Capitolo 14

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Tutto è  tornato normale, o quasi.

Niall è stato  dimesso dall'ospedale il giorno dopo la mia visita con solo qualche livido nero sul viso e sul torace, io ho ricominciato a lavorare al bar dopo scuola e Zayn insieme al suo amico ricciolino, senza motivo, mi odiano piú che mai... cosa posso avergli fatto io di male non lo so.

Oggi la scuola sarebbe iniziata alle 10.00 a causa di un assemblea dei professori o qualcosa del genere. Decido comunque di alzarmi alle 9.00 per avere tutto il tempo di arrivare a scuola con calma. Mi infilo le prime cose che trovo nell'armadio: jeans neri strappati, felpa scura e molto larga e per completare il "look" anfibi neri e una giacca pesante. L'aria autunnale si sta facendo sentire e preferisco  assolutamente non prendere l'influenza. Non sono bella, ma mi sento a mio agio vestita così e riesco a nascondere bene tutte le mie imperfezioni.

Lascio sul tavolo in cucina un bigliettino per Liam con scritto che sarei tornata a casa da sola dopo il lavoro. E’ da qualche settimana che viene trattenuto fino a tardi in palestra o gli viene chiesto di presentarsi li la mattina molto presto, non so quale sia il motivo ma credo che ci sia un importante incontro di boxe tra qualche giorno. Chiudo la porta d'entrata, ripongo  le chiavi nel vecchio zaino e comincio il solito percorso per raggiungere la scuola. Ho ancora più di mezz'ora e decido di non prendere la metro tanto sarei arrivata in tempo lo stesso.

Cammino osservando i miei piedi che strisciano sul marciapiede, non mi accorgo nemmeno del passare del tempo fino a quando il suono della campanella mi riporta alla realtà. Sono già davanti al cancello di scuola e il gruppetto di Zayn è proprio davanti a me, magari oggi non mi avrebbero notata.

Almeno lo spero.

Sobbalzo in avanti quando due grandi mani calde si appoggiarono sulle mie spalle e un ciuffo biondo mi solletica la guancia destra. Niall.

-Dianaaa- urla il ragazzo spostandosi al mio fianco. Solo lui può essere cosi attivo e solare la mattina. Ma in fondo è questo che lo rende speciale. -Sono felice che tu sia così di buon umore questa mattina ma ti dispiace tenere tutta la tua iperattività per te?!- sbuffo massaggiandomi le tempie. Solo cinque minuti e mi scoppia  la testa.

La giornata scolastica passa molto velocemente grazie alle battutine divertenti di Niall, a parte l'ora di matematica. Non riesco proprio a capire il significato di tutti quei segni sparsi sulla lavagna e il mio compagno di banco che mi punzecchia con la matita di certo non mi aiuta a mantenere la concentrazione. Comunque le 14.00 arrivano molto velocemente.

-Ti accompagno a casa Diana?- mi chiede Niall mentre sistemo i libri nello zaino. -no grazie... devo andare subito al lavoro se no faccio tardi.- non ho voglia di sentire le urla di Yaser. -Allora ti accompagno al lavoro così finalmente posso ordinare anche qualcosa da mangiare perché mi é venuta un po' di fame.- dice sfoggiando uno dei suoi sorrisi che mettono allegria a qualsiasi persona. -Mi sembrava strano che non avessi ancora parlato del cibo... beh dai andiamo!- ricambio  il sorriso.

Sono passati un po' di giorni dal mio primo giorno di scuola in questo nuovo istituto e, forse, per la prima volta in tutta la mia vita la felicità sta prendendo il posto dell'oscurità che mi avvolgeva in passato.

Ma chi mi assicura che non sia solo una breve pausa seguita da un' indomabile tempesta?            

I can feel you cryingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora