1 ~ COMINCIAMO BENE!

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ANTIEROI ANTICHI COME NONNI

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ANTIEROI ANTICHI COME NONNI

Qual è la differenza
tra i giovani e gli anziani?
I giovani si illudono
di sapere già tutto,
mentre gli anziani
apprendono poco alla volta
di essere ancora giovani
(Bilbo Baggins)

1 ~ COMINCIAMO BENE!

Il sangue le ribolliva nelle vene come lava vulcanica. Le mani, percorse da tremore, si agitavano incontrollabili, il respiro ridotto a un rantolo, il cuore martellante. Le perle di sudore sulla fronte formavano rigagnoli acidi riversi tra i capelli mogano Tiziano. «È la fine. Mi sento mancare. Sento che sto per spirare» sussurrò Stella di Marino, rammaricata di essere priva del conforto dei suoi cari nel momento del congedo dal mondo. Chiuse gli occhi verde acqua in attesa dell'ultimo abbraccio, quello con la morte.

«Quando scorreranno nella mia testa le immagini più belle della mia vita? Si dice che durante l'ultimo respiro rivedi tutto quello che hai fatto. A me quando succederà?» domandò con un sussurro che nessuno ascoltò. Aprì gli occhi. Il soffitto era ancora quello della clinica dov'era ricoverata. Era bianco di stucco. Niente nuvole nel cielo con sopra puttini alati, trombe e cetre strimpellanti, come da sempre si era augurata di vedere un giorno. Come se lo avesse richiamato, arrivò il freddo. La fine, accompagnata da un gelo che la colse di sorpresa scacciando il fuoco che fino a un secondo prima la stava arroventando. Eppure fuori c'era il sole di giugno.

Ruotò il volto affilato, scompigliando il caschetto di capelli che sul cuscino disegnavano ghirigori rossastri. «Sto morendo...» Un movimento tra le gambe attirò il suo sguardo. Fece forza sul collo per vedere meglio la testa che si stava facendo strada sotto il telo di cotone che fino poco prima la copriva. Era una testa dai capelli corvini, lisci, lunghi e legati. Lo sguardo neutro di quella giovane creatura appena rivelata era riparato da un paio di occhiali. Stella la fissò implorante. "Sono morta, sono morta, sono morta." La ragazza le sorrise.

«Sono...»

«In menopausa! Signora, lei è in menopausa!»

«Sono mort_ che cosa?» gracchiò Stella, e poi tuonò «ma che caspita sta dicendo? Menopausa a chi?» Tolse le gambe dagli appoggi, scattò in piedi, strillò all'impazzata, stese il braccio in alto e puntò il dito contro il soffitto e poi indicò più volte la dottoressa come se la stesse sparando e ammonendo allo stesso tempo strepitando «AH! NO! QUESTO, NO! ASSOLUTAMENTE, NO! Come si permette?» La dottoressa si tappò le orecchie e strizzò gli occhi. Ogni strillo di quella donna le faceva venire il capogiro. La osservò recuperare il vestito blu da dietro il paravento accanto al mobile dei medicinali, il cui vetro tremolava sensibile a quelle urla.

«Signora, non faccia così...» disse la dottoressa per calmare la paziente, ma ottenne l'effetto contrario. Stella rincarò i decibel incurante di essere ascoltata dalle altre donne in sala d'attesa appena fuori dalla porta.

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