Solo cinque parole: la notte peggiore di sempre.
Non ho le forze di alzarmi dal letto e ormai credo di aver esaurito tutte le lacrime, anzi ne sono sicura.
Le parole di Liam sono impresse nella mia mente e mille domande continuano a offuscarmi i pensieri.
Zayn conosce veramente suo padre? E se fosse coinvolto? La nostra storia non potrebbe continuare, non sarei capace di perdonarlo.
Era tutto così perfetto. Ero finalmente felice ma tutto questo non poteva durare, era questione di tempo e ora tutte le mie forze sono state prosciugate e il mio cuore distrutto, me lo dovevo aspettare.
Sono già le 7.40 e tra qualche minuto inizia la scuola ma non ho assolutamente intenzione di andare.
"Diana devo rimanere a casa a farti compagnia?" mi chiede Liam dolcemente mentre gioca con una ciocca dei miei capelli. Ha passato la notte sdraiato al mio fianco cercando di calmare i miei singhiozzi silenziosi. Forse la vita qualcosa di bello me lo ha concesso ed è proprio la persona che si trova al mio fianco.
"No. Vai pure. Ora mi faccio una doccia e magari esco un attimo."
Liam annuisce, si alza dal letto e prima di uscire mi bacia la fronte sussurrandomi un leggero "ti voglio bene". Solo quando sento la porta d'ingresso chiudersi decido di farmi una doccia. Rimando sotto l'acqua bollente per diversi minuti mentre il profumo del bagnoschiuma si espande per tutto lo spazio della doccia. Osservo le goccioline che scorrono veloci sul mio corpo fino a raggiungere lo scarico. Quanto vorrei che tutti i problemi scivolassero via da me nello stesso modo.
La scuola è iniziata da ormai 3 ore e Zayn mi ha già chiamato quattro volte ma non gli ho risposto, non ho voglia di parlare con nessuno, nemmeno con il mio "fidanzato" , se posso definirlo ancora cosi. Non posso fare a meno di pensare che lui conosca tutta questa storia.
Dopo aver indossato qualcosa di caldo esco per prendere una boccata d'aria. Mi fermo in un piccolo bar per prendere qualcosa con cui pranzare anche se non ho molta fame ma non posso rischiare di svenire in mezzo alla strada per carenza di zucchero e raggiungo una panchina isolata nel parchetto vicino al centro.
Mi siedo portando le ginocchia al petto e osservo le foglie delle piante che si muovono lentamente con il vento. Forse non mi accorgo del tempo che passa ma quando mi alzo è già tardo pomeriggio. Sto per attraversare la strada quando qualcuno mi chiama.
"Diana!" non appena riconosco la sua voce non mi fermo ma al contrario aumento la velocità.
"Hey ! aspetta fermati... c'è qualcosa che non va?" Non ho voglia di parlare con lui ma quando mi raggiunge e mi afferra il braccio non posso fare a meno di girarmi.
" Che vuoi Zayn?" chiedo piuttosto infastidita.
"Diana. Tutto bene? Oggi non c'eri a scuola e ti ho chiamato ma non mi hai risposto. Io...Io ero preoccupato." dice deluso dalla mia reazione così fredda e distaccata.
" Sto bene. Ora lasciami devo andare." Dico osservandolo negli occhi. Grande sbaglio. I suoi occhi si incatenano hai miei e faccio fatica a trattenere le lacrime. È diventata quasi un'abitudine per me piangere, come se non riuscissi a farne a meno.
Zayn cerca di abbracciarmi ma appena mi sta per stringere lo spingo lontano dal mio corpo forse un po' impaurita. "Piccola che ti succede? Ho fatto qualcosa di sbagliato?Mi dispiace ma non so come comportarmi non ho mai avuto una relazione seria e..."
" Centri qualcosa con la morte dei miei genitori?" chiedo. "
"Come potrei centrare con la morte dei tuoi genitori io? Sono morti in un incidente stradale. "
" Questo è quello che pensavo anche io non più di 24 ore fa!" esclamo mentre un fortissimo dolore al corpo mi travolge.
"Liam mi ha detto che è stato tuo padre.. ti prego dimmi che tu non centri niente!"
Sul viso di Zayn appare una smorfia di sorpresa e incredulità. "Mio padre?" sembra più stupido e incredulo di quanto lo sia stata io quando mi era stata detta la terribile notizia. "Come può mio papà aver ucciso... Non è mai stato una persona a cui importa degli altri ma uccidere... " inizia a agitarsi e porta le sue mani tremanti tra i capelli spostando il capo da destra a sinistra. "Come può mio padre avere ucciso delle persone..Diana ma sei sicura" Trova la risposta nel mio sguardo.
