ZAYN'S POV
Non mi è mai successo con nessuno di passare ore a guardarsi negli occhi senza dire nulla. Hope mi sta cambiando così tanto. Amo i suoi occhi. Nascondo un mondo pieno di tormenti, sorrisi nascosti, sorrisi tristi, di voglie. Amo il loro colore. Un colore tormentato, tempestoso, che racchiude un po' di quelle sfumature verdi speranza delle irridi di colei che cerca qualcuno che le possa mostrare affetto, affetto sincero. Ma se in qualche modo, anche nascosto da se stessa, lei mi sta aspettando dovrebbe arrendersi. Aspettare me sarà come aspettare che spunti il sole dopo una lunga giornata di pioggia.. Inutile, deludente. Perché io non posso essere quella persona che le causerà un bellissimo sorriso sincero. Non sarò quella persona che le farà dimenticare le lunghe giornate passate a piangere. Non sarò nemmeno quella persona che l'aiuterà a smettere di farsi del male.
Lei stasera aveva bisogno di me ed io c'ero. Che vuol dire questo? Perché se si trattasse di lei andrei persino in capo al mondo? Lei non sa quanto bramo per far si che mi senta dentro. Non sa quanto io desideri toccarla, farla stare bene. Ho notato le bende attorno ai polsi. So che ha fatto e so che è colpa mia stavolta. Ma sarà l'ultima volta. L'ultima volta di tutto. Lei non si taglierà più a causa mia. Lei non soffrirà più a causa mia, ed io non soffrirò più per nessuna ragazza, compresa Lauren. Hope ha ragione. Lei non è un mio giocattolo. Io non sono un giocattolo. Lauren non mi ama. Per lei sono solo un giocattolo sessuale da condividere con le sue amiche. La odio per questo. Devo riuscire a sfogarmi senza nuocere alle persone che mi stanno attorno.
Pian piano gli occhi di Hope sbattono le ultime volte prime di chiudersi e farla crollare. Sembra beata e tranquilla. Chissà cosa sta sognando. Vorrei essere io il protagonista del suo sogno, ma so che non è così. Le bacio la fronte, le rimbocco le coperte e mi stendo vicino a lei stringendola forte.***
Sono puntuale. Devo fare in fretta, voglio tornare da Hope. Suono il campanello e in men che non si dica Lauren apre subito. Sorride eccitata e mi invita ad entrare. Nel salotto affianco si sentono già le voci delle altre due donne che chiacchierano per i fatti loro. Lei mi bacia. La sua lingua è nella mia bocca. Quando si stacca cerco il coraggio di potergli dire che tutta questa storia deve finire qui.
- Lauren io non ce la faccio più.. -
- A fare cosa? - chiede con quella sua voce in tono seducente.
- A fare tutto questo. Non sono un bambolotto. Non voglio più farlo! - ammetto. Lei ridacchia.
- Pensi di poterti liberare di me quando ti pare e piace? Sei patetico! Fila a prepararti.. - dice dandomi le spalle. La afferro da un braccio.
- Non hai capito.. Io ho smesso con questi tuoi giochetti Lauren. Questa storia va avanti da troppo! - ringhio.
- Te l'ho già detto moccioso.. Decido io quando la smetti! - dice spingendomi sulle scale.
- Ora vai su e ti prepari come il solito.. E se non sarai soddisfacente vedremo di divertirci con la tua amichetta.. Conosco giusto un paio di ragazzoni che vorrebbero farci un giro.. - ridacchia.Stringo le mani in un pugno. Le stringo talmente forte che le nocche diventano biancastre. Non posso far altro che salire le scale mentre lei chiama una delle sue amiche. Perché deve sempre averla vinta lei? Ma questa volta non le permetterò di sentirsi appagata. La farò soffrire così tanto che per farmi smettere dovrà implorarmi. Come di consueto ci sono prima le sue due amiche che, dopo tutto, mi pagano profumatamente e se ne vanno. Poi tocca a lei. Indossa una vestaglia in raso rosa quasi trasparente. Sotto è già nuda.
- Odio quando fai i capricci.. - dice girandomi intorno.
- Mi dispiace.. - mento.
- Lo credo bene.. - ridacchia.
- Ti va se giochiamo un po' stasera.. - propongo.
- Amo giocare. - sorride.
- Ma stavolta il gioco lo conduco io.. - l'avviso. Lei sorride ancora e annuisce, fermandosi davanti a me.
Fa scivolare la vestaglia in raso giù per l'esile corpo. Nonostante i tanti anni di età tra noi ci sono pochissimi centimetri a divederci. Si porta il mio viso fra le mani e mi bacia.
