Si vedeva che fosse una ragazza in gamba. Iniziai a pensare che avrei potuto usarla come aiutante per rovinare la vita a Jojo.
ADELE'S POV
Ero la persona più felice da me, non me lo aspettavo proprio che si sarebbe comportato cosí. Anche se mi chiedevo come avesse fatto a capire che fossi io la ragazza di cui Jojo aveva parlato se gli aveva detto solo che avevano una nuova vicina di casa.
Mi alzai di buon umore, feci colazione e mi lavai.
Verso mezzo giorno sentii suonare il campanello, era Jonathan
"Hey Adele, ti va di venire a pranzo da me?"
"Certo! Fammi un attimo preparare e vengo!"
"Perfetto, ti aspetto qui"
Mi vestii con un vestito rosso semplice, mi truccai con un ombretto nero, mascara e un rossetto rosso. Ero consapevole che avrei trovato Dio quando sarei andata lí, se no non mi sarei preparata in questo modo.
Scesi e Jonathan mi accompagnò a casa sua (come se fosse dall'altra parte del mondo)z
Il ragazzo bussò e il maggiordomo ci aprì la porta.
"Lei è una mia amica, l'ho invitata a pranzare da noi"
"Buongiorno, grazie per l'ospitalità"
"Buongiorno signorina, lo sa che è bellissima?"
Gli sorrisi e lo ringraziai.
Jonathan mi fece segno di seguirlo ma io ero troppo concentrata a ispezionare l'ambiente
Notai la maschera sul muro.
Finalmente mi decisi a seguire Jonathan che mi voleva portare in camera sua, ma passando la mia attenzione finì sulla camera di Dio.
Entrati in camera di Jonathan iniziammo a parlare un po' di alcune cose.
Bussò qualcuno e senza aprire la porta ci disse di venire a tavola perchè era pronto il cibo
Quella santissima voce quanto la amavo, la riconoscerei tra miliardi di persone
"Adele... ti ricordi Dio? L'uomo che ti ho detto l'altro giorno che..."
"Si"
"Cerca di non parlarci troppo e di stare il più lontana possibile."
"Perchè? Che è successo? Ieri ci siamo incontrati e sembrava un bravo ragazzo"
"Tu fà come ti dico, dopo ti spiego"Non diedi risposta e iniziammo a scendere insieme, fino ad arrivare alla sala pranzo.
Stavano tutti già seduti a tavola e avevano lasciato due posti liberi vicini, dove ci sedemmo io e Jonathan.
Iniziammo a mangiare. Dio molte volte mi rivolgeva lo sguardo, ma io cercavo di non ricambiare e di ignorarlo. Ma non per quello che mi aveva detto Jonathan, ma perchè se no sarebbe stato imbarazzante. Anche perchè ce l'avevo di fronte.
Jonathan stava mangiando molto velocemente, fino a far cadere il bicchiere di vino.
"Jojo, e tu saresti gentiluomo? Dove sono le tue buone maniere? Jojo ha finito, portategli via il piatto! Niente cena per te stasera. Da quando Dio è qui, mi sono reso conto quanto sei cresciuto male! Dio si comporta in maniera impeccabile! E guarda pure Adele quanto è educata!" disse il padre arrabbiato.
Jonathan si alzò da tavola triste e corse in camera sua.
Mi ricordai perchè non mi piaceva.
A guardare quella scena non so perchè mi veniva da ridere, infatti mi scappò un sorrisino, che ovviamente il biondo notò.
"Che idiota. Adele, non lo pensi anche tu?"
Non potevo dire cose brutte su Jonathan perchè c'era il padre che ci sentiva.
"Semplicemente penso che si dovrebbe comportare un po' meglio per diventare un gentiluomo."
Dopo quello che dissi Dio mi guardò con sguardo annoiato, per poi continuare a mangiare.
Finito il pranzo, sapevo che dovevo andare da Jonathan da buona amica a consolarlo ma non avevo voglia, anche se lo dovevo fare lo stesso.
"Adele, seguimi." disse Dio, lo ringraziai mentalmente.
Seguii il biondo e vidi che mi stava portando in camera sua, sinceramente avevo un po' paura.
Entrando nella sua camera si sentiva un buonissimo odor di rose, era molto ordinata e bella. Α confronto di quella di Jonathan non era niente.
Con un gesto mi invitò a sedermi sul suo letto e io eseguii.
"C'è una cosa di cui ti devo parlare."
"Cosa?"
L'ansia saliva.
"Allora... tutto quello che ti sto per dire non lo dire a Jonathan, ok?"
Capii già tutto, mi tranquillizzai.
Feci un gesto come se la mia bocca fosse una cerniera e me la stessi chiudendo, poi me la chiusi definitivamente con una chiave immaginaria ed essa la diedi a Dio, che lui capí il gioco per poi prenderla e metterla in tasca. Ridemmo entrambi.
"Allora, io sono venuto qui perchè i miei genitori sono morti entrambi, ma non a caso. Mia madre è stata uccisa da mio padre e io, per vendicarla, ho ucciso mio padre. Il mio obbiettivo in questo momento è estirpare i Joestar, infatti sto iniziando a rovinare la vita a Jojo. Giacchè si vede che lui tiene a te, mi dovrai dare una mano. Dal primo momento che ti ho vista sembravi una ragazza in gamba, quindi sicuramente ce la potrai fare."
Iniziai a ripensare che stessi in un sogno.
Rimasi qualche secondo in silenzio perchè ero troppo impegnata a pensare a tutto quello che sarebbe successo dopo.
"Vabbè, ho capito. Non vuo-"
Scesi dalle nuvole.
"SI ACCETTO"
"Ti sei decisa finalmente. Se farai bene il tuo lavolo ti darò qualche ricompensa, giacchè abiti da sola e non lavori."
Mi chiesi come facesse a sapere che abitavo da sola.
"Ok, ora vado."
Mi avvicinai alla porta per uscire, quando Dio mi prense la mano e le diede un leggero bacio, notando un po' di rossore sul suo viso.
Avrei preferito che mi mettesse un anello nel dito ma vabbè.
Gli sorrisi, lo salutai ed escii dalla stanza, per poi uscire dalla villa.
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Was it all a dream? || Dio Brando
RomanceAdele era una normale ragazza che viveva una vita normale come tutte le persone normali, ma una sera fece un sogno lungo, molto lungo... quasi da non sembrare un sogno. In questo "sogno" incontrò una persona molto importante per lei ma non tutto and...