Fa una piccola pausa e poi inizia a camminare avanti e indietro "NOO! Non può essere!" inizia a camminare più velocemente e le sue gambe iniziano a tremare. Si ferma e mi guarda negli occhi.
" Ecco cosa intendeva quando ripeteva che per un leone l'unica possibilità per continuare a vivere era togliere la vita agli altri, ecco perché mia mamma lo ha sempre chiamato "il leone" adesso quadra tutto."
Scoppia letteralmente a piangere, il suo corpo tremante si avvicina al mio e continuiamo a piangere abbracciati.
"Zayn.." dico stringendolo forte tra le mie braccia e massaggiandogli la schiena cercando di calmarlo. Forse non avrei dovuto parlargliene, non era il mio dovere. Perchè non imparo a stare zita ogni tanto. " Ho vissuto tutti questi anni nella stessa casa di un assassino, Diana ti rendi conto?!"
Gli accarezzo il viso fermandogli una lacrima appena sopra il labbro.
"Voglio andarmene da quella casa." Non so cosa dire. Guardo Zayn e lo vedo così distrutto, non l'ho mai visto così, pensavo fosse uno di quei ragazzi che non crolla mai, un ragazzo forte e invece lo ritrovo a piangere tra le mie braccia in cerca di conforto, un conforto che non posso dargli visto che sono stata proprio io a distruggerlo. Continua a singhiozzare.
"Ecco perché tuo fratello ce l'ha sempre avuta così tanto con me" continua a singhiozzare. "Mio padre diceva di essere fiero di me quando, dopo che lo avevo preso a botte, lo vedeva in giro zoppicante e con un livido sul naso, Andavo a istigarlo proprio per essere poi apprezzato da mio padre."
E così capisco anche perché Zayn e Liam non sono mai andati d'accordo.
Si sentono dei tuoni e iniziano a scendere gocce dal cielo, che subito si mischiano con le nostre lacrime. All'improvviso non siamo gli unici due a piangere.
In pochi minuti rimaniamo da soli nel vialetto.
" Diana, ti prego dimmi che non mi lascerai." Dice guardandomi negli occhi che non potrebbero mai essere più rossi dei suoi.
"Scusa.." dico, ignorando ciò che mi ha appena detto.
"Per cosa Diana? Anzi scusami tu per essere il figlio di quell'uomo che ha.."
" Non avrei dovuto essere io a dirtelo" lo interrompo.
"E chi se no? Mio padre non me lo avrebbe mai detto, avrei vissuto la mia vita senza saperlo, anche se avrei preferito non saperlo, ti ringrazio. Voglio solo che non mi abbandoni"
"Mai!" dico prendendo il suo viso tra le mani bagnate. Avvicino le mie labbra alle sue. Il suo respiro sulla mia pelle.
"Promettimelo" sussurra Zayn prima di chiudere lo spazio tra le nostre labbra dandomi un bacio mentre la pioggia continua a scendere inzuppandoci i vestiti. "Te lo prometto" dico staccandomi dalle sue labbra per poi continuare a baciarlo.
Eh si, adesso ho la prova che i baci sotto la pioggia sono proprio i più belli.
ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutte:) mi scuso per la lunghissima attesa ma come avevo detto volevo ottenere almeno 20 voti prima di continuare questa storia. Spero che il capitolo di oggi vi piaccia e vi ringrazio per tutti i commenti positivi al capitolo precedente. Oggi ho dovuto rileggere tutta la storia perchè non mi ricordavo più niente ahahha e ho trovato tantissimi errori che ho corretto ahah sorry ;) comunque in questo capitolo ho raccontato un po' la storia di Jaser e nel prossimo ci saranno delle novità che daranno una svolta a questa storia :)
Anyway, se volete lasciare un commento e un voto sapete che a me fa sempre piacere:) Il prossimo capitolo lo posto a 15 voti e 3 commenti. grazie :)
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I can feel you crying
FanfictionQuesta è la storia di una ragazza, Diana, che dopo la morte dei suoi genitori ha perso la sua voglia di vivere! Non ha amici, l'unica persona con cui puó sfogarsi è suo fratello Liam, dolce, attento, premuroso, gentile..insomma il fratello perfetto...