- Sdraiati su letto. - le ordino seducentemente. Prendo la corda della sua vestaglia e le lego i polsi al ferro del letto. Lei sorride vogliosa che io parta, ma non sa quello che ho in mente di farle. Prendo la cintura dei jeans e mi avvicino sorridendo. Con quella le accarezzo il seno, il petto, lo stomaco.. Lei continua a sorridere. Mi siedo sul letto e mi infilo fra le sue gambe. Mi piego su di lei e, come al solito, le lascio una lunga scia di baci che parte dal collo e arriva fino al fondo del suo ventre. L'erezione già incomincia ad ingrossarsi e le batte all'interno di una coscia.- Sai cosa odio io? - le sussurro seducente ad un orecchio. Lei scuote la testa mordendosi il labbro inferiore.
- Odio quando mi impongono di fare qualcosa.. Odio dovermi scopare due vecchie bavose per te e odio il fatto che tu mi abbia usato come una bambola. - le sorrido lasciandola di stucco. Non si aspettava che le dicessi questo. Mi alzo col busto e la colpisco sullo stomaco con la cintura. È da tanto, troppo tempo che non mi sfogo così su una persona. La colpisco un paio di volte mentre lei geme urli di dolore molto acuti.
- E se ti azzardi a toccare o ad avvicinarti anche di poco ad Hope io spiffero tutto a tuo marito. Resteresti al verde, in mezzo ad una strada puttana. Io ci penserei due volte prima di fare qualche cazzata.. - sputo. Dopodichè senza darle il tempo di ribattere entro dentro di lei con tutta la forza che ho. Lei urla di dolore e mi sembra di intravedere una lacrima bagnarle la tempia.
- Zayn basta fermati! Ho capito ma smettila! - supplica. Ma questo non mi basta. Spingo, spingo davvero più forte del solito mentre lei strizza gli occhi per tentare di alleviare il dolore. Esco del tutto e poi rientro con quanta più forza ho.
- Zayn ti prego smettila!! - supplica, poco dopo, più forte di prima.
Alle sue parole esplodo. Vengo e mi libero dentro di lei mentre lei non ce la fa. Esco brutalmente e cerco di vestirmi il più velocemente possibile. Le do altri due colpi di frusta con la cintura e poi le slego i polsi. Prima di uscire le sputo vicino e me ne vado sbattendo tutte le porte che mi ritrovo davanti. Non posso andare da Hope. Sono troppo nervoso, rischierei di dirle o farle qualcosa di spiacevole. Devo andare al bar dai ragazzi e bere qualcosa per sfogarmi.***
HOPE'S POV
Zayn non si è fatto più vivo. Dopo quella sera scomparve. Non una chiamata. Non un messaggio. Ma in fondo cosa dovrebbe importarmene?
Sorrido nel vedere Rebecca, Naomi e dopo di loro Niall entrare in classe. Il biondo si siede subito vicino a me mentre le ragazze si siedono davanti a noi. Mi sorridono e io ricambio. Le ho trascurate un po' negli ultimi giorni per Zayn, anche se non le conosco da molto. Cerco di non pensare a quel ragazzo così focalizzo l'attenzione su Niall.- Come sta Faith? - chiedo per attivare una conversazione.
- Lei bene. Tu? È tutto ok? - chiede preoccupato.
- Si.. Come dovrebbe andare? - sorrido, o almeno provo. Negli ultimi giorni ho un chiodo fisso che mi tormenta e lui lo sa. Il suo discorso punta li.
- Ti conosco da quando avevi tredici anni.. So quando qualcosa ti turba! E poi tua sorella me lo ha detto.. Quindi forza, sputa il rospo. - dice autoritario. So che mi vuole bene. Gliene voglio tanto anche io. Ormai è parte della famiglia. È come fosse un fratello maggiore per me. Mi blocco e deglutisco nervosamente. Nel frattempo l'insegnante di letteratura entra, si prepara e poi inizia a spiegare la lezione di oggi. Sbuffo.
- Devo farlo.. O non resterò qui un altro mese di più.. Ma tappati la bocca! Nessuno deve saperlo! - sussurro al biondo.
- Nemmeno il tuo ragazzo? - sorride divertito. Lo guardo storta, poi capisco che si riferisce a Zayn. Faith glielo avrà detto. Sento un calore disperdersi sulle guance. Sto arrossendo.
- Hope perché non ci parli della felicità e del dolore.. Perché vedo che hai così tanta voglia di parlare.. - dice spazientita l'insegnante. E ora che le dico? Cerco di riflettere un attimo, cercando di riordinare le mille idee che mi frullano in mente.- La felicità è un'emozione che vogliono tutti. Nessuno al mondo vorrebbe essere triste o provare dolore. C'è chi è felice per il pacchetto di figurine, c'è chi lo è per avere degli amici sinceri, e c'è chi lo è solo sapendo di avere al suo fianco la persona giusta. Ma per come la vedo io senza dolore non si può essere felici. Non si può avere un arcobaleno senza la pioggia.. - dico imbarazzata, liberandomi di ciò che realmente penso, forse di ciò che realmente provo in questo momento.