capitolo non posso dire il numero se no mista mi uccide

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Gli sorrisi, lo salutai ed escii dalla stanza; per poi uscire dalla villa.
Volevo già iniziare con il lavoro che mi aveva dato Dio.
Avevo un gruppo di ragazze vicino. Andai dietro una casa in modo che non mi potessero vedere e mi iniziai a prendere a pugni.
Dopo circa 7 pugni mi fermai e andai vicino alle ragazze.
Si iniziava a recitare.
Avevo sempre saputo da quando ero piccola piangere a comando, quindi lo feci ottenendo buoni risultati, per poi ottenere l'attenzione di una delle ragazze
"Raga guardate! Lí c'è una ragazza che sta piangendo, ed è sola!"
Si girò tutto il gruppo e corsero verso di me
"Come ti chiami?"
"Rosa."
Inventai un nome, perchè se fossero andate a dire qualcosa a Jonathan e avessero fatto il mio nome, il piano sarebbe fallito di brutto.
"Rosa, che è successo? Perchè stai piangendo?"
"Un ragazzo mi ha preso a pugni..."
"Chi?"
"Un ragazzo coi capelli blu che abita in quella villa..."
Dissi indicando la villa
"Ah, ho capito chi è! Jonathan me la pagherà cara... ma come si permette a picchiare una donna?!"
"Tranquilla, non piangere più. Ora ci siamo noi."

"Vuoi venire a fare una passeggiata?" mi chiese il biondo.
"Certo! Fammi preparare e arrivo."
Mi preparai mettendomi qualcosa di semplice e un truccandomi con solo eyeliner, mascara e correttore.
Uscita di casa ci iniziammo ad incamminare.
"Ti porto in un posto carino che sicuramente non hai ancora visto."
Pensai a quanto fosse tenero.
Arrivammo in un posto con degli alberi, dei fiori e un laghetto. La sua tranquillità e semplicità lo rendevano stupendo.
Dio si appoggiò su un albero un po' diverso dagli altri. Intorno aveva dei bellissimi tulipani rosa ed il suo tronco sembrava fatto apposta per salirci sopra.
"Vieni qui."
Feci come disse.
"Beh sai, qui è un posto dove vengo sempre quando ho bisogno di staccarmi da tutti o semplicemente quando faccio le passeggiate. Non ho mai portato nessuno. Infatti tu sei la prima."
Ero sicura di essere un pomodoro in quel momento.
"Comunque, c'è una cosa che dovrei dirti..."
"C-che cosa?"
Stettimo in silenzio per qualche secondo, ma quei secondi sembravano durare un'eternità.
"Adele, io ti amo."
Persi 20 anni di vita.
"A-aspetta... sei serio?"
"Perchè non dovrei esserlo? "
Che figura di merda.
Il mio cuore batteva fortissimo ed ero sicurissima di essere letteralmente un pomodoro. Presi coraggio e finalmente riuscii a dirlo.
"Ti amo anch'io Dio."
Il biondo mi prese il viso e lo avvicinò al suo, facendo scontrare i nostri nasi. Lui si spostò un pochino per poggiare le sue labbra sulle mie, ma...

Mi svegliai. Volevo solo morire in quel momento.
Non avevo dato molto peso a questa cosa perchè ero consapevole che se l'avessi fatto ci sarei stata malissimo.
Passai una normale mattinata e pranzai.
Sentii suonare il campanello, appena aprii la porta e mi ritrovai Dio davanti persi veramente 20 anni di vita. Il sogno mi rivenne per l'ennesima volta in mente.
"Hey Adele, ho saputo che hai già iniziato col tuo lavoro. Brava."
"Grazie."
"Sono venuto qui per darti questo. È la tua ricompensa."
Era un anello d'argento con un diamante sopra. Era stupendo.
Ovviamente se non mi facevo i film mentali per uno stupido anello non ero io.
"Se lo vendi ti fai qualche migliaio."
Ovviamente non l'avrei venduto manco morta, insomma ricordiamoci che me l'aveva dato DIO BRANDO.
"Va bene, grazie mille."
"Di nulla, tanto non è mio."
Risi.
Rientrai a casa felice per la "ricompensa" (ovviamente io mi ero già organizzata tutto il matrimonio)

Was it all a dream? || Dio BrandoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora