- Già te ne vai? - mi chiede la bellissima donna stesa sul letto.
- Ho del lavoro da sbrigare.. - taglio corto.
- Ma non ci vediamo da così tanto! - sbuffa.
- Non è colpa mia se sei partita per la tua luna di miele.. - ribadisco acido.
- Che c'è piccolo, sei geloso? - sorride.
- No. - dico molto semplicemente.
Lei si alza, coprendosi solo col lenzuolo, e si avvicina con fare sensuale.
- Ci vediamo domani sera? - mi chiede con un filo di voce.
- Si. A domani. - dico infilandomi la giacca. Le do un casto bacio sulle labbra e poi esco.Esco. Fuori si congela. Come se non bastasse sono anche in ritardo. Cammino a passo svelto sotto la aranciastra luce dei lampioni, posizionati sul margine del marciapiede. Le strade sono deserte. Passa solo un automobilista, di tanto in tanto, diretto chi sa dove. In lontananza vedo l'insegna del " Roxy's bar " . Finalmente sono arrivato. Entro dal retro, come sono solito fare. Louis e Harry mi stavano aspettando.
- Finalmente! Che fine avevi fatto? - sbuffa Louis urlando, per sovrastare il volume della musica.
- Pensavamo fossi andato a letto presto piccola stellina.. - mi canzonò il riccio.
- C'entra per caso il fatto che Lauren sia tornata in città? - ridacchia Louis. Annuisco.
- Si può sapere che c'era di così urgente? - sbuffo.
- Guarda.. - dice il ricciolo prendendo un piccolo sacchettino dalla tasca interna della giacca.
- E tutta quella roba da dove viene? - chiedo incredulo.
- Che ti importa, l'importante è che ci sia no? - sorride divertito il riccio.
- Provala.. - mi incita Louis. Guardo il sacchetto che Harry tiene in mano. È sporco e pieno di polverina bianca. Non sono molto convinto di volerla provare.
- Louis io passo.. Provatela voi. - dico impassibile.
- Andiamo Zayn.. - sorride Louis.
- Louis no! - ripeto più impassibile di prima.I due si arrendono. Sanno che non devono insistere più di tanto. Vedo un cameriere e ordino qualcosa di forte, ne ho bisogno. Al centro del locale ci sono una quarantina di ragazzi e ragazze che ballano. Le facce sono sempre quelle. Forse perché andando li quasi tutti i giorni, ormai so il giro della clientela del Roxy. Ma il mio sguardo si sofferma su due ragazze. Ridono, ballano e scherzano. Sono tutte e due molto carine ma, una è davvero bellissima. Ha dei lunghi capelli castani, con le punte bionde, legati in una treccia che ricade sulla spalla destra. Indossa un attillato, ma non troppo corto, vestitino nero, come i tacchi, con delle sottospecie di buchi, a forma triangolare, contornati da stoffa verde fosforescente. E' piuttosto magra e non molto alta. Mi soffermo ad osservarla. Ha delle curve pazzesche. Avrà si e no diciotto anni. Non ballano molto distanti dal nostro tavolo. Cerco di vedere se riesco a focalizzare qualche altro particolare, ma non ci riesco. Sembra avere un trucco molto naturale e non pesante come la sua amica. Anche lei è molto carina ma mai come quella ragazza. Ha dei corti capelli rossi aranciastri e leggermente mossi. Indossa un cortissimo ed attillato abito blu e dei tacchi neri. E' alta e un po' più in carne dell'amica. Lei avrà sicuramente venti, forse ventun'anni. Le osservo meglio. Alcuni lineamenti del viso sono simili. Forse sono sorelle.
Poco dopo le vedo fermarsi. Ridono ancora. La rossa sparisce, per ricomparire cinque minuti dopo con le loro giacche. Se ne stanno andando. Mi volto verso i ragazzi mentre mi alzo. Sono presi dalla loro droga e probabilmente non mi capiranno nemmeno.- Louis, Harry io me ne vado! - dico frettoloso.
