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Taehyun’s pov:

Era l’alba e, come spesso accadeva, mi alzai per fare esercizio fisico. Quella era un’altra cosa che sfogava parecchio, l’allenamento era una delle mie valvole di sfogo. Come al solito indossai una delle mie tute e uscii dall’appartamento prendendo il mazzo di chiavi e mettendolo sotto lo zerbino così che, al mio ritorno, potessi entrare senza disturbare gli altri. Nel tragitto, incontrai molta gente che, al centro di Seoul, ballava per farsi notare dalle agenzie. Io avevo invece avuto la fortuna di essere preso al provino, cosa da non dare per scontata. Feci una corsa di circa un’oretta e poi tornai a casa. Come avevo programmato, trovai le chiavi sotto il tappetino all’entrata e aprii la porta. Ad accogliermi c’era Beomgyu che mi venne incontro abbracciandomi. Avevo un rapporto speciale con lui, eravamo come fratelli. Era come se ci conoscessimo da una vita, era proprio bello sentirsi così con una persona. C’era un senso di familiarità indescrivibile. <Gyu, anche io sono felice di vederti> compresi ciò che voleva dire con quell’abbraccio. Fu lui a sciogliere quel contatto per poi guardarmi negli occhi e sorridere. I suoi occhi erano seriamente ipnotici, quel castano che riusciva a far trasparire tutte le sue emozioni erano fantastici. Era come un libro aperto per me. Gli volevo davvero tanto bene, mi piaceva tutto di lui, a partire dall’aspetto fisico anche nei minimi particolari, fino a qualunque tratto del suo carattere. Era una persona speciale, era come l’anima del gruppo, colui che faceva ridere gli altri nel momento del bisogno, e, a proposito di questo, lui c’era sempre per tutti. 

Quando ci allontanammo definitivamente, mi informò del fatto che aveva preparato la colazione per tutti. Incredibile, era anche un ottimo cuoco. Gli altri arrivarono nel giro di qualche minuto e così potemmo mangiare insieme. <Come vi è sembrata l’ultima coreografia? Intendo quella di “Magic”> ruppe il ghiaccio Yeonjun. Tutti dicemmo un po’ la stessa cosa, ovvero che sì, era bella, ma ne avevamo fatte di migliori. Mi persi poi a guardare fuori dalla finestra ed iniziai a pensare a molte cose, tra cui il mio strano rapporto con Beomgyu. Sentivo che con lui era diverso, ma non sapevo spiegarmi il perché, e nemmeno il come fosse diverso. Lo sentivo e basta, magari era solo una sensazione. Magari per lui non era così. Forse mi stavo facendo troppe paranoie, eravamo migliori amici, era ovvio che il nostro rapporto fosse così, come dire, intimo. 

Yeonjun’s pov:

Era più o meno metà mattina, quel giorno non avevamo prove, ragion per cui mi misi a fare una live su VLIVE. Mentre stavo rispondendo ad un MOA, entrò bruscamente Soobin che mi fece praticamente saltare in aria. Si sedette sulla sedia vicino alla mia e iniziò a giocare con la mia mano da sotto il tavolo. Ogni tanto davo un’occhiata per vedere cosa stesse facendo, e i MOA se ne accorsero. Molti di loro iniziarono a scrivere qualcosa come “yeonbin” nei commenti. Non sapevo cosa volesse dire, così lo chiesi e la risposta mi fu subito data. Eravamo davvero io e Soobin? Visti come una coppia? Strano ma quasi…un sogno. Continuammo insieme la live e io, per intrattenere il nostro pubblico, gli cinsi la mano al collo e lo avvicinai a me. C’erano fan che stavano letteralmente impazzendo per noi. Perché se ne sono accorti tutti ma tu no? Faceva così male, eppure dovevo sopportare tutto senza fiatare. La vita mi aveva dato l’opportunità di dirtelo, ma io la sprecai come un idiota, terrorizzato dall’idea di poterti perdere. Ed effettivamente sarebbe andata così se l’avessi saputo, come potresti tu, essere definibile divino, innamorarti di me? Chi mai si innamorerebbe di me? 

Fuori io mi mostravo sempre forte e pieno di autostima, intanto morivo dentro. Era come un circolo vizioso, fuori tutto rose e fiori, dentro grigio. Ero sempre stato abituato a non dire a nessuno ciò che provassi, questo solo in caso fossero emozioni negative. I miei genitori mi avevano insegnato a non far pesare i miei problemi agli altri. Per questo sono cresciuto con la mentalità che qualsiasi cosa andasse male, la dovevo risolvere da me. Ed era brutto, diamine se era brutto. 

Con tutti questi pensieri in testa, il tempo passò velocemente e lo staff ci annunciò che dovevamo chiudere la live. Il tempo per parlare con i MOA era terminato. Tutto quel teatrino era terminato. Che brutta farsa. 

𝚒 𝚔𝚗𝚘𝚠 𝚒 𝚕𝚘𝚟𝚎 𝚢𝚘𝚞~ 𝚢𝚎𝚘𝚗𝚋𝚒𝚗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora