14 ~ Giochi di mano

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Darlina non era un tipo da documentari, né era famosa per l'entusiasmo di andare al mare d'estate, perciò non fece una piega nello scoprire che la vista all'interno dell'elemento di Poseidone fosse cristallina, piuttosto che nebulosa e a corto raggio. Stando di spalle a Stella, e malferma all'interno dell'onda gigante del dio del mare, si lasciò distrarre dagli abitanti del mondo liquido. A parte i pesci commestibili, che lei cucinava da dea, riconobbe poco altro.

«Non so tu Stella, ma io ho un altro concetto di salvataggio, che dici? Guarda qua. Siamo dentro una bolla d'aria, precaria, che ci sta portando giù, in fondo al mare. Eh, Stella? Stella!»

Darlina si girò verso Stella. Era accanto a Poseidone. C'era però qualcosa di strano. Si tolse gli occhiali, li avvicinò alla superficie acquosa del mare e li bagnò appena, poi li asciugò sulla criniera del leoncino e li rimise sul naso. Fece una smorfia. Poseidone teneva salde le strane redini che dominavano l'onda richiusa su sé stessa, al contempo altre quattro, sue braccia, erano addosso a Stella. «Ma come fa?»

L'amica non riusciva a prestare attenzione a niente che non fossero quelle braccia, che non la importunavano mica, ma erano piuttosto troppo attente affinché non perdesse l'equilibrio dentro la bolla. Se Darlina sciabordava in ogni direzione al dio del mare non importava.

«Uhm, ti tengo io, serpentosa creatura, non temere,» diceva l'uomo del mare mentre governava l'onda.

«Ma sto in piedi da sola, non c'è biso_ Ah! Tieni giù questo braccio! No, così è troppo giù! No, non farmi il solletico! Eh no! Queste proprio no! Stanno su da sole e senza aiuto!»

«Ma ti aiuto, ho braccia libere,» insisteva quell'altro.

«No! I tuoi sono tentacoli, non braccia!»

La bocca e le palpebre di Darlina tremarono per l'indignazione che le stava provando assistendo a quella scena. Coprì gli occhi anche alla capretta e al leoncino. «Screanzati, fare certe cose davanti ai miei piccoli, oh!» sussultò, e voltandosi di nuovo fu colta di sorpresa dal muso affusolato di un delfino penetrato nella bolla. «Ma che!» s'irrigidì, barcollò indietro e infine vide bene il cetaceo. «Delfino curioso!» esclamò spingendogli la punta del muso con un palmo della mano. Quello emise il tipico verso stridulo, come a far capire che non era intenzionato a sloggiare. «Se non la smetti, rischi di far scoppiare questa dannata bolla! Su, simpatico pesciolino, vattene via!»
Tra le altre cose che Darlina ignorava, era che i delfini sono attratti dal calore delle mani, ragion per cui litigò parecchio con l'animale subacqueo prima di convincerlo ad andarsene. Stava per tirare fuori il mattarello dalla borsa. Ma la realtà era che la bolla magica era scesa troppo in profondità perché un animale di superficie come quello potesse seguirla, pur con tutta la curiosità del mondo che aveva, abbandonò la sua curiosità.

A sostituire l'invadente creatura ci pensarono altre, più discrete e peculiari. Meduse, quelle di mare, blu luminescenti. La "o" grinzosa della bocca di Darlina la diceva lunga sullo stupore che la pervase. Tutte quelle cupoline che saltellavano dentro l'acqua come a seguire un ritmato valzer la incantò. E tanto per rimanere in tema, più in giù sfilò un gruppo di ballerine spagnole, ma anche se non le conosceva applaudì come se non avesse l'età che dimostrava. Ce n'erano tantissimi di quei mollusconi rossi che fluttuavano vibrando i sottili muscoli simili alle sottane delle ballerine di flamenco. Per poco Darlina poté giurare di sentire schicchere di nacchere.

Ma alla fine, come ogni ascensore in discesa, prima o poi la bolla doveva arrivare al pianterreno. Lo si cominciava a vedere. Era blu notte, in alcuni punti verde, in altri bianchi e qualche sfumatura colorata qua e là. Una superficie tonda, color verde menta, attirò per prima la curiosità di Darlina. Era il terrazzo di un palazzo. Il probabile palazzo del dio del mare. La bolla d'aria non si posò sopra, ma proseguì la discesa poco distante. «Sembra una torre,» valutò la Chimera Darlina.

ANTIEROI ANTICHI COME NONNI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora