Spingo ancora, e ancora. Lauren si muove sotto di me, gemendo, sudando. Io sento che sto per venire. Affondo un'ultima volta prima di sprofondare in quell'ondata di piacere che ci pervade. Appena riprendo le forze mi sfilo da lei e mi sdraio al suo fianco. Tolgo il preservativo e lo butto a terra. Sto ansimando. Lei pure. Poco dopo si avvicina e si appoggia a me. Posa il viso sul mio petto nudo e lo bacia. Ne lascia un'umida scia fino al collo, dove la sento succhiare e mordere. Mi sta lasciando un succhiotto. Provo a toglierla da me ma è troppo tardi.
- Che ti prende? -
- Niente è che.. Sul collo non mi va Lauren. - sbotto secco.
- E da quando? - dice con un velo di divertimento.
- Da sempre! - dico freddo. Lei trattiene una risata. Bacia il succhiotto e poi scende. Mi bacia il petto, l'addome e sempre più giù. Cerco di fermarla. Non ho più voglia dei suoi giochetti per oggi.
- No, Lauren non mi va ora.. - dico quasi in una supplica. La mora alza lo sguardo fulminandomi. Poco dopo alza la mano e mi colpisce in pieno viso.
- Tu devi fare quello che ti dico io! Me lo devi ragazzino! - sputa arrabbiata.Purtroppo ha ragione. Io sono in debito con lei. Mi guarda aspettando una risposta. Prendo un bel respiro profondo e annuisco. Lei sorride soddisfatta e torna a baciarmi il basso ventre finché non arriva dove vuole. Ma non appena inizia il suo sudicio lavoro, si sente il marito urlare dal piano di sotto. Lauren è una donna ormai. Ha quasi quarant'anni e si è sposata meno di un mese fa. La storia tra me e lei però va avanti da anni. Ha sposato un cinquantenne vecchio, pieno di soldi, che fa l'avvocato. Di colpo si alza e mi lancia i miei vestiti. Mi rivesto in fretta mentre lei si infila la camicia da notte. Si sentono i passi del marito che sale le scale.
- Vattene.. Sai come fare no!? - dice acida mentre esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. Io prendo le mie cose e mi calo dalla finestra scappando via. So che prima o poi lui ci scoprirà. Questa storia non può andare avanti così.
***
- Come vanno le cose? - Chiede Liam divertito lanciando nuovamente quella stupida pallina verde sul muro e riprendendola al volo. Lo guardo un po' stranito.
- Con Lauren intendo. - aggiunge poi.
- Bene.. credo. - dico facendo spallucce.
- E quando ti deciderai a dare un taglio alla vostra stupida relazione? -
- Non sono affari tuoi chi frequento o meno! - dico secco. Lui ride.
- Questa relazione ti farà solo soffrire. Ti sta solo usando. -
- Liam finiscila. So badare da solo a me stesso. So cos'è giusto e sbagliato per me! - dico freddo.
- Quando la smetterai con tutte queste stronzate Zayn? Se non la smetti finirai in guai seri! - mi avvisa
- Ho una nuova vicina di casa.. - dico io per cambiare argomento. Lui ride ancora. Ormai si è arreso. Sa come sono fatto.
- Ah si? E come si chiama? - sorride.
- Hope. - sorrido appena. Ma quando vedo che mi sta guardando torno serio.
- Ed è carina? -
- Si.. Abbastanza.. - dico facendo spallucce. Carina? Hope era semplicemente bellissima. Il sorriso che mi aveva fatto stamattina mi faceva dubitare del fatto che fosse umana. Sembrava un bellissimo angelo caduto dal cielo. Liam sorride per qualche minuto, poi però torna serio.
- Farà la fine di tutte le ragazze della scuola? - chiede serio.
- No.. Insomma, se non mi farà incazzare non le succederà nulla. - mi correggo.Liam alza gli occhi al cielo. Ormai è abituato a me, al mio carattere e ha tutto quello che combino per il piacere di divertirmi. Guardo l'ora. Sono le sei del pomeriggio. Decido di tornare a casa. Saluto Liam e me ne vado. Mentre percorro la strada che porta a casa, noto Hope davanti a me, con delle borse della spesa che sembrano pesanti. Aumento il passo per andare ad aiutarla, ma poi rallento. Non ho mai aiutato nessuno ed ora dovrei aiutare questa ragazza con delle insulse borse della spesa? Ma per favore! Aspetto che attraversi la strada per correre verso la porta di casa mia mentre lei posa le borse davanti alla sua in cerca delle chiavi, proprio come un vigliadcco. Mi volto facendo spallucce ed entro in casa. Mi pento un po' per non averla aiutata ma cerco di fregarmene.
