Non rispose.
Ci fu un silenzio che durò circa 10 minuti. Nessuno dei due sapeva che fare.
"È arrivata notte. Usciamo?"
"Per "uscire" intendi far scappare mezza Cairo e l'altra metà li ammazziamo?"
"Forse."
"Allora ci sto. Il problema è che io non ho altri vestiti, ho solo questi, che sono di 100 anni fa."
"Andiamoli a prendere, no?"
"Non ho soldi, e poi i negozi sono chiusi a quest'ora."
"Non sono dei problemi."
Si alzò, mi prese per mano, mi fece alzare dalla poltrona su cui ero seduta tirandomi e uscimmo dalla finestra.
Iniziammo a dirigerci verso la piazza, ancora mano nella mano.
"Perchè siamo mano nella mano?"
"Tu non hai voluto lasciare la presa. Credevo ti piacesse, quindi ho lasciato le cose cosí com'erano."
Dio staccò la presa ma subito dopo la ripresi.
"Non ho mai detto che non mi piacesse."
Continuammo a camminare.
Altro silenzio.
"Ade... ti piace qualcuno?"
"Perchè sta domanda spontanea? Comunque si."
"Niente, avevo sto dubbio."
"Α te?"
"Beh diciamo che mi piacciono un pò tutte le donne belle, ma una in particolare."
Mi chinai in avanti per vederlo in faccia, continuando a camminare.
"E chi sarebbe?"
Mi guardò negli occhi.
"Perchè io dovrei dirtelo e tu no?"
Lo fulminai e mi misi nella posizione precedente.
Sentivo come se gli dovessi dire quello che provavo veramente per lui, ma avevo paura di rovinare tutto.
Strinsi più forte la presa e mi fermai.
Scoppiai a piangere.
"Ade! Che succede?"
Lo abbraccai fortissimo.
"Ho paura..."
"Di cosa?"
"Ho paura di perderti... per favore... non te ne andare mai più..."
Ci staccammo e ci guardammo negli occhi.
Il biondo prese il mio viso e cercò di asciugarmi le lacrime con il pollice (con scarsi risultati perchè continuavano a scendere), per poi avvicinare il suo viso al mio e baciarmi delicatamente.
"Non me ne andrò, te lo giuro sulla mia anima."
Mi tranquillizzai un po' e gli sorrisi, abbracciandolo un'altra volta. Ricambiò e quando ci staccammo mi guardò negli occhi e ricambiò il sorriso. Tornammo a camminare, purtroppo non più mano nella mano.
"Scusami, mi è sfuggito."
"Α che ti riferisci?"
"Al bacio..."
"Tranquillo. È stato piacevole."
Sorrisi, e con la punta dell'occhio vidi lui fare lo stesso.
Arrivammo in centro e la serata andò benissimo, ci divertemmo tutti e due molto.
Arrivati a casa, mi provai i vestiti che io e Dio avevamo "preso" (rubati, per intenderci)
Erano molto belli ma non riuscivo ad abbinarli in nessun modo.
Poi arrivò Dio e mi fece una combinazione perfetta per un outfit.
Dopo un po' di art attack finii il mio lavoro.Corsetto fuxia e giallo usato come top, jeans dalla gamba destra lunghi e da quella sinistra tagliati alla lunghezza di un pantaloncino (accompagnato da una cinta fuxia), maniche azzurre ritagliate da una maglietta, che riprendevano il colore del jeans, e infine dei bracciali gialli, che riprendevano il colore del corsetto.
Ero stra felice di quell'outfit, mi sentivo un vero personaggio di Jojo.
Era arrivato il momento di andare a dormire.
"Tu dormi nel mio letto. Vuoi che aggiungo un'altro letto per me qui o in un'altra stanza?"
"È uguale, fà come vuoi."
Andò a prendere un letto smontato e lo mise nella stessa stanza dove dovevo dormire io, che poi montammo insieme.
Appena finimmo entrambi ci mettemmo nei propri letti.
Era passata mezz'ora e ancora non riuscivo a dormire.
Non sapevo precisamente il perchè, ma potrebbe essere stata un po' d'ansia giacchè non stavo dormendo in un luogo di tutti i giorni, e non ero neanche sola.
Un'altra ora passò e ancora niente.
Decisi di andare fuori, giusto per fare qualcosa, pensando che Dio stesse già dormendo.
Mi alzai dal letto e nel momento in cui stavo per aprire la porta per uscire dalla stanza una voce mi fermò.
"Dove vai?"
"Fuori. Non riesco a dormire."
"Ti posso fare compagnia?"
"Certo."
Si alzò anche lui dal letto e andammo fuori insieme.Mi stesi sull'erba e Dio si appoggiò su un pezzo di recinsione che rinchiudeva il castello.
"Il cairo è una città veramente stupenda. Spero di passarci una vita felice insieme a te."
Il biondo rise, subito dopo mi resi conto di ciò che avevo appena detto.
Volevo solo morire.
"L'ho detto seriamente? Non volevo dire questo!! Cioè nel senso che non lo penso ovviamente, intendevo che sarebbe una città bella dove viverci!!"
"Tranquilla, poi non è che hai detto qualcosa di cosí tanto male eh."
Arrossii tantissimo.
Il mio cuore mi ripeteva di dirglielo, invece la mia mente il contrario, perchè me ne sarei potuta pentire.
Non sapevo se ascoltare uno o l'altro.
Se non scelgo sempre il rischio non sono io, quindi... scelsi il cuore.
Mi toccava trovare un modo per dirglielo.
C'erano due opzioni: o farglielo capire da solo, facendo cose che solo se mi piacesse farei, o dirglielo direttamente.
Sarebbe stato meglio la prima opzione, quindi optai per quella.
Mi alzai e andai nel castelloz
"Perchè stai rientrando?
"Devo prendere un'attimo una cosa, ora torno."
Mi misi a gambe incrociate sull'erba e invitai il biondo a sedersi di fronte a me
Vide la bottiglia che avevo in mano e capí subito.
"È una presa in giro?"
"Perchè? Cosa c'è di male? È un comunissimo gioco."
"Ade, siamo in 2."
"Quindi? Chi ha deciso che non si possa giocare in 2? Inizio io!"
Misi la bottiglia sul centro e la feci ruotare.
Capitò un albero che avevamo sulla nostra destra.
"Non vale, rigiro."
"No no amore, ora sei costretta a baciarlo. Se dobbiamo giocare in 2 almeno giochiamo bene.
Come è che mi aveva chiamata?
"Puoi ripetere per favore?"
"Devi baciarlo, AMORE."
Lo fulminai, ma un piccolo sorrisetto mi sfuggí, e lui sembrò notarlo.
L'unica cosa che avrei voluto in quel momento è che Giorno fosse stato lí. Almeno avrei potuto prendere il suo potere e trasformare le mie labbra in qualcos'altro solo per qualche secondo.
Però accettai lo stesso la sfida.
Mi avvicinai all'albero... e lo baciai.
Lo avevo veramente fatto.
Che schifo.
Potevo sentire Dio che rideva quasi perdendo un polmone.
Andai in bagno per scaquarmi le labbra e ritornai fuori.
"Tocca a me."
Girò la bottiglia ed essa si fermò sul soggetto di fronte a lui. Io.
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Was it all a dream? || Dio Brando
Storie d'amoreAdele era una normale ragazza che viveva una vita normale come tutte le persone normali, ma una sera fece un sogno lungo, molto lungo... quasi da non sembrare un sogno. In questo "sogno" incontrò una persona molto importante per lei ma non tutto and...