CAPITOLO 15

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Pov' Sara
Mi sto facendo la doccia per andare al galà. Ancora non ci credo che devo andare con lui, ma soprattutto che devo fare finta di essere la sua fidanzata. Eppure questa cosa non mi dà fastidio, ma mi piace. Non capisco che mi sta succedendo. È se mi sto innamorando di lui? Nah..Impossibile. È poi le regole non me lo permettono.
Finito di farmi la doccia metto l'asciugamano ed esco dal bagno andando in camera. Trovo sul letto una busta è aprendola ci trovo un vestito bellissimo. Insieme al vestito ci trovo un bigliettino, un sorriso si forma sulle mie labbra.
"Per te mia piccola bambina, non vedo l'ora di vederti con questo addosso, ma soprattutto non vedo l'ora di togliertelo."
Al pensiero di me è lui un'altra volta nudi a fare sesso..Mi fa sentire qualcosa al basso ventre. Metto il bigliettino sul comodino è inizio a vestirmi.

 Metto il bigliettino sul comodino è inizio a vestirmi

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Mi guardo allo specchio è rimango a bocca aperta. Chi è la ragazza bellissima che sto guardando? Ah, sono io.
*Modesta.*
Beh, sto molto bene.
Come l'altra volta per il trucco è l'acconciatura viene la signora di cui non so il nome. Anzi ora glielo chiedo.
"Come si chiama?"
"Julienne signorina, è lei?" sorride dolcemente.
Ricambio il sorriso mentre mi siedo su una sedia.
"Sara."
Inizia a truccarmi è a farmi i capelli. Dopo mezz'ora finisce.
(Immaginate voi come volete i capelli è il trucco)
La ringrazio e mentre lei esce dalla camera io mi guardo allo specchio.
Sono bellissima.
Vado in bagno è cerco un profumo, ma non uno femminile, voglio un suo profumo. Nè scelgo uno che mette sempre è che a me fa impazzire se dobbiamo dirlo.
Me lo spruzzo dappertutto ed esco dal bagno. Mi metto i tacchi anche essi del colore del vesito. Mi guardo un'ultima volta allo specchio per poi uscire di camera. In casa c'è silenzio, si sente solo il rumore dei miei tacchi sulle scale.
Al pen'ultimo scalino, alzo lo sguardo e lo vedo già intento a guardarmi. Mi guarda dalla testa hai piedi. È sotto il suo sguardo, mi sento ancora più bella.
"Wow.." gli escono soltanto queste parole di bocca.
Sorrido abbassando lo sguardo, se pur non sapendo se la detto perché voleva o gli è sfuggito. Scendo gli ultimi scalini è cammino verso di lui, appena gli sono davanti mi guarda negli occhi.
"Mmm..Devo dire che stai ancora meglio di come immaginavo con questo vestito."
Le mie guance iniziano a scaldarsi sempre di più. Fa un sorrisetto è mi prende per mano facendomi rabbrividire al contatto. Lo nota, ma fa finta di niente. Mano nella mano usciamo da casa e andiamo verso il suo autista. Mi apre la portiera è mi fa entrare per poi entrare anche lui.
Vedo che mi guarda, mi giro verso di lui.
"Hai messo il mio profumo, bimba?" domanda seriamente.
"Si Daddy, scusa. Se ti dà fastidio non lo metto più."
Si avvicina il mio viso, ad un centimetro dalle mie labbra. Dà come mia aspettavo, sussurra..
"Non ti devi scusare, non mi dà fastidio. Devi avere solo il mio profumo addosso, bimba." mi lascia un bacio a stampo, per poi rimettersi al suo posto. Dopo ciò, nessuno parla per tutto il tragitto.
Con la coda dell'occhio mi metto guardarlo. Anche lui non scherza, ma come dire, lui è sempre bellissimo.
La macchina si ferma dopo qualche minuti, davanti a quello che dev'essere il galà. Scende, è prima che potessi farlo anche io mi apre ancora la portiera. Appena sono fuori dalla macchina, mette subito un braccio intorno al mio fianco è mi tira a lui. Oserei dire che lo fa ancora con possessività.
Non so se dovrei preoccuparmi o meno, ma questa cosa mi piace. Mi piace che faccia cosi, come dire..Sembra geloso? Non lo so, ma guarda male chiunque mi guardi.
Entriamo dentro dove c'è tanta gente con la propria donna. Andiamo ad un tavolo dove c'è altra gente. Tutti lo salutano stringendoli la mano. È molto rispettato, è si vede.
Abbasso la testa in imbarazzo, appena puntano lo sguardo su di me. Mi sento a disagio è Aleksander lo capisce quando stringo il suo braccio. Sento il suo respiro all'orecchio.
"Sta tranquilla piccola, ci sono io con te." mi sussurra.
Piccola..Mi piace quando mi chiama così.
"Questa bellezza chi è, Aleksander? Una delle tue solite conquiste?" domanda un ragazzo, facendomi innervosire. Mi sta dando della puttana?
