23 ~ Uccelli, uccellini, uccellacci

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La schiena di Sabato riparava Stella e Darlina dalla vista di Efesto, lasciato solo a sorreggersi sulle gambe asimmetriche con l'ausilio del suo bastone. Sul volto una smorfia che voleva essere un sorriso.

«Eh! Ve lo avevo detto io di scappare, ora è tardi. Adesso scatenerà la sua ira su di noi, come milioni di anni fa, e addio vita sulla terra!» Il testone del Basilisco sproloquiava agitandosi così tanto che Sabato dovette lottare per mantenere l'equilibrio.

«Oh oh, su, non dire queste cose, vecchio mio.»

«Vecchio mio?» Fecero eco le donne raccolte alle spalle di Sabato.

«Eh, ci conosciamo, ci conosciamo,» disse il testone tremando e contraendosi fino a rimpicciolirsi. «È stato lui! È STATO LUI! Lui è stata la causa dell'estinzione dei basilischi di tutto il mondo!»

Efesto ridacchiava mentre barcollava intorno al trio. Di tanto in tanto piantava il bastone sulla sabbia e poi lo tirava su, per poi proseguire la passeggiata ripetendo il gesto. Sabato si lasciò ruotare sul posto, condizionato da Stella e Darlina che si tenevano nascoste dalla divinità.

«Ma voi dèi non dovevate non mostrarvi? Che cosa è successo?»

«Oh oh, è tutto vero quello che dite. A partire dalle parole del saggio Basilisco. Ecco, il mondo, quando era ancora agli albori, era popolato dai basilischi. Quelli che voi umani chiamate dinosauri. Eh, ci sono ossa che avete trovato, congiunto ed esposte nei templi dove fate pagare per vederli. Che furbi,» rise mentre proseguiva a piccoli passi il girotondo attorno ai mostri.

«Che cosa? I dinosauri erano basilischi?» La testa di Stella spuntò di lato del braccio destro di Sabato. «Se fosse vero, questo aggiornamento riscriverebbe tutta la storia che li riguarda!» Il Basilisco, sempre più contratto fino a sembrare un'anguilla, annuì. Gli occhioni rossi umidi.

«Quello là ci ha sterminati tutti. È pericoloso!»

Stella orientò lo sguardo verso il dio, e lui lo intercettò. Fece un'altra smorfia sorridente.

«Mettiamo il punto,» sospirò Efesto. «Io rappresento la discendenza della forza primigenia che ha contribuito all'origine dell'universo. Io rappresento il fuoco terreno, il fuoco necessario affinché ogni fonte di calore possa contribuire al principio della vita. Nulla più.»

«Hai detto niente!»

«Oh oh, signorina Medusa, è il saggio Basilisco che non ha detto tutto. Il pianeta Terra era stato concepito per loro, per i basilischi, perché Gaia, la dea primordiale, così aveva voluto. I basilischi hanno prosperato fin quando c'era cibo vegetariano in abbondanza. Finito il cibo per la troppa ingordigia e poca lungimiranza, hanno cominciato a mangiarsi tra loro. Vi ricorda qualcosa?»

«È quello che succederà agli umani oggigiorno se Mausolo non fa il bravo marito e ritorna nella tomba insieme a quell'altra, come si chiama!»

La risposta di Darlina, sparata a raffica, sopraffece Stella, che si voltò verso la sua testa che faceva capolino dietro l'altro braccio di Sabato. Intanto Efesto proseguì a girare attorno, a bucare la sabbia col bastone e a chiosare.

«Venne il fuoco primordiale a fare piazza pulita dei basilischi feroci. A memoria di ciò, quando sono nato io, il fuoco primordiale mi aveva trasmesso tutto quello che c'era da sapere su questa storia. Ah, sì, il fuoco primordiale aveva risparmiato gli unici due basilischi gentili. Uno sei tu, vecchio mio,» sorrise e la testa iridata ebbe un fremito.

«E l'altro?»

«Beve tè alle cinque.»

«Allora è Nessie!» ribatté Darlina, l'esperta di cruciverba.

ANTIEROI ANTICHI COME NONNI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora