una pasticca effervescente fa effetto.

Lo stesso accade il giorno successivo, lasciando che il dolore si amplifichi anche a causa dell'allenamento; le tempie sono in tirare quasi quanto i muscoli .

"Secondo me nella squadre delle riserve, ce doveva stare quello con la fascetta ai capelli."

Simone si porta le mani al petto per via dello spavento preso. Manuel è arrivato alle sue spalle, senza nessun preavviso, quindi gli pare pure legittimo essersi preso un coccolone. Il che è difficile da credere associando la sua voce alla sensazione di paura perché, questa, è una melodia che sarebbe stato capace di sentire ininterrottamente e—ok, forse l'ha presa veramente una mega cotta.

Adesso arriva la parte più complicata: accettarlo senza inventare futili scuse.

"Mattia?" risponde voltandosi verso l'altro.

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