Arya cap. 16

2.1K 87 6
                                    

"Che strano" Dico mentre sciacquo i piatti.
"Che cosa?" Domanda confuso Luca, lanciandomi delle occhiate mentre mette a posto le posate ormai asciutte.
"Lo stare senza telecamere e microfoni, non avere l'ansia di dire le cose sbagliate" Spiego chiudendo il rubinetto per poi asciugarmi le mani con un asciugamano.
"Minchia se fa strano, però è bellissimo" Dice sorridendo.
"Il poter parlare senza farsi problemi, il poter darsi opinioni a vicenda senza che nessuno abbia da ridire, il poter commentare tutto... è tipo tornare alla normalità in un certo senso" spiega mentre si dirige verso il frigo a sistemare i nuovi cibi che, il signorino Alex addetto alla spesa, ha messo sul bancone della cucina poco prima.
Mi avvicino a lui per aiutarlo.
"Insomma, siamo liberi anche di gossippare... perciò..." Lascia la frase in sospeso girandosi verso il frigo per non farsi vedere in viso.
"Perciò?" Domando prendendo dei succhi per poi avvicinarmi a posarli.
"Hai interesse per qualcuno qui dentro?" Domanda diretto.
Mi affogo con la mia stessa saliva iniziando a tossire come una pazza e, il cantante, preoccupato, si avvicina per capire se stessi bene.
"Domanda sbagliata?" Chiede accarezzandomi la schiena.
"No no, mi è andata di traverso la saliva, tranquillo" Cerco di convincere più me che lui, anche se, penso di avere lo stesso colorito di un morto in questo momento.
Annuisce per poi continuare a sistemare.
"Quindi?" Domanda dopo qualche minuto di silenzio.
Che sappia qualcosa ma vuole soltanto farselo dire?
"Perché questa domanda?" Cerco di rigirarmi la frittata.
Lo vedo arrossire per poi grattarsi la testa come se fosse in imbarazzo.
Ma che diavolo gli prende?
"Semplice curiosità, come ho già detto, non possiamo mai parlare perché non si sa mai cosa possano mettere in onda e che tipo di pensiero si possa fare la gente a riguardo"
Risponde facendo spallucce, voltandosi di nuovo.
Sto ragazzo nasconde qualcosa, ne sono certa.
"Mh farò finta di crederti"
"Non mi credi?" Domanda ancora di spalle.
"Affatto, non te ne esci a caso facendo domande del genere, hai sempre qualcosa in testa, solo che non riesco a capire di cosa si tratta"
Dico sinceramente piegando la busta.
"Ripeto: la mia è semplice curiosità e tu, cara, non hai ancora risposto"
Si gira verso la mia figura toccandomi il naso con l'indice.
Lo arriccio leggermente per poi fare un sorrisino.
"E non penso di avere intenzione di farlo, non sono quel tipo di persona che ammette le cose"
"E ja, dillo a zio Luca"
"No no non ti dico niente"
Fa la faccia offesa andandosene sbuffando, cosa che mi fa ridere.
"Che voleva?" Domanda una voce alle mie spalle.
Ovviamente, mi volto, e vedo il siciliano più antipatico dell'universo.
Anche quello che ti sta più al cuore però, ti tocca ammetterlo.
"Chi?" Domando facendo finta di niente.
Chiude gli occhi in due fessure.
Si avvicina alla mia figura per poi appoggiarsi di schiena sul bancone e incrociare le braccia al petto.
Smettila che così mi deconcentri.
"Arya non fare la finta stupida, sai benissimo di chi sto parlando"
Risponde accennando un sorriso.
"No non lo so" rispondo appoggiandomi alla cucina, imitando la sua posizione.
"Luca" Dice solamente alzando le sopracciglia, aspettando una mia risposta.
Lo guardo confusa.
"In che senso cosa voleva? Stavamo sistemando, abbiamo dei turni sai"
Gli rispondo indicando con la mano destra la tabella appesa al muro con tutte le coppie e gli orari.
"Si questo lo so, ma di cosa stavate parlando?"
"Perché questa domanda?"
"Perché eravate molto vicini, di solito non si fanno le pulizie in questo modo" Osserva dicendo il tutto come se fosse una specie di rimprovero.
"Troppo vicini per i miei gusti"
Aggiunge.
"Devo chiederti il permesso caro?"
Domando con un ghigno.
"Dovresti?" Domanda avvicinandosi posando le braccia accanto ai miei fianchi, bloccandomi.
"Cosa fai?" Sussurro in cerca di aria.
"Niente, tu perché mi sembri in difficoltà?" Domanda con un ghigno.
"Chi io?"
"No i piatti dietro di te" Risponde scuotendo leggermente la testa.
Lo guardo.
"Perché in questi giorni ti stai comportando in modo strano?" Domando.
Mi guarda negli occhi per poi allontanarsi leggermente dalla mia figura.
Non so se ringraziarlo o dispiacermi.
"In che senso?" Domanda corrucciando le sopracciglia.
"Sei più freddo, non mi cerchi più, non mi parli...non so..." Mormorò cercando di parlare nel modo più chiaro possibile.
"Non sono freddo" Risponde facendo spallucce.
Ah no? Ma fai davvero?
"E allora cosa sei?" Domando indispettita.
"Non sono niente Arya, sono normale, siamo sempre stati così" Dice allontanandosi del tutto dalla mia figura, tornando di nuovo con la schiena appoggiata sul bancone.
Rimango ferma nella stessa posizione di prima continuando a guardarlo.
"Non sei come prima, eri molto diverso, più affettivo non so"
"Non ho molta voglia di stare con le persone in questo periodo"
Mi spiega.
"Non sparare stronzate Nunzio, sei sempre con gli altri, soprattutto con una persona in particolare, sono io quella che non ti fili di striscio"
Dico alzando la voce gesticolando.
"Perché sei fissata con lei?"
"Perché tu hai subito pensato mi riferissi a lei?" Domando.
Mi guarda.
"Perché non è la prima volta che me la nomini"
"Fatti due domande"
Mi guarda con un ghigno.
"E se io la domanda la volessi fare a te?" Faccio cenno con la mano per farlo iniziare a parlare.
"Arya Zenzola, per caso sei gelosa?" Domanda camminando lentamente verso la mia direzione.
Ingoio la saliva rimasta bloccata.
Datemi aria.
"Chi io? Di cosa?" Domando cercando di fare l'indifferente.
"Di Elena" Risponde diretto.
"Non vedo perché dovrei esserlo"
"Io lo so" risponde con nonchalance.
"E quale sarebbe il motivo?"
"Hai presente la nostra chiacchierata nella tua camera?" Chiede avvicinandosi con le labbra al mio orecchio.
"Quella in cui tu hai ammesso che mi trovi figo..." Sussurra.
"Nunzio..." Mormoro per cercare di farlo allontanare.
"Quel giorno ti ho fatto una domanda, anzi, ho detto un dato di fatto, ma tu non hai voluto ammettere niente"
"Forse perché non è come pensi?"
Domando.
Ghigna.
"Nah, perché non hai le palle di ammetterlo, è diversa la cosa"
Si allontana dalla mia figura con un sorrisino nel momento in cui qualcuno chiama i nostri nomi dall'altra stanza.
"Stronzo..." Borbotto seguendolo mentre si dirige alle scalinate.
Lo sento ridacchiare.
"Facciamo qualche gioco?" Domanda Luigi sedendosi a gambe incrociate sul pavimento.
"Tipo?" Domanda Sissi sedendosi anche lei, cosa che fanno anche gli altri.
"Obbligo o verità"

E se fosse amore? // Nunzio //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora