CAPITOLO UNDICI

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«Ragazzi alzatevi! Siete in ritardo!». È così che avviene il mio dolce risveglio il mattino seguente: con l'aggraziata ed urlante voce di Julie. Ieri sera siamo tornati davvero tardi, dato che dopo essere stati al Millennium, Tom e Michael ci hanno portati a visitare altre attrazioni e poi a cenare in un locale fantastico. Erano più o meno le due del mattino quando siamo tornati ed adesso non riesco ad alzarmi dal letto. «Ragazzi volete arrivare in ritardo il primo giorno di lezione?» continua ad urlarci Julie. Okay. Credo che, dal momento che lei continua a gridare non riuscirò più a dormire. Mi alzo e, con uno sguardo d'intesa, Greg fa lo stesso. Va a fare per primo la doccia e, quando vado a prendere gli abiti, mi rendo davvero conto di dove sono. Sono fra gli Eruditi. Nella mia stanza. Nella mia fazione. Con i miei nuovi amici. Mi rendo conto di essermi bloccato e di avere stampato sulla faccia un sorriso ebete, solo quando Greg arriva e scoppia a ridere. Sono felice. «Vado a fare la doccia» dico senza smettere di sorridere. L'acqua ghiacciata che scivola sulla mia pelle mi aiuta a riprendermi e a schiarirmi le idee. Oggi assisterò alla mia prima lezione fra gli Eruditi. «Ehi Cal! Oggi saremo dei perfetti damerini!» urla forse un po' troppo forte Greg. Esco dal bagno pettinandomi con le mani i capelli «Perché?» chiedo. Non ce n'è nemmeno bisogno, perché basta guardare il letto per vedere quello che ci aspetta. «Le ragazze cadranno ai nostri piedi, amico» esclama entusiasta Greg.
* * *
Adesso, ci troviamo nella sala della Sede Centrale dedicata a noi Iniziati. Sono molto teso. Sia perché la prima lezione di oggi sarà quella "speciale" tenuta da Jeanine Matthews, sia perché con questi abiti non mi sento a mio agio. Tutti noi ragazzi, indossiamo infatti un completo composto da giacca, camicia e cravatta. Le ragazze invece portano un vestito. Non riesco a respirare. La cravatta mi stringe troppo, ma almeno non sono l'unico a soffrire. Solo i figli di Eruditi non sembrano turbati, fra cui Tom e Michael. Dovremo indossare sempre il completo durante le lezioni ed il lavoro. All'inizio ero preoccupato, ma poi ho pensato che mi ci abituerò. In fondo resterò qui per sempre. Mi desto dai miei pensieri solo quando tutti si alzano e così, capisco che Jeanine è arrivata. «Buongiorno Iniziati» ci saluta con tono neutro posizionandosi al centro della stanza. «Durante quest'ora v'illustrerò lo scopo di queste lezioni speciali e quale sarà il vostro compito» nessuno di noi immaginava che ci aspettasse una cosa del genere. «Oh tranquilli. È tutto molto semplice» continua Jeanine «L'obbiettivo che quest'anno ci siamo imposti, è quello di ripristinare l'ordine. Come tutti sapete il governo in questo momento è nelle mani degli Abneganti, i quali stanno tentando di compromettere la pace. Sono infatti in possesso di un hard-disk che porterebbe al dissolvimento delle fazioni, se il suo contenuto venisse visto da tutti. Noi impediremo che questo accada, ma abbiamo bisogno di molto aiuto. Non solo di tutta la nostra fazione, ma anche delle altre. L'unica che ha appoggiato l'idea, è quella degli Intrepidi. Saranno loro, quindi, i nostri alleati nel corso di quest'impresa. Ma non dovete preoccuparvi del loro ruolo. Il vostro compito, invece, sarà quello di creare un siero in grado di controllare un numero elevato di persone. Dovrà basarsi sul siero della paura che viene adoperato dagli Intrepidi durante l'Iniziazione. Quello che dovremo creare noi, però, non dovrà controllare la paura, bensì la mente delle persone. Abbiamo assegnato a voi questo compito, perché è uno dei più semplici e, il suo compimento, porterebbe anche ad una lode di merito nei vostri confronti. Noi membri effettivi della fazione, ci occuperemo del piano complessivo e della sua supervisione. Non vi dirò di più, perché a voi basta sapere che collaborando, aiuterete l'intera città. Dovrete fidarvi di noi. Chi non vorrà aiutarci è libero di dire no, ma diventerà un'Escluso. A voi la scelta. Questo è il momento per andarvene se non volete cooperare». Tutti noi ragazzi ci guardiamo. Perché dovremmo andare via? Perché, se il nostro aiuto potrebbe essere vitale? Io non me ne andrò, adesso è questa la mia fazione. La mia casa. Sembra che tutti la pensino come me. Nessuno infatti fiata o si alza. «Sono fiera di voi. Buona permanenza» ci saluta prima di lasciare la stanza Jeanine. Per un momento ho avuto un ripensamento. Il tono di voce di Jeanine era strano. Forse ci stanno nascondendo qualcosa di troppo importante, ed io ho intenzione di scoprirlo. Anche se adesso sono un Erudito, c'è di mezzo la vita di mia sorella ed io, non permetterò che le accada qualcosa.

The Divergent series: CalebDove le storie prendono vita. Scoprilo ora