***
La mattina dopo è esattamente uguale alle precedenti. Mi alzo, mi lavo, mi vesto.. E quando sono pronto esco. Questa volta non sono solo. Noto Hope uscire di casa. Indossa degli attillati jeans chiari con il risvolto in fondo. Un paio di converse a stivaletto bordeaux e un maglioncino bianco che le lascia scoperta una spalla. I capelli sono sciolti e molto lunghi. Cerco di non farmi vedere. Non posso farmi vede a scuola con lei. Così cambio strada, andando dalla parte opposta. Ci metto un po' più di tempo ma va bene così. Quando arrivo Louis, Harry e Liam mi stanno aspettando fuori il cancello. Louis mi offre una sigaretta che io accetto. La accendo e inizio a fumarla.
- Che pensi di fare stamattina? - chiede il riccio.
- Potresti fare amicizia con quella ragazza nuova no? - propose Liam. Lo ignorai completamente.
- Ho un conto in sospeso da risolvere con Maya.. - sorrido divertito.
- Dovresti finirla con questi giochetti stupidi! - ribadisce Liam.
- Liam ha ragione.. Prima o poi ti caccerai nei guai.. - aggiunge Louis.
- Tu sei l'ultimo a cui è permesso farmi la predica.. Visto cosa fai girare con Harry!- sputo acido.Finisco di fumare e entro all'interno dell'edificio. Cerco Maya con lo sguardo. La trovo poco dopo vicino a degli armadietti. Fortunatamente è sola. Indossa la sua stupida divisa da cheerleader blu, gialla e bianca. I lunghi capelli biondi sono sciolti. Si sta sistemando il trucco guardandosi in uno specchietto. Mi avvicino con calma. Lei mi da le spalle. Richiamo la sua attenzione picchiettando un dito su una sua spalla. Quando si volta le sorrido con aria di superiorità mentre le cade lo specchietto. Inizia a tremare. Sa di aver sbagliato nei miei confronti anni fa.. E sa anche che ora sono qui per rubarle ciò che lei ha rubato a me.. Una dignità.
- Che vuoi da me Zayn? - balbetta nervosa.
- Dobbiamo parlare.. - dico vago.
- Ti ascolto! -
- Non qui.. - dico prendendole un polso e trascinandola verso le scale che portano agli spogliatoi e alla palestra.
- Ti prego Zayn no.. Mi dispiace.. Scusami! - dice piangendo. Ogni sua parola mi entra da un orecchio ed esce dall'altro.
- Sai dove me le attacco le tue scuse? - dico freddo.
- Sei un porco schifoso! - urla in preda ai singhiozzi, ma ormai siamo negli spogliatoi, nessuno riesce più a sentirla.
- Ti conviene stare zitta prima che mi incazzi sul serio! -Lei indietreggia, continuando a piangere, finché non sbatte la schiena sul muro. In quel momento ne approfitto. Mi fiondo su di lei prima che riesca ad impedirmelo. Lei è stata una delle cause per le quali mi comporto così. Mi ha preso solo in giro. E come giusto che sia l'avrebbe pagata, esattamente come tutte le sue amiche. In men che non si dica le ho sfilato le mutandine e mi sono sfilato jeans e boxer. Tenta invano di allontanarmi, ma io sono più forte di lei e così non riesce a scostarmi nemmeno di un millimetro. Soffoca un grido quando entro dentro di lei con forza. So che non sono il primo, ma il piacere di sentirla stare male è immenso. Piange, si dimena, mentre io spingo con forza. Stava diventando un oggetto di sfogo che funzionava alla grande. Dopo un po' si arrende. Non le do la soddisfazione di potersi sentire appagata. Quindi, quando la vedo arrendersi al dolore esco da lei. Mi sistemo i pantaloni e i boxer e prima di uscire le sputo vicino.
- Fanculo troia! - sputo.
Esco senza guardarmi indietro. Non mi vergogno ne mi pento di ciò che ho fatto. Anzi, mi sento soddisfatto di essermi finalmente vendicato.