Lasciai vagare tutti i miei pensieri per la testa ma, appena mi risedetti, suonarono alla porta.
-Si può sapere che problemi avete-
dissi io come quasi incavolata come che nessuno mi lasciasse nemmeno un minuto libero.
Aprì la porta, ma ecco quella strana sensazione, che era passata, rivagava nel mio corpo. Di nuovo egli che mi stava sorridendo alla porta come un bambino che ha appena ricevuto una careamella, sembrava come se volesse passare del tempo con me."Come vuoi proprio tu" cosa ho appena pensato. Ritornai in me, ma non feci in tempo di parlare che egli, guardandomi, disse:
-Posso entrare?- Come se io facessi entrare un ragazzo sconosciuto, visto da nemmeno cinque secondi, ma come potevo non farlo entrare.
-Certo...- entrò sorridendo, ci sedemmo e continuò a guardarmi, spostando lo sguardo dalle mie mani, al mio viso.
-Mi puoi chiamare Phil- disse esso per spezzare il silenzio tra noi due.
-tu...- pensai a un soprannome, ma nessuno mi passava nella mente.
-tu come vuoi- risi io e subito dopo anch'esso seguendo la mia risata.
-Quanti anni hai?- lo guardai sbalordita sorridendo.
-Sai vero che non si chiede un'età ad una donna?-
Rise, la sua risata mi faceva pazzire il cuore, il suo sorriso è stupendo.
Si girò verso di me, ma mi alzai andando in cucina per offrirgli qualcosa da bere, ma ecco la prima figura fatta con lui non appena per sbaglio mi scivolò il bicchiere sulla sua maglia. Si alzò di scatto, e io lo guardai.-Oh mio- Mi si fermarono le parole per un attimo.
-Mi dispiace veramente tanto-
Dissi io mettendomi le mani sulla bocca, mi avvicinai e presi un fazzoletto, cercando di asciugare almeno quel poco di acqua sulla sua maglia.
Mi guardò e prese le mie mani tra le sue fermando così di fare ciò che stavo facendo-Sta tranquilla, è solo acqua- Mi disse
e io mi tranquillizzai.-Sono così sbadata...- Sentì la sua risata facendo cenno di no con il capo, come assicurarmi che era tutto apposto.
-Comunque ho vent'anni-
Dissi riprendendoa sua domanda di un minuto fa.-Vuoi rimanere qui a pranzare?- Chiesi gentilmente e sorridemmo, ma appena aprí bocca il mio sorriso si spense.
-No, grazie ma pranzo con la mia ragazza...- Dirmelo prima no? Non so il perché e non vorrei sapere perché il mio cuore mi batesse così forte.
-Oh, ok...- Egli si avvicinò alla porta, e sorridendo mi salutò.
-É stato molto bello conoscerti Beth- Feci un piccolo sorriso per come mi ha chiamata, ma piccolo perché rimasi giù da "...con la mia ragazza".
Alzai la mano per salutarlo, ed esso sparì dietro la porta sorridente, ma io giù di morale.*La notte*
Non riuscì a dormire a causa dei continui pensieri di quel ragazzo Phil,
della frase "...con la mia ragazza" era come se io fossi gelosa, o forse lo ero veramente. Forse mi stavo per innamorare, o forse lo ero già. Troppi "forse" vagano nella mia mente, strinsi le coperte tra le mie mani guardando le luci dei grattacieli fuori dalla mia finestra dell'apartamento.
Mi scese una lacrima, non so il perché, io non so mai niente del perché.
I miei occhi si stavano per chiudere dal sonno finché però non sentì delle voci provenire dall'appartamento accanto, ed eccome se riconobbi quella voce...*Come state? Eccomi qui con il secondo capitolo, fatemi sapere!❤️*
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"Fidati di me..."
Fantasy"ti devi fidare di me..." disse lui, guardandomi cercando il mio sguardo che si posò sul pavimento. Mi prese per le spalle si inginocchiò per guardarmi il viso, e...