- Ci vediamo domani.. - sorride il riccio mentre l'altro rialza il capo dal tavolo e mi sorride. Cerco con lo sguardo le due ragazze e, una volta trovate, inizio a seguirle. Escono dal locale e iniziano a camminare. Cerco di tenermi a debita distanza, per non farmi scoprire. Ridono molto. Il mio sguardo però, resta puntato sulla bellissima ragazza dalla lunga treccia. Ben presto, la strada che percorrono, mi sembra famigliare. Quando sembrano essere arrivate a casa capisco perché. Casa mia è dall'altra parte della strada. Pura coincidenza? Quella casa aveva perso il cartello vendesi già da un paio di settimane. Ma quelle due ragazze non le avevo mai viste. Forse erano entrate in casa quel pomeriggio mentre io sono stato da Lauren. La ragazza dalla treccia apre la porta di casa, prende una borsa piuttosto grande e la porge all'amica. La rossa apre una macchina li vicino. Carica la borsa nel bagagliaio e si riavvicina all'amica. Si abbracciano, si scambiano altre due parole e poi la rossa monta in macchina e se ne va, mentre l'amica entra chiudendosi la porta alle spalle. Attraverso la strada e mi dirigo verso casa mia. Apro la porta. Prima di entrare però do un'ultima occhiata alla casa di fronte. Devo sapere chi è quella ragazza.***
Suona la sveglia e, riluttante, apro gli occhi. Sono stanco ma devo alzarmi. Una volta in piedi mi lavo, mi vesto e scendo per fare colazione. Amo vivere da solo. Nessuno che possa romperti le palle su cosa fai o non fai. Posso essere padrone di comportarmi come voglio. Una volta finita la colazione prendo portafoglio e cellulare ed esco. Dall'altra parte della strada noto un piccolo cane. Sorrido divertito e attraverso. Lui mi corre in contro, mi fa le feste, povero, stupido cane. Lo prendo in malo modo da dietro la testa alzandolo. Lui abbaia. E' piccolo. Sembra un lupetto. La cosa che mi colpisce sono i suoi occhi azzurrissimi. Tenendolo stretto mi avvio in mezzo alla strada aspettando che arrivi qualche macchina. Mi diverte farlo. Ma quando stava per passare una macchina sento qualcuno urlare.
- Attento! -
E' una voce femminile, mai sentita. Mi volto, prendendo meglio il cane, e vedo la ragazza della sera prima. Mi fa cenno di raggiungerla e io lo faccio.
- Oddio grazie! E' scappato prima e non sapevo dove fosse finito! - mi sorride prendendomi quel cane dalle mani.
- E' tuo? - chiedo scioccato.
- Si.. Scusami davvero.. È solo che non riuscivo a trovarlo! Non so come ringraziarti!! - sorride. Sul serio pensa che io volessi salvare quell'animale? Che scema. Forse perché non mi conosce ancora.
E' vestita veramente poco. Ha dei cortissimi pantaloncini neri, una maglietta bianca, vecchia e lunga e una felpa grigia sopra.
- Di nulla, figurati! - dico un po' freddo, addirittura scioccato dalle mie parole, ma sono troppo preso a guardare il suo bellissimo sorriso. Imbarazzata fa per andarsene ma io la blocco. Non so che dirle. Non so perché l'ho bloccata. Così mi limito a farle una domanda sola.
- Come ti chiami? -
- Hope. - sorride lei.
- Zayn. - la precedo.
- Beh allora io vado.. Ci si vede Zayn. - sorride girando i tacchi e tornando in casa. Il mio nome non è mai stato pronunciato così bene. Cerco di riprendermi. Non posso lasciarla andare via così. Devo assolutamente saperne di più di lei! Così la seguo e prima che possa rimettere piede in casa le prendo un braccio. Lei sorride ancora nel vedermi. Un sorriso mozzafiato. Riesco a visualizzare più particolari della sera precedente. Ha due bellissimi occhi color nocciola con qualche sfumatura verde. Due sopracciglia molto fini e castane come i capelli. Un nasino poco pronunciato e due sottili labbra rosee che quando inarca in un sorriso, fanno comparire due profonde fossette. I denti sono bianchissimi e perfettamente allineati. Lei mi guarda sorridendo mentre io sono ancora perso ad osservarla.- Che c'è? - sorride.
- Volevo.. Beh.. Io abito dall'altra parte della strada. - balbetto indicando la casa di fronte.
- Oh.. Bene. Così se per caso dovesse mancarmi dello zucchero so da chi andare.. - sorride divertita. Sorrido pure io.
- Vai a scuola? - aggiunge poi.
- Devo.. Tu invece? -
- Inizio mercoledì. - sorride
- Ultimo anno? - chiedo speranzoso. Forse lei riesce a capirlo visto il sorriso che si allarga di più sulle sue labbra.
- Si. Anche tu spero. - dice sorridente.
- Si anche io.. - sorrido.
Dopo poco mi congeda con un altro sorriso. Mi sento un'espressione da ebete sulla faccia. Cerco di riprendermi, perché io non sono così! Mi allontano da quella casa per dirigermi a scuola. Mi muovo a passo normale, anche se so che entrerò in ritardo.