Capitolo 17

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*La sera*

Sentì il citofono suonare, così uscì per poi scendere le scale.
Appena arrivai al piano terra, iniziai a vedere petali rossi di rose. Non ci feci peso a ciò, e ritornai nel mio appartamento. Ma ecco che mi ritrovai Phil, con una rosa in mano.

-Elizabeth...- Sussurrò lui con tono dispiaciuto.

Incrociai le braccia, e lo guardai senza dire niente. Sapevo che stava facendo di tutto per farsi perdonare, ma come perdonarlo dopo avermi sostituito? Dopo aver lasciato perdere la nostra amicizia? Dopo avermi dimenticata...

-Mi dispiace...- Come non detto, le solite parole per scusarsi.

Come si dice "Bisogna perdonare anche gli imperdonabili..."  Ma come potevo?

Nel mentre che fui dispersa tra i miei pensieri, mi sentì prendere il viso per poi sentire un bacio sulle labbra. Spinsi Phil per infine tirargli uno schiaffo, come quello dato al campetto, e rientrai dentro al mio appartamento.

Non sapevo poiché lo feci, ma ero stanca, stanca di non togliermi via quell'immagine pressa nella mia mente, quella in qui sentì dire dalla ragazza, Jessie o com'era, che fu la fidanzata del ragazzo che io amai.

*Pov Phil*

Mi guardai allo specchio. Il segno della mano di Beth si segnò perfettamente sul mio viso. In fondo come poteva perdonare uno come me? Mi rispiecchiai con ancora la giacca come quella di uno sposo. Strappai i petali della rosa, mi bagnai il viso con dell'acqua fredda, e le mie lacrime si mischiarono a quest'ultima.

Io amavo quella ragazza. Non sapevo il perché mi comportai in quel modo. Non sapevo come osai a lasciarla in punto in bianco.

Volevo cambiare. In questo momento sarà distrutta tutto a causa mia. Non volevo farla soffrire. E se il modo giusto sarebbe quello di prendere ognuno la sua strada? Oppure di cambiare completamente l'atteggiamento con lei.

Si... Infondo è questo che vuole il destino. Infondo noi non siamo stati nulla, non lo siamo tutt'ora, e mai lo saremo.

*Pov Elizabeth*

Arrivò la notte. Non cenai neanche a causa del mio continuo pensiero di Phil. Potrò essere bipolare, ma lo volevo perdonare. Tutti dovrebbero avere una possibilità, e perché non darla a lui... Mi dispiaceva, e sapendo che non potei dormire a causa di questa sensazione dentro di me, mi alzai per poi pecorrere la strada per l'appartamento di Phil.

Bussai più volte finché non vidi il petto del ragazzo di cui cercai.

-Phil, ti voglio dare una- - Non finì la frase che esso mi prese sbattendomi al muro.

-Vattene a quel paese, tu e quel perdono che io ormai non cercherò più- Disse stringendo i denti. Ero impaurita. I suoi occhi, a causa della luce che rifletteva su essi, diventarono di un rosso leggero.

Non era lui, sembrava un'altra persona.

-Phil, non è da te comportarti così. Ti prego ritorna...- Mi risbatté a muro lasciando quasi perdere ciò appena detto.

-Il dolce Phil, premuroso, gentile, e sempre disponibile, non esiste più per te.- Disse affermando.

Strinse la mano al mio collo, e afferai il suo braccio.

-Non respiro Phil...- A quest'ultima frase mi lasciò di scatto. I suoi occhi ritornarono dell'azzurro intenso. Le pieghe si iniziarono ad intravendere nella sua fronte come se fosse confuso e impaurito di ciò che ebbe fatto appena ora.

*Ecco l'episodio 17, fatemi sapere come sempre🥰! So che non è granché ma ci ho provato*

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