Sento Aleksander stringere di più il mio fianco, sembra incazzato. Prima che parlasse lui, non so con quale coraggio parlo io, meglio dire le parole escono di bocca senza il mio controllo.
"Senti bello, se mi stai dando della puttana ti sbagli di grosso. Puttane ci saranno quelle ragazze cieche che vanno con te. Sono la ragazza di Aleksander è non ti permetto di mancarmi di rispetto,  carino." dico guardandolo negli occhi.
Rimango sorpresa anche io delle mi stesse parole. Io la sua fidanzata? Vabbè, avrà capito che l'ho detto per fare finta, anche se non mi è dispiaciuto dirlo.
Mi guardano tutti sorpresi, compreso Aleksander che poco dopo fa un sorriso, sembra un sorriso soddisfatto.
Il ragazzo che ho fatto stare zitto mi guarda per poi guardare Aleksander. Sembra spaventato da lui ora.
"Scusa Aleksander, non lo sapevo."
"Ora lo sai. Vedi di non guardare più la mia donna è di portarle rispetto." dice freddo, poi prendendomi per mano, lo fa dolcemente, ci andiamo a sedere hai nostri posti. Per tutta la cena non faccio altro che pensare al suo strano comportamento. Insomma, perché adesso dovrebbe essere geloso è cosi.. Dolce, gentile con me? Dopo tutto quello che mi ha fatto per me non ha senso, eppure non me nè fotte un cazzo di quello che mi ha fatto adesso. Cazzo sono strana o pazza di sicuro.
*Ti piace, per questo non ti importa.*
Non è vero, non mi piace.
*Si invece.*
Lasciami in pace coscienza del cazzo. A me non piace, almeno credo.
Mi distrae dai miei pensieri la mano di Aleksander che si appoggia sulla mia coscia. Mi giro verso di lui che mi guarda con un sorrisetto che non promette nulla di buono. Infatti come immaginavo..
Inizia a salire dalla coscia sempre più su, cerco di toglierli la mano ma invano.
Chiudo le gambe ma le apre facilmente subito. Mi guarda come per dirmi di lasciarlo fare o sarà peggio per me.
Con la mano arriva alla mia intimità, sfiora con le dita le mie mutandine facendomi rabbrividire. Mi sposta di lato esse è infila con un colpo secco un dito dentro di me. Mi mordo forte il labbro per non gemere appena nè infila un'altro. Sento caldo e sono sicura di essere rossa sul volto. Mi appoggio con i gomiti sul tavolo è metto le mani sul viso. Continua a fare dentro e fuori è va sempre più veloce. Metto la mano sopra la sua e gliela stringo, mentre noto che mi guarda con un sorrisetto.
Le mie gambe tremano leggermente, aumenta la velocità infilando il 4 dito dentro di me.
"Sara tutto okay? Sei rossa sul viso." domanda la signora davanti a me.
Sforzo un sorriso.
"Si..si tut-to okay. È solo il caldo." cerco di non gemere, mentre lo stronzo affianco a me nè infila un'altro. La signora annuisce poco convinta.
Aleksander inizia a parlare di affari con gli altri, senza mai smettere. Con tutte le dita dentro di me va più veloce, tranne con il pollice dove comincia ad accarezzarmi il clitoride lentamente.
Mi mordo forte il labbro fino a farlo sanguinare. Con le mani sul viso per non farmi vedere chiudo gli occhi.
Le mie gambe tremano ancora, dà un'altra pompata con le dita è una carezza sul clitoride, finché non vengo tra le sue dita. Stringo la sua mano è le gambe, trattenendo i gemiti.
Toglie lentamente le dita dentro di me, mi giro verso di lui e lo guardo a bocca aperta appena si mette le dita in bocca è le lecca mentre mi guarda negli occhi.
Mi guardo in giro tirando un sospiro di sollievo vedendo che nessuno ha visto niente. La cena finisce subito dopo.
Ci alziamo è salutando tutti usciamo dal galà. Mi fermo appena siamo fuori è lui fa lo stesso.
"Ma dico, sei per caso impazzito?! È se ci vedeva qualcuno?!"
Si avvicina a me con un ghigno.
"Non preoccuparti, le mie cose le vedo solo io." mi prende dalla vita. Si avvicina al mio orecchio.
"È poi, non mi sembra ti sia dispiaciuto." sussurra, lasciandomi un bacio sul collo facendomi rabbrividire.
Vedendo che non parlo si allontana con un sorrisetto soddisfatto.
"Andiamo bimba, se non fosse che sono stanco ti scoperei non sai come stanotte." si incammina verso la macchina, apre la portiera è mi guarda.
Forse dovrei dire grazie che è stanco o forse mi dispiace. Anzi mi sorprende dal fatto che lui è stanco, miracolo.
Mi avvicino a lui e mentre entro in macchina mi dà una pacca sul culo.
Entra anche lui e il suo autista parte verso casa. Arrivati saliamo in camera e appena siamo lì mi tolgo i tacchi è mi butto sul letto, posando subito lo sguardo su di lui.
Ha i capelli un po disordinati, è bellissimo. Apre i due bottoni della camicia è si avvicina a me. Cammina in modo sensuale o almeno per me. Guardo il suo petto un pò scoperto, mi mordo il labbro. Che mi prende?
"Cazzo, se non la smetti di morderti il labbro la stanchezza se nè va a fanculo."  dice guardandomi esso, smettendo di camminare.
Ma io non la smetto è continuo a mordermi il labbro. Mi guarda come se volesse saltarmi addosso. Mi alzo è inizio a togliermi il vestito sotto il suo sguardo. Appena sono in intimo nero di pizzo, mi avvicino lentamente, sensualmente a lui.
Appoggio le mani sul suo petto è lo faccio camminare verso il letto, dove poi lo spingo facendolo cadere su esso.
Gattono in mezzo alle sue gambe, mettendomi poi a cavalcioni su di lui. Avvicino il mio viso al suo è inizio a baciarli la mascella, la guancia fino al collo, dove mordo è succhio leggermente.
Cosa sto facendo? Non lo so, ma mi piace.
Ansima sotto di me, appena inizio a muovere il bacino sopra di lui facendo scontrare le nostre intimità.
"Cazzo." impreca, mettendomi le mani sul culo è aumentando i movimenti.
Scendo con i baci giù iniziando a toglierli la camicia. Gli bacio lentamente il petto andando dove i jeans. Anche essi se nè vanno lasciandolo soltanto con i boxer. Inizio ad accarezzargli il membro da sopra essi.
"Ahh.." geme chiudendo gli occhi.
Mi fermo e gli tolgo anche l'ultimo indumento, facendo vedere il suo grande cazzo pulsare già ben eccitato.
"Prendilo in bocca, bimba." ordina.
Beh, questa sera sono io che non sono per niente stanca.
Lo prendo in mano per poi metterlo tutto in bocca fino in fondo. Muovo la testa andando sempre più veloce, aiutandomi con la mano.
"Ahh..Cazzo si " geme, mentre mi prende i capelli in un pugno. Passo la lingua sulla sua punta facendo aumentare i suoi gemiti.
"Ah bimba, sei la prima a farmi eccitare è venire in questo modo, cazzo."
Le sue parole mi rendono felice.
Continuo cosi per minuti, tanti minuti interminabili, finché non lo sento irrigidire. Do un'altra pompata con la mano, finché non mi viene in bocca.
"Cazzo si! Ah si! Porca troia." mi spinge la testa più.
Tolgo esso dalla bocca è gli tocco il membro, mentre ingoio il suo sperma è mi lecco le labbra guardandolo negli occhi. Gli lascio poi un bacio sulla punta, e risalgo su baciandoli il petto.
Arrivo al suo viso è gli lascio un bacio a stampo. Con un movimento si mette sopra di me regendosi con le mani.
"Cazzo, sei stata fantastica." dice con il respiro affannoso.
"Grazie Daddy." sorrido.
Mi guarda per un pò, prima di attaccare le nostre labbra. Con un movimento felino mi toglie il reggiseno e le mutandine, ed entra senza aspettare con un colpo secco dentro di me. Dà da subito spinte decise è forti.
Inarco la schiena gemendo. Chiudo gli occhi. Mi bacia i seni, mi morde è mi succhia i capezzoli. Fa la stessa cosa con il collo, è scommetto che ho segni dappertutto.
"Guardami." ordina.
Incastro i nostri occhi. Si alza leggermente senza uscire da me, mi prende le caviglie e me le mette sulle sue spalle. Con una mano mi stringe la coscia, mentre l'altra la porta sulla mia intimità, dove fa movimenti veloci con il pollice sul mio clitoride.
Le gambe mi iniziano a tremare a quel punto, respiro affannosamente sentendo il culmine farsi molto vicino. Infatti, dopo pochi secondi, vengo in un orgasmo intenso è lui subito dopo di me.
"Cazzo." ansima, poi sfinito si sdraia al mio fianco.
Stiamo in silenzio per un pò, finché lui non rompe il ghiaccio.
"Vieni qua, bimba."
Mi avvicino a lui, resto sorpresa ma sono felice, appena mi fa appoggiare la testa sul suo petto pieno di addominali.
Prende il lenzuolo è ci copre. Mette una mano dietro la mia schiena, dove me la accarezza piano. Mentre con il suo braccio muscoloso mi stringe a lui.
Sono la sia ragazza per finta, per oggi, eppure lo sembro veramente.
"Buonanotte piccola." spegne la luce.
Sorrido, sapendo che lui non può vedermi.
"Buonanotte Daddy." dico a voce bassa, appoggiando una mano sul suo petto.
È inutile farsi tante domande, anche se esse non finiranno mai. Non so che significhi, ma in questo momento non vorrei essere da nessuna parte se non qui nelle sue braccia.
[...]
::))

INNAMORATA DEL MIO 'PADRONE'[Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora