CAPITOLO 4

16.9K 164 12
                                    

Pov's Sara
Un'altro giorno come tutti gli altri. Sono qui da soli 4 giorni è già non c'è la faccio più. Spengo la sveglia e mi alzo andando in bagno, mi faccio una doccia senza lavare i capelli. Finita mi vesto e scendo giù, vado in cucina è inizio a prepararli la colazione uguale a ieri.
Metto tutto a tavola e poco dopo scende anche lui vestito sempre di nero.
Si siede a tavola e inizia a mangiare. Finito mi guarda.
"Oggi non ci sono per tutto il giorno, fai attenzione a quello che fai." dice freddamente, guardandomi molto seriamente.
Annuisco soltanto, ma ricordandomi della regola 11 e del suo sguardo di fuoco, rispondo subito.
"Va bene, Daddy."
Annuisce, facendo il suo solito ghigno, poi si alza e si avvicina a me.
Mi prende il viso fra le mani è attacca le nostre labbra, mi bacia in modo duro e freddo. Si stacca è mi guarda.
"Vedi di mangiare, perché so che non mangi da quando sei qui." dice serio.
Gli importa di me? Nah, non credo, perché gli dovrebbe importarli di me?
"Non m'importa di te, che sia chiaro. Non voglio solo che dimagrisci, il tuo corpo mi piace cosi."
Appunto, come immaginavo. La cosa che odio, è che non so il motivo, ma le sue parole mi hanno ferito.
"Hai capito?" domanda freddo.
"Si Daddy." dico a voce bassa.
Si allontana da me è se nè va uscendo di casa. Mi siedo a tavola e appoggio i gomiti sul tavolo mettendo il viso fra le mani.
Mentre sono tra i miei pensieri mi viene in mente l'idea di poter scappare. Potrebbe essere una bella idea scappare ora che lui non c'e. È poi ha detto che rimarrà per tanto fuori quindi ho più tempo di vedere da dove uscire.
Ho notato che ci sono delle guardie fuori, ma ho notato anche che non sono per niente attenti. La porta d'ingresso è aperta, ma fuori ci sono delle guardie. Quella del retro uguale.
L'unica uscita dove non ci sono guardie e la finestra che porta sul bosco, che sarebbe la finestra del bagno. Ma ci sono tante finestre, devo vedere qual'è.
Prima vado in camera a mettermi le scarpe è qualcosa di comodo addosso.
Poi vado a controllare tutti i bagni, finché non trovo quello giusto.
Chiudo la tazza del water è salgo sul ripiano. Apro la finestra è guardo fuori, non ci sono guardie e non è tanto alto da qui. Faccio attenzione a non farmi male e salto giù, cado rotolando un pò. Mi sono fatta male solo al gomito ma non è niente. Mi alzo da terra è comincio a correre per il bosco.
Corro è corro senza fermarmi, finché non mi fermo è controllo dietro di me.
Non mi ha visto nessuno e sono molto lontana da casa, quindi posso fermarmi.
Mi siedo per terra contro un albero e riprendo fiato. Non ho un telefono e non posso chiamare nessuno, devo cercare una casa. Mi rialzo e stavolta cammino. Cammino per un bel pò, finché non arrivo davanti a una piccola villa. Mi avvicino alla casa è suono il campanello.
Poco dopo viene ad aprirmi un uomo a dir poco stupendo. Ha gli occhi verdi è i capelli neri, tatuaggi di qua è di là, alto si è no 1,90, è con un fisico da paura.
Rimango a fissarlo imbambolata, finché la sua voce roca è fredda mi risveglia.
"Ti serve qualcosa?"
"Ehmm..Volevo..Volevo chiederle se poteva imprestarmi un telefono." balbetto arrossendo.
Mi guarda senza dire niente, quindi sto per girarmi e andarmene pensando non volesse, ma la sua voce mi fa fermare sul posto.
"Entra."
Faccio un giro su me stessa e ritorno con lo sguardo di lui. Si sposta è mi fa segno di entrare, faccio come dice ed entro dentro la casa.
"Siediti sul divano, ti porto il telefono."
"Grazie."
Mi siedo e lo aspetto.

Pov's Aleksander
Sono in un locale a bere qualcosa mentre una troia si struscia sul mio cazzo. Sento poco dopo il mio telefono vibrare, lo prendo e sul display c'è il nome di un mio amico, Marcus.
Chiamata..
-Pronto?- 

-Hey amico, indovina chi è qui con me?-

- Chi? Dimmelo non ho voglia degli indovinelli.-
-La ragazza che hai preso in cambio del debito.-
Scanso la troia che era su di me è mi alzo di scatto in piedi.
-Che cazzo stai dicendo?- domando già incazzato.
-Si amico. È venuta a chiedermi se potevo imprestarli un telefono.-
-Ora dov'e?- stringo il pugno.
-Di sotto. Io sono di sopra, ti ho chiamato per dirtelo. Poi mi devi un favore.-
-Lo avrai, ma tu tienila lì con una scusa, sto arrivando.- stacco.
Ah, bimba ingenua, se pensi di scappare da me ti sbagli di grosso. Avrai una bella punizione, molto piacevole per me.

Pov's Sara
È da tanto che sto aspettando, ho un brutto presentimento, speriamo bene.
Dopo mezz'ora l'uomo di prima scende le scale.
"Il telefono e scarico è quello della casa non funziona. Aspetta qui, cinque minuti e dovrebbe caricarsi." dice con un sorriso, ma in quel sorriso non c'è niente di buono.
Mi alzo dal divano, cercando di stare calama.
"Non fa niente, andrò da qualcun'altro allora. Grazie comunque." sforzo un sorriso, avvicinandomi alla porta.
Ma quando apro la porta, sbianco è mi immobilizzo sul posto. Davanti a me c'è Aleksander con un ghigno malefico sul volto.
"Ma guarda un pò chi si rivede." e l'unica cosa che sento, poi non so cosa sia successo, ma non sento più niente e vedo soltanto buio.
[...]
Che succederà a Sara?

INNAMORATA DEL MIO 'PADRONE'[Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora