Capitolo 2

577 27 1
                                    

-Diana di nuovo in ritardo!-

 indovinate chi è?

Si avete indovinato. Yaser il mio capo.

-Muoviti! mettiti il grembiule e vai subito a lavorare ci sono i clienti che vorrebbero fare colazione, non so perché non ti ho ancora licenziato!-

E' così che ogni mattina vengo "accolta" dal mio capo, ha sempre una scusa per urlarmi contro ma ormai non ci dò più tanta importanza. Da come potete aver capito Yaser è un uomo molto severo, cattivo e crudele ma in fondo è grazie a lui e al lavoro che mi ha dato se la sera posso mettere qualcosa di caldo sotto i denti.

Subito corro dietro al bancone del bar dove saluto con un gesto di mano Anne, la mia collega. Lei è una ragazza molto gentile, simpatica e sempre disponibile con me, il contrario di Yaser insomma. Mi trovo bene con lei anche se ci vediamo solamente al lavoro.

-Un caffè espresso da portar via.- mi dice un ragazzo appena uscito dall'ufficio di Yaser. E’ un ragazzo alto dalla pelle olivastra coperta da molti tatuaggi e tiene sempre lo sguardo rivolto verso il basso.Ha un cappello in testa che nasconde la sua capigliatura. Non sono mai riuscita a vederlo in faccia anche se è un cliente abituale.

 -Ecco a lei!- dico passandogli ciò che ha ordinato. Lui fa cenno con la testa per ringraziarmi dopodiché sale sulla sua moto e parte velocemente lungo le strade trafficate di Londra.

Tra un ordinazione e l'altra si sono già fatte le 6, finalmente ho finito il mio turno.

Vedo Liam affiancato alla portiera della sua auto fuori dal bar ad aspettarmi. -Ciao, come è andata oggi?- inizia lui.

-Come al solito- sbuffo salendo velocemente sull'auto, voglio solo andare a casa a farmi una doccia calda.

– Sai che non mi piace questo posto?! Dovresti restare a casa, mi occupo io di...-

-Liam non iniziare, è sempre la stessa storia.- sospiro - Ci servono soldi e non ho intenzione di lasciare questo lavoro solo per un tuo capriccio!-

Non ho mai capito bene il motivi per cui a Liam non piace quel locale, mi sembra molto confortevole forse gli preoccupa un po' il carattere di Yaser, però non ho assolutamente intenzione di lasciare il mio lavoro.

Il resto del viaggio lo passiamo in silenzio e comincio a pensare.

Pensare mi fa ricordare, e ricordare mi fa male. Lascio uscire involontariamente dai miei occhi due gocce salate che mi rigano le guance ma le asciugo appena Liam parcheggia la macchina.

Ho bisogno di qualcosa che mi consoli, che mi faccia dimenticare tutto, anche per poco tempo e l'oggetto metallico dentro una scatolina riposta nel mobile del bagno è lì che aspetta solamente il mio arrivo.....

I can feel you cryingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora