Capitolo 48

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Dopo un paio di minuti mi ritrovai seduto a tavola insieme a mio figlio e a Rebecca, come una volta, ma volevo ritrovarmi a paranzare con Elizabeth, o con i ragazzi all'hotel.
Rebecca passò il piatto prima a Ronnie, e poi a me con un sorriso smagliante. Era così felice di rivedermi a casa con loro.

-Grazie- Dissi, per poi avvicinarmi a Ronnie per aiutarlo. Mi mancava molto stare con mio figlio, ma il pensiero che mi turbava di più è perché non mi sono risvegliato con accanto Elizabeth, pronta a chidermi come stavo. Appena sarei tornato in hotel promisi a me stesso che le avrei parlato. Nonostante ci eravamo appena lasciati volevo riaggiustare i rapporti con lei, vorrei poter ritornare insieme ad essa. Un uomo va avanti, ma io non potevo permettere ad Elizabeth di lasciarmi solo per aver sentito e scoperto che io avessi un figlio. Se ho un figlio, non significa che non dovevo stare insieme a lei. Mi prenderò sempre cura di Ronnie, mai e poi mai mi allontanerò da lui, ma non mi allontanerò nemmeno da Elizabeth.

-Quindi devi tornare in hotel oggi?- Mi domandò Rebecca mentre continuai ad aiutare Ronnie. Girai lo sguardo su di lei e accennai un si.
Lei mi guardò e sospirò, sembrava turbata da qualcosa, lo sapevo e sapevo che tra poco mi avrebbe chiesto qualcosa. Si passo il fazzoletto sulle sue labbra per poi appoggiare la mano sulla mia.

-Non sei felice di essere ritornato qui con me, con tuo figlio?- Mi domandò. Ero solo felice di rivedere mio figlio, lei di meno. Da quando ci siamo lasciati non provai più niente per lei.
Guardai Ronnie che mentre mangiò guardò i cartoni dal mio telefono.

-Sono solo felice di rivedere e di ripassare del tempo con mio figlio-
Lei sembrò delusa dalla mia risposta, solo perché capì che ero qui per Ronnie, ma non per lei. Abbassò lo sguardo, mentre io non avevo il coraggio nemmeno di girare il mio viso altrove se non verso Ronnie.

-L'hai lasciata tu Phil, dovresti essere fiero di essere qui- Disse con la voce quasi tremante. Non volevo ferirla, ma non volevo nemmeno far finta di essere felice di essere senza la persona che amo realmente. Io e Rebecca ci sentivamo spesso in chiamata, ma solo per sentire Ronnie.

-Non l'ho lasciata io- Dissi girando il viso verso di lei. Il mio sguardo era serio, teso. Lei mi guardò e sospirò, non riuscì più a far uscire almeno una parola dalla sua bocca dopo essermi girato verso di lei, ma ripresi a parlare per farle capire tutto.

-Se fosse stato per me, io nemmeno sarei qui. O forse si, ma solo per lui, per mio figlio. Nonostante tutto cercherò comunque di rimanergli accanto, sempre.- Dissi quasi stringendo i denti. I miei occhi diventarono lucidi e mi rigirai per non farlo notare a Rebecca.

-Ogni figlio ha bisogno di un padre e di una madre insieme!- Disse. A quelle parole mi turbai. Come faceva a non capire. Sbattei la mano sul tavolo, lei sussultò mentre Ronnie mi guardò ma spostò lo sguardo di nuovo sullo schermo del telefono.

-Cosa capisci del concetto di: rimarrò accanto a mio figlio sempre nonostante tutto... Nonostante la distanza? Potrò scalare anche un monte qualsiasi, anche il monte Everest, solo per far capire l'amore che provo verso mio figlio... Per far capire quanto posso fare per lui. SOLO ESCLUSIVAMENTE PER LUI." Dissi tutto d'un fiato puntando il dito prima sul mio petto poi verso Ronnie. Urlai sopratutto all'ultima frase, infatti ci misi poco a capire che avevo quasi spaventato sia Rebecca che Ronnie.

-Crescerò mio figlio, gli farò imparare cose nuove. Lo iscriverò a calcio, verrò a vederlo alle recite della scuola. Gli farò imparare le buone maniere, l'educazione. Lo farò diventare un fenomeno. Nonostante abbia i genitori separati, io prometto su me stesso, che gli starò accanto. Sempre, e te lo ripeto... Sempre.- Affermai per poi alzarmi ed andare in camera. Ripresi le mie valige accanto al letto, aprì l'armadio e riniziai a rimettere tutta la roba dentro ad esse. Ringraziai che avevo un'altra casa a Londra in qui stare tranquillo. Una mia lacrima cadde.

-Papà te ne stai andando...?- Sentì mio figlio alla porta. Mi bloccai per un attimo. Pensare che lasciare mio figlio insieme a Rebecca mi fa male, ma sapevo che poteva prendersi cura di lui. Mi girai e mi inginocchiai alla sua altezza. Si avvicinò e mi guardò. Mio figlio non doveva vedermi piangere, non me lo potevo permettere.

-Vieni qui...- Dissi abbracciandolo. Le mie lacrime caddero tutte in un solo battito d'occhio. Sentì Rebecca guardarci dalla porta piangendo, ma non mi importò, volevo pensare solo a riabbracciare mio figlio.

-Non me ne andro mai da te, va bene? Puoi passare sempre a trovarmi. Il papà ha la sua carriera da portare avanti, ma ti prometto che ci sentiremo sempre- Affermai. Sussurrò un va bene e mi diede un bacio sulla mia guancia. A quel gesto non resistetti e feci cadere le ultime lacrime che avevo.

*Pov Elizabeth*

La mia forchetta spostò il cibo sul piatto da una parte all'altra. Avevo appoggiato il mio viso sul dorso della mano, mentre i ragazzi parlarono dei continui allenamenti che avrebbero dovuto fare. Jack, davanti a me, smise di mangiare per un attimo per potermi guardare. Mi accorsi del suo sguardo su di me e alzai gli occhi su di lui.

-Beth, mangia- Accennò guardandomi dispiaciuto. Guardai il mio piatto e decisi di finire di mangiare. Vidi un sorriso da parte di Jack.
Presi la bottiglia d'acqua ma sentì una mano apoggiarsi sulla mia, mi girai e vidi Mason imbarazzato togliere la mano sulla mia. Sorrisi e versai l'acqua prima sul suo bicchiere poi sul mio. Mi guardò per un po' per poi distogliere lo sguardo passando a Maguire che gli fece qualche domanda.

Continuai a farmi gli affari miei, finché non sentimmo qualcuno entrare.

Spazio autrice:

Ecco il capitolo 48! Come state e come vi sta sembrando la storia? Fatemi sapere🥰

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