capitolo 19

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"Bye bye, mia cara Adele."
Mi chiesi di che droga si facesse.
Mi diede un pugno nello stomaco, aprendomelo.
Con quanta velocità me lo diede, balzai molto in alto, finendo su una cisterna e rompendola.
Si, avevo fatto la fine di Kakyoin.
"ADELE!!" sentii urlare Kakyoin e Joseph.
Il dolore era fortissimo, ma ero consapevole che non sarei morta. Ero immortale.
Mentre vedevo le condizioni in cui ero, sulla mia mano sinistra vidi un'anello che non ricordavo di avere.
Lo guardai attentamente... era l'anello che Dio mi regalò 100 anni fa. Ce l'avevo ancora.
Mi tornarono in mente tantissimi flashback di nostri momenti...

"Lo sai che per una ragazza bella e carina come te è pericoloso andare a quest'ora in giro da sola?"
"Tranquillo, me la cavo a difendermi."
"Posso dartelo un passaggio a casa? Tanto dobbiamo andare nella stessa direzione."

"Sono venuto qui per darti questo. È la tua ricompensa."
Era un anello d'argento con un diamante sopra. Era stupendo.

"Grazie di tutto, Adele. Non mi era mai successo di aprirmi cosí tanto con una persona, finchè sei arrivata tu. Ti voglio bene."
Disse per poi abbracciarmi.

"Addio, cara Adele."
Mi si iniziò a congelare la mano per poi congelarsi piano piano il resto del corpo.
Il ghiaccio era arrivato al cervello. Persi tutti i sensi caddi a terra e rimasi lì per molto tempo, ma molto...

Lo abbraccai fortissimo.
"Ho troppa paura di perderti... per favore... non te ne andare mai più..."
Ci staccammo e ci guardammo negli occhi.
Il biondo prese il mio viso e cercò di asciugarmi le lacrime con il pollice (con scarsi risultati perchè continuavano a scendere), per poi avvicinare il suo viso al mio e baciarmi delicatamente.
"Non me ne andrò, te lo giuro sulla mia anima."

"Punto debole in te trovato: gli insetti."
"Tutti hanno almeno un punto debole, no?"
"Il mio sei tu."
Arrossii tantissimo, ero incandescente.
Mi misi le mani in faccia per nascondere quel rossore ma non ci riuscí, era troppo evidente.
"Non ti nascondere, sei bellissima quando arrossisci."
Ero completamente morta.
Mi buttai a terra ancora con le mani sulla faccia e le gambe incrociate.
Sentii l'uomo avvicinarsi a me e io tolsi le mani dalla faccia.
"Non ti nascondere, capito? Sei stupenda."
Non mi diede neanche il tempo di rispondergli che mi baciò.

Non lo pensava davvero...
Credevo di aver finalmente trovato una persona che mi amava conoscendo la vera me, ma mi sbagliavo.
Pian piano iniziai a vedere di meno, fino a non vedere più niente.

Vedevo tutto sfocato e intravedevo 3 figure sopra di me, appena i miei occhi misero a fuoco riconobbi Kakyoin, Joseph e Jotaro, e notai che mi trovavo su un lettino di un'ospedale.
Mi ricordai tutto. Fui stupita dalla presenza di Kakyoin e dall'assenza di Polnareff.
"Si è risvegliata! Adele, come stai?" domandò il rosso sorridente.
"Bene, ma mi fa ancora un po' male lo stomaco. Polnareff dove sta?"
"È già tornato in Francia. Avrebbe voluto salutarti ma non poteva."
"Ragazzi, dobbiamo tornare a casa! Sta per arrivare l'alba!" esclamò Joseph.
"Io non ho una casa..."
"Puoi stare a casa mia." propose Kakyoin.
"Sicuro che non disturbo? Caso mai i tuoi non vogliono..."
"Abito da solo, e no non disturbi."
"Va bene, resterò lí finchè non mi troverò una casa."
Vidi il rosso sorridere e Joseph fare segno di seguirlo.
Appena uscimmo dall'ospedale notammo il sole che arrivava.
"Adele, dobbiamo correre. Ciao Jotaro, ciao Joseph!"
"Ciao ragazzi!" li salutai, ricambiarono.
Io e Kakyoin iniziammo a correre, fino ad arrivare a casa sua.
"Aspetta un'attimo, fammi chiudere tutte le finestre, in modo che magari non mi bruci davanti."
Risi.
"Comunque fai come se fossi a casa tua."
"Grazie mille."
Appena Kakyoin finí il suo lavoro, preparò due tazzine di tè e ci sedemmo su dei cuscinetti.
"Comunque, ti volevo dire che mi dispiace molto per quello che è successo tra te e Dio..."
"Avete sentito tutto?"
"Purtroppo si. Quell'uomo non ti meritava, e non ti ha mai meritato. Stava assolutamente lui dalla parte del torto."
"Aspetta, ma... non mi odiate? Cioè... ho fatto finta di essere buona e di essere dalla vostra parte quando io volevo solo uccidervi."
"Assolutamente no. Pure io ci sono passato, quindi ti capisco perfettamente. Abbiamo fatto tutti e due l'errore essere stati dalla sua parte."
Che poi mi aveva usata per arrivare a quel punto e vincere, ma aveva perso e ne era uscito vivo uno in più del previsto. Divertente, no?
"Eh vabbè, ormai l'errore è stato fatto. Ora che facciamo?"
"Non so... tu che vorresti fare?"
"Videogiochi?"
"Certo."

"Come fai ad essere cosí forte? È possibile che ci gioco da una vita a sto gioco e arriva una ragazza e cosí a caso mi batte 20 a 3 in 2 minuti?!" mi chiese il ragazzo.
Avevo usato il mio stand per giocare... (data la sua velocità era ovvio che avrei vinto).
"Magia."
Gli feci un ghigno.
"Comunque "ragazza" non proprio eh"
Era confuso
"In che senso? Scusa quanti anni dovresti avere?"
"Non te l'ho detto? Comunque 120"
Lo vidi ridere.
"Seriamente."
"Ho 120 anni... ti ricordo che sono un vampiro..."
"SERIA?? CREDEVO NE AVESSI CIRCA 18"
"Ah."
Vidi Kakyoin riflettere su qualcosa e poi dopo aver realizzato qualcosa arrossì tantissimo.
"Che ti succede?"
"Niente."
"Dimmelo."
Uscii il mio stand (non lo volevo attaccare ma farglielo credere, magari l'avrei convinto)
"Ci ho provato con te non sapendo la tua età..."
"Ah vabbè non ci avevo manco pensato, quindi tranquillo."
Si tranquillizzò.
Sentii una voce familiare.

"Adele, dobbiamo pranzare! Stai dormendo da tantissimo!"
Aprii gli occhi.
Realizzai che ero nella mia stanza dell'altro mondo.
Ero molto confusa.
Mi alzai dal letto e mi vidi allo specchio.
Fino a qualche secondo prima non ero vestita in quel modo. Era tutto un sogno?
"Ade muoviti che si raffredda il piatto!"
Riconobbi la voce di mia madre.
Vidi l'orologio che avevo al polso e notai che erano le 2 di pomeriggio.
Era impossibile che era un sogno, era durato troppo tempo e avevo tutti i sensi.
Andai da mia madre e iniziai a mangiare.
Il mio telefono era accanto a me, e notai che mi arrivò una notifica.
Era da un numero sconosciuto che mi scrisse su Messaggi.
"Grazie di tutto, Adele. O direi... mia cara Adele."

Was it all a dream? || Dio BrandoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora