CAPITOLO 18

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Pov's Sara
Guardo l'ora sul telefono. Sono le 19:00, forse è meglio se mi preparo. Mi alzo e vado in bagno, mi spoglio ed entro per l'ennesima volta nel box doccia. Non riesco a non farla.
Accendo il getto è mi rilasso sotto l'acqua calda. Prendo lo shampoo balsamo al cocco è lo metto sulla cute, cominciando massaggiare delicatamente tutti capelli. Prendo poi il bagnoschiuma sempre al cocco è mi insapono per bene il corpo.
Mentre mi lavo i miei pensieri vengono a galla. Sono stata per tutto il giorno a letto a guardare After, mi sono guardata tutti è tre i film, per poi guardarmi una seria di cui non so nemmeno il nome.
Aleksander è da quando mi ha detto della cena che non lo vedo, ho solo sentito la porta di sotto sbattere. Mi chiedo dove sia andato, anche se forse non dovrebbe importarmi.
Dopo mezz'ora esco dalla doccia, avvolgo l'asciugamano intorno al mio corpo. Mi metto davanti allo specchio è inizio ad asciugarmi i capelli. Mi fisso allo specchio e devo dare ragione ad Aleksander. Non sono più io da quando sono qua con lui. Sono più provocatoria è vero, però mi sento bene quando sono con lui, ma soprattutto quando lui mi tocca.
Appoggio il Phon sul lavandino ed esco dal bagno. Mi immobilizzo sul posto quando vedo il sottoscritto sdraiato sul letto. Appena mi vede si alza è mi guarda dalla testa hai piedi, cominciando a mordersi il labbro.
inizia ad avvicinarsi a me, voglio che si avvicini, ma indietreggio fino ad andare a sbattere la schiena contro il muro. Appena è davanti a me appoggia le mani di fianco alla mia testa e avvicina il suo viso al mio. Sento il suo fiato caldo sulle mie labbra è il mio respiro inizia a farsi pesante.
"Dio, se non fosse per la cena ti scoperei adesso." dice on voce roca.
Mi mordo il labbro, scende con gli occhi su esso per poi guardarmi negli occhi.
"Cazzo, mi farai uscire pazzo." mi attira a lui, facendo aderire il mio petto con il suo. Mi guarda intensamente negli occhi è io come ogni volta mi ci perdo in essi.
"Sei bellissima." sussurra ad un millimetro dalle mie labbra. Trattengo un sorriso ma invano, se nè accorge è senza dire altro attacca le nostre labbra.
Metto le braccia intorno al suo collo mentre le sue vanno sotto il mio asciugamano è stringono il mio culo attirandomi di più a lui. Mi bacia con sempre più foga aggiungendo anche la lingua. Appena la sua lingua tocca la mia un brivido di piacere invade il mio corpo, è a lui questa cosa non sfugge.
Mi attacca al muro e spinge il suo corpo di più contro il mio facendomi sentire il suo membro duro nei jeans stretti. Ci stacchiamo poco dopo per la mancanza di fiato. Abbiamo entrambi il respiro affannoso e le labbra gonfie è rosse.
Passa il police sul mio labbro inferiore mentre mi guarda negli occhi.
"Vestiti piccola, tra poco arriverà il mio amico."
Piccola.. Perché cazzo mi fa così effetto quando mi chiama cosi?
Annuisco soltanto, non riesco a parlare.
Mi guarda per un pò, prima di allontanarsi da me è andare verso la porta. Prima di aprirla si gira verso di me.
"Ricorda, sei solo è soltanto mia. Non vestirti scollata." dice serio, molto serio.
A quel punto le parole ritornano. Lo guardo con un sorriso innocente sulle labbra.
"Non preoccuparti Daddy, fidati di me."
Mi guarda, poi si gira ed esce di camera.  Con un ghigno entro nella cabina armadio è inizio a frugare nei vestiti, finché non trovo uno che mi piace  non poco, ma so che sarò morta stasera, mi ucciderà..Ma che ci posso fare?

*Si vede tutto, si incazzerà è non poco

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*Si vede tutto, si incazzerà è non poco.*
Cara coscienza, non sarai tu a farmi cambiere idea.
*È stato bello conoscerti.*
Non mi succederà niente, ho almeno spero. È poi ormai sono abituata alle sue punizioni, credo.
Indosso il vestito che è abbastanza corto devo dire, ma che mi importa. Ritorno in bagno e inizio a piastrarmi i capelli lasciandoli sciolti è facendo qualche boccolo alle punte. Passo poi al trucco, metto un pò di correttore, fondotinta, ombretto scuro, matita, mascara è un rossetto rosso. Mi spruzzo tanto profumo dapperttutto, indosso i tacchi anche essi neri, per poi andare a guardarmi per l'ultima volta allo specchio.
Sorrido soddisfatta, sono bellissima.
Sono curiosa di vedere la reazione di Aleksander, anche se devo dire di avere un po di paura, ma fanculo.
Faccio un respiro profondo per poi uscire di camera. Inizio a scendere molto lentamente le scale. All'ultimo scalino sento delle voci in cucina, la sua voce è quella di un'altro ragazzo, ha una voce meno fredda è profonda di Aleksander.
Faccio un'altro respiro per poi scendere l'ultimo scalino. Entro in cucina e il mio sguardo si posa subito su di lui. Mi guarda dalla testa hai piedi con la bocca aperta per poi far diventare la sua espressione fredda è seria, molto seria, e da come stringe i pugni capisco che è incazzato.
*Molto incazzato, io te lo avevo detto.*
Sta zitta.
Si avvicina a me è mi prende dal braccio.
"Scusaci un secondo." dice al suo amico, che non ha smesso un secondo di guardarmi.
Mi porta in salotto tirandomi dal braccio è facendomi anche male per quanto lo stringe. Mi guarda incazzato.
"Si può sapere come cazzo ti sei vestita?! Ti avevo detto niente di scollato!" alza di poco la voce.
Stavolta non mi lascio mettere i piedi in testa.
"Mi vesto come voglio." dico fredda, incrociando le braccia al petto.
Mi prende il polso è mi attira a lui.
"Ascoltami ragazzina. Sei mia è tu fai quello che ti dico io. Non ti conviene giocare con il fuoco con me, perché quella che si brucia sei tu." dice ad un centimetro dalle mie labbra, guardandomi negli occhi. Mantengo il suo sguardo.
"Mi sono bruciata dal primo giorno che sono qui, con te." dico, è non saprei decifrare il tono della mia voce. Tra triste ripensando a quello che è successo a freddo.
Mi guarda per un paio di secondi, prima di avvianarsi molto di più al mio viso.
"Prova a fare qualcosa che non dovresti con il ragazzo che è in cucina, è giuro che te nè pentirai." dice a voce bassa, sfiorando le mie labbra con le sue.
Mi guarda poi un'ultima volta, prima di voltarsi è tornare in cucina, lasciandomi lì immobile sul posto. Cazzo, riesce sempre a farmi stare zitta, ma non farò quello che vuole sta volta.
*Vuoi morire proprio allora.*
No. Diciamo che voglio solo vedere fino a che punto può arrivare il suo autocontrollo. Faccio un respiro per calmare il mio respiro affannoso è il mio cuore che non smette di accelerare.
Ritorno in cucina attirando l'attenzione dei due. Mi siedo vicino al suo amico è questa cosa sembra non piacergli, ma me nè frego.
"Piacere Sara." sorrido porgendoli la mano.
Ricambia il sorriso. Devo dire che è carino. Capelli neri tirati all'indietro, occhi castani è fisico niente male.
"Piacere mio, Luca." mi stringe la mano.
Dopo questa piccola presentazione, loro iniziano a parlare di affari è io mi sto già iniziando ad annoiare. La cameriera inizia a mettere tutto il cibo sul tavolo è appena finisce iniziamo a mangiare.
Luca si gira verso di me.
"Sara, potresti passarmi l'acqua per favore?"
"Certo, tieni." ricambio il sorriso.
Mentre prende l'acqua le nostre mani si sforiano è questa cosa ad Aleksander non sfugge, le sue mani automaticamente si stringono di nuovo in due pugni. Lo guardo è lui fa lo stesso, sempre in quel modo serio.
Penso di essere fottuta.
*Preparati alla punizione.*
Un telefono che squilla gli fa distogliere lo sguardo dal mio. Si alza è prima di andare di là ci guarda, ma soprattutto guarda me, è dal suo sguardo capisco che mi sta avvertendo di fare attenzione.  Appena io è Luca rimaniamo soli, quest'ultimo si gira verso di me.
"Allora Sara, quanti anni hai?"
"16." dico senza nemmeno guardarlo, ho una brutta sensazione.
"Mmm..Bella, piccola è sexy..Molto sexy." inizia ad avvicinarsi a me.
Lo guardo è mi alzo di scatto dalla sedia.
Non riesco a fare un passo che mi ritrovo intrappolata tra lui è il muro.
"Che..Che stai facendo?" balbetto, sentendo l'ansia salire in me.
Mi accarezza la guancia guardandomi negli occhi.
"Sai, penso non sia giusto che solo Aleksander ti possa scopare è che solo lui possa essere il tuo Daddy." dice con un sorrisetto.
Sorrido in modo nervoso.
"Ma cosa stai dicendo?"
Avvicina il suo viso al mio.
"Sto dicendo che vorrei scoparti ora..È cazzo non immagini cosa ti farei." sussurra vicino alle mie labbra.
"Ti farei godere più di lui." continua a sussurrare, andando con la mano sul mio culo.
Deglutisco. Il pensiero di me è lui che facciamo qualcosa mi fa schifo, non è come quando penso ad Aleksander.
Noto che sta per appoggiare le sue labbra sulle mie, ma prima che le appoggi giro il viso dall'altra parte.
Serra la mascella. Mi prende le guance con forza è gira il mio viso verso di lui.
"Ascolta puttanella, che tu lo voglia o no verrai con me. Mi ecciti come poche, è finché non ti scoperó fino a farti urlare anche dal dolore non lascerò perdere, sarai mia." dice, è dal suo tono capisco che si sta iniziando a incazzare. Metto da parte la paura.
"Fottiti." dico con un sorriso provocatorio.
Ghigna.
"Vorrei fottere te."
Avvicina il suo viso di nuovo al mio. Non so perché lo fatto, ma lo sputo dritto in faccia. Ma me nè pento subito, appena chiude gli occhi è la sua espressione si fa incazzata, molto più incazzata. Mi guarda è se potessi morire sarei già morta. Mette la mano intorno al mio collo è alza l'altra mano. Chiudo gli occhi..
[…]
Che succederà?

INNAMORATA DEL MIO 'PADRONE